mercoledì 31 ottobre 2007

Maledette...


Ecco qui...
Oggi giornata buona. Ieri alla fine in palestra, avevo comunque un in coppia con me, ma almeno andava a ritmo così mi sono potuta allenare bene. Sono uscita praticamente distrutta dalla lezione, ma provavo quel doloretto che alla fine ti fa stare bene, che è quasi piacevole. Non lo so se lo abbiate mai provato, ma è davvero piacevole, sì! E' come quando ci si stiracchia... I muscoli sono indolenziti, ma è una cosa che comunque ci lascia una sensazione di benessere... Ok, dopo un'introduzione così, sull'arte dello stiracchiarsi, direi che posso passare ad altro =)

Ieri seratina tranquilla a casuccia, cena leggera, però poi mi sono mangiata una mela. Adoro le Fuji, croccanti e con tanto succo... Prendo la mia bella mela e solitamente la taglio a metà. Poi faccio la metà della metà e tolgo, con un movimento unico, la parte con i semi o dove è attaccato il picciolo, e me la magno così com'è, con buccia e tutto. La buccia mi piace... Adoro sentirla croccare, e a quanto pare fa bene anche ai denti, perchè con la sua consistenza funge quasi da spazzolino. Ok, non sarà un Oral-B Pulsar con la testina rotante, ma tutto fa brodo, un po' come le gomme da masticare...

Ecco, il chewingum è proprio una dipendenza per me. Non fumo, non bevo, ma le gomme non me le potete togliere. Toglietemi tutto ma non le mie Gum! L'unico luogo in cui non le uso, è la chiesa, per ovvi motivi, altrimenti credo che la userei anche lì =)
Le migliori in quanto a durata sono le Air Action della Vigorsol... Scoiattolino a parte. Durano tantissimo: quando andavo a lavorare resistevano anche 6-8 ore! Le peggiori sono le vecchie Vigorsol, dure già dalla prima masticazione ed il sapore si disperde... Così come le Vigorsol alla frutta o al limone... Bleah!
Riscoperte invece le Brooklyn, le care vecchie. incartate singolarmente una ad una nella stagnola, nemica di denti con otturazioni al
piombo. Restano molto "lavorabili" ed il sapore resiste a lungo.
Le Daygum sono a media classifica, quelle tradizionali e non le centomila varianti, insieme alle Happydent Whitening, che hanno un'unica controindicazione, almeno su me: l'uso prolungato mi porta la nausea... =)
Anche mentre sto digitando i tasti del pc da quest'aula d'informatica di dubbia ubicazione (...) la mia mandibola è all'opera.
Il medico da cui vado mi ha consigliato di lasciare la fidata arabica, o per lo meno di limitarne il consumo, ma non sempre riesco a farlo. Vorrebbe smettessi, perchè il movimento delle mandibole produce aggressività, che devo sfogare in qualche modo, e lo faccio masticando, entrando così in un circolo vizioso che non si esaurisce.
Stamani lezione presto ed ho bevuto solo un caffè dalla macchinetta, che è abbastanza buono se bevuto al momento,
ma che diventa petrolio puro se lo si lascia un attimo a riposo... Quindi provvederò a riempire il buchetto che sento con un buon cappuccino.
Dalla cronaca locale è tutto, un bacio a Giuly!
Ed un "complimenti" a chi passa scandalosamente gli esami con esiti del genere =)

martedì 30 ottobre 2007

e va bene così... Senza parole...


Pomeriggio di studio in biblioteca, molto produttivo... Il tempo mi è volato e tra non molto andrò a casa. Oggi è piovuto tutto il pomeriggio, ed alle quattro mi era preso un abbiocco da record. Volevo il divano e la mia copertina stile Linus, e il cuscino di Winnie che mi hanno regalato i miei amici due natali fa... E fuori la pioggia... Ahhhhhh, adoro quei pisolini. Come quando la mattina, la domenica mattina, apro la finestra per vedere fuori le prime fredde luci del giorno, mentre me ne torno a letto, dove il fedele piumone mi accoglie senza tante domande...
Una delle cose più belle... Una delle sensazioni che mi mancavano.
Probabilmente mi mancherà qualche rotellina, o "une joibe", ma da quando ho lasciato il lavoro vedo tutto in modo diverso. Mamma mia, mi chiedo, era un tale supplizio? O meglio, se non stavo bene, come ho fatto a non rendermene conto prima? Ok, il bisogno economico mi portava a chiudere gli occhi ed andare avanti senza stare tanto a riflettere su orari, fatica e compensi... Però sono riuscita a vedere le cose prima di esaurirmi.
Quando qualsiasi cosa in un luogo ti urta, quando vorresti mandare a quel paese ogni persona che ti rivolge la parola, quando provi fastidio per le persone che ti affiancano, è ora di cambiare aria. Io, dopo mille titubanze e rèmore, l'ho fatto.
Ok, ora sento la mancanza di "un franc inte sachete", ma per fortuna i miei non hanno le braccine corte ed aiutandoli a casa, non si risparmiano nell'elargire l'euro, ed io gioco al risparmio, in modo da non pesare e da farli durare.
Piccoli accorgimenti che rendono durature le mie risorse economiche. Non avara, ma parsimoniosa.. Facendo di necessità, virtù.

Con domani anche ottobre ci lascia... Tra due settimane è il compleanno di mio padre e sto spulciando diverse ricette per vedere che torta potergli fare. Vorrei cimentarmi in qualcosa di nuovo... Anche una new entry; se gli amanti della cucina hanno qualche suggerimento, accoglierò il tutto con piacere. =)
Domani sera, salvo imprevisti dell'ultimo minuto, mi aspetta un bel cinese con Giulia! Oh Dio, non è che incontrerò giulia che mi aspetterà in piazza accompagnata da un cinese =P ma andremo al ristorante cinese, il nostro, teatro ormai di attacchi impanicanti (ih ih), di risate, di rivelazioni su misteriosi uomini delle nostre vite, e di qualche commozione...
Mi sa che anche domani ci sarà da ridere, dato che Giuly in questo è una garanzia. Ci aspetta una serata di "petecci", di ultimi aggiornamenti e di proiezioni filmesche delle nostre rispettive menti ormai irrecuperabili... =)
Vero Giuly? A noi Cinzia CH Torrini ci fa un baffo! Eh eh eh

Cos'altro dire? Ah sì, che mi aspetta la palestra, e non vedo l'ora, dato che si posticipa di mezz'ora adesso, e che ci hanno trasferito nella sala grande in modo da poter avere ognuno il proprio saccone come all'inizio, invece che due per saccone. Ultimamente infatti, mi risultava difficile allenarmi bene, dato che non sempre il/la mio/a compagno/a aveva senso del ritmo... nonostante le casse acustiche sparassero praticamente la musica direttamente nell'orecchio...
A presto, that's all, Folks!

Se provi a volare...


...ti accorgi che qualche stella stà lì per noi, e sfiorandole... sei più libero...
Eeeeh (sospiro)... la canzone di Luca Dirisio è proprio giusta, in questa giornata, dove il maltempo, anche se lieve, vuole fare da padrone.
Avrei avuto due ore di lezione, ed avendo dedicato la mattinata allo studio in biblioteca, ho saputo solo 10 minuti fa che la lezione è per oggi annullata, causa impegni della docente. E piove...
Nonostante questo, ed il mio ombrellino formato pocket (che non tiene asciutta nè me,nè il mio zaino), la giornata non mi sembra negativa.
Ok, ok, un pochino pensierosa lo sono, ma credo sia un po' l'atmosfera meterologica ad indurmi a fare il punto della situazione della mia piccola vita, nonostante oggi non sia nè il mio compleanno, nè Capodanno...
Che succede, non lo so di preciso. So per certo che mi sveglio la mattina, ed il tempo di un battito di ciglia, è già sera... Concludo diverse cose durante la giornata, riesco ad essere molto produttiva a dire la verità; ma nonostante questo, qualcosa mi sfugge. Non so, è una sensazione. Mi sono sempre ripromessa di non diventare una di quelle persone che corre, corre, corre... e fa, disfa e capovolge, lungo tutta la giornata. Io non voglio solo FARE o CORRERE. voglio capire che cavolo sto facendo... Probabilmente questi pensieri nascono dalle ripetute inalazioni di aria poco pulita che ristagnano in centro, specie con questo tempo. Fatto sta che sto qui a tirare le somme... Oh mio Dio! Sto invecchiando precocemente e non me ne sto accorgendo?
Quando per strada, per il paese, vedo ragazzi che considero piccoli perchè più giovani di me, guidare la macchina... Ogni volta mi prende quasi un infarto... Non so, è come se li considerassi per smpre piccoli e quindi non penso al fatto che anche loro, come me, prima o poi avrebbero preso al patente, si sarebbero iscritti a qualche facoltà, avrebbero messo su casa con il/la fidanzato/a, avrebbero chiesto arredi per gli interni, come regali di compleanno, per terminare il loro nido d'amore... E poi non dovrei correre?
Qui tutti si danno da fare, mantre io resto ferma nei miei sogni, continuo a vivere nelle favole, intanto le tappe di cui scrivo e che un tempo pensavo essere le "mie" tappe, se le stanno vivendo gli altri.
Non intendo avere un tono piagnucoloso, anzi. Sono molto contenta in queste mie parole. Mi sa che tutto quello che credevo di volere sino ad ora, non fosse ciò che IO volevo, ma ciò che gli altri si aspettano che io voglia volere. Pare uno scioglilingua...
C'è un po' tutto in discussione... Il futuro, il lavoro, la voglia di restare o di andarmene, l'idea di mamma-tutta-casa-marito-e-pargoli...
Non so, ma è come se non volessi pensare a queste cose prima di aver almeno provato a reallizzare quello che ho in mente. Il piano non è ancora chiaro in verità, però ho capito che probabilmente sono egoista.
Non so se posso avere il carattere, il temperamento giusti per promettere amore eterno ad una persona. Credo nella sua esistenza, e forse parlo così proprio perchè ancora non l'ho incontrato davvero. Di certo, ora come ora, mi sento molto disillusa. Ma non con il dente avvelenato che contraddistingue una delusione, ma con la serenità di chi crede di vedere le cose con obiettività.
Giuly, ti invidio in questo momento... Poter sentire le farfalle allo stomaco, svegliarsi al mattino e constatare che il primo pensiero va a lui, e che a lui rivolgi l'ultimo pensiero prima di prendere sonno... Ma non parlo solo di volere qualcuno a cui pensare... Ma trovare qualcuno che ti rimescoli dentro, con cui stare bene anche solo a parlare, che ti faccia emozionare, che ti faccia sentire orgogliosa di lui quando passeggiate insieme; uno con cui senti di avere molto in comune, uno che ti chiedi dove sia stato fin'ora, uno che ti sorprenda con cose normali, uno che non renda le cose complicate, uno che non ti faccia sentire usata scaricandoti dopo poco perchè "aveva valutato male le cose".
Uno cui si apra il sorriso non appena ti vede, uno che abbia voglia di coinvolgerti nel suo mondo, uno che voglia farti entrare nella sua mente, uno che sia sincero e che se ha qualcosa che lo turba te lo dica, senza aver paura di non apparire abbastanza "uomo"...

Oh - oh... rileggendo il post direi che mi sono contraddetta abbastanza... Prima negare e poi sviolinare la descrizione di un uomo umanamente inesistente... Giuly starà ridendo per il mio inguaribile e ormai troppo radicato sentimentalismo, per poter essere un caso recuperabile. Forse è proprio il cattivo passato che mi porta a parlare così e che nonostante tutto, nonostante tutte le mie negazioni, in cuor mio mi fa sperare di poter trovare un alito di vento disposto a soffiare sotto le mie ali, per farmi prendere il volo...
Sperin dome di no colâ.


lunedì 29 ottobre 2007

Hay dos días en la vida... (Jarabe de Palo)



Scrivo mentre controllo la posta, dall'aula informatica dell'università.
Oggi giornata molto positiva, finalmente. Sveglia presto, riordinato le camere e poi ho stirato un mucchio di roba, dalle nove e mezza a mezzogiorno... Per la felicità di mia madre =)
Poi ho preparatop il pranzo e via a darle una mano col lavoro fuori, poi cambiata di nuovo per due ore di lezione... Tra non molto andrò a casa, e mentre vi scrivo ascolto "Se tornerai" del mitico Max Pezzali... Giulia ne sa qualcosa...

A proposito di Giuly, mercoledì finalmente ci vedremo, dopo quasi un mese. Finalmente, stele! Mi sei mancata tanto!
E poi c'è D. con la sua immancabile tenerezza, col suo modo di essere presente, anche se lontano. Per me è prezioso, mi strappa un sorriso quando sono triste, e queste righe, caro D., sono per te. Per ringraziarti del fatto che per ogni mio cambiamento d'umore tu ci sei sempre, quando sto per piangere e quando mi accade qualcosa di bello. E' come se da lontano capissi che succede, e sei sempre pronto a dirmi qualcosa che poi mi fa stare bene.
Sono fiera di te, del tuo essere a tuo modo diverso dai ragazzi che conosco; e non ti atteggi, ma sei così davvero. Io spero che presto possa arrivare la persona giusta che ti faccia cambiare idea sulle relazioni, e vedrai che ci sarà.

Intanto, egoisticamente, mi godo la tua amicizia, sperando che la prossima fidanzata non mi allontani, come l'ultima. =) Ma lasciamo il passato al passato, e guardiamo avanti. Anche per te ci sarà qualcosa di bello. Ne sono certa!


Devo proprio scappare; un besito a Giuly, e a chi ancora làtita, ma che spero di risentire presto.
Mandi stelutis!

domenica 28 ottobre 2007

A mezzanotte sai...

Sono qui ancora a soffiarmi il naso, dopo essermi commossa per il post di Giulia... E questo mi fa credere che forse esistono ancora persone gentili, divertenti e capaci di dare senza necessariamente chiedere...

E poi un sms, che vi riporto in parte, chiudendo così il post di oggi... Non mi va di parlare molto...

"Chiara...tu sei una brava ragazza, hai tante qualità, ti impegni nelle cose che fai,anche troppo qualche volta =) ma non ti manca niente [...] non avere mai dubbi su di te.
Diventa pian piano sempre più forte. ma conserva tutti quei valori. Non diventare arrogante. Cerca di capire i misteri di questa vita. Cerca di capire la vita. E' importante anche il lato spirituale. Molto più di quello che tanti pensano. Coltivalo. Diventerai più forte.
Non dubitare di te. Sei luce anche tu."

Alla persona che lo leggerà... Grazie.

venerdì 26 ottobre 2007

Sintât su la bancjute...

Vi propongo un racconto trovato "sgarfant" un po' nel mondo di Gelostellato (http://cilglaciat.blogspot.com/), che spero mi concederà di poter riportare questa storia, che mi è piacuta un sacco.

Mi sinti su la bancjute ancje vuê, ancje se ogni volte i pensîrs a svaporîn.

Di cuant ch'a è gambiade l'ore, e lis zornadis si son slungjadis, a pasi cuasit ogni dopodimisdì a polsâ. E us disarai, cul cussin di plume di ôc che à metût fûr la Judite, di un pâr di setemanis in cà, si stâ ancjemò miôr. Non pos dî di rivâ a durmî, ma di spes soi cussì inçussît che i rumôrs mi samein rivâ di lontan, quasit come la maravee di cuant che ti bagne la ploe ch'a ven di stravint.

Scusait, no mi soi presentât. Mi clami Arturo, ma cuasit ducj mi clamin Tujo. Àn començât a clamami cussì di piçul e no mi visi, di precîs, neancje parcè. Ma di piçui si sa, si domandisi il parcè di dut cence capîlu di nuje. Sa pensi ch'a frujâvi lis zornadis a zuâ a bale di bessôl, cence stufami mai, o ancje, ch'a no l'è morâl dal zardin ch'a no mi vedi viodût rimpinât parsore, mi ven parfin di ridi.

Cumò, invezit, no tocji la bale neancje cuant che i fruts la lassin tal mieç dal pedrât, par pore ch'a mi viodi cualchidun. E pore di cè, pò? A jè propit vere che plui si invecje e plui si fâs câs al savôr da la sedon, pluitost che a chel da la mignestre.

A ogni mût no l'è di chist ch'a vulevi cjacaraus, ma di ce che mi è sucedût jer sere. Nuje di grâf, intindinsi, se no, no sares chi a contausale. Dome che mi à fat scuviargi ce mût ch'a covente pôc, par gambiâ la maniere di viodi li robis.

Jer sere, us disevi, a jeri sentât a chi, come cumò, e cjalavi la strade, che ch'a compagne l'argin dal Tiliment. L'è un plasè, a che ore chi, curiosâ chei ch'a pasin, a pît o in biciclete, par gjoldisi l'ultime lûs.

Che strade chi, bisugne dilu, no è come une strade normâl. Ancje sa le àn asfaltade, no è fate pa lis machinis. Anzit, gjavant la domenie, ch'a cjape su un pôc dal trafic di chei ch'a tornin di Lignan, di machinis si viodin une vore pôcjs. Pensait che ancje se ducj, in paîs, a san ce che ûl dî "lâ pa l'argin", a che vie chi no son rivâs adore a dai un non, neancje chei dal Comun. Jo la clami la strade "daûr dai orts", ma vuatris podeis clamale come ca us pâr. Tant, prin o dopo, une strade us rispuint simpri, no ese vere?

Jer sere, par atri, i grìs e lis ciànis a jerin plui cuiets di simpri, e si podevin scoltâ li cjareçis dal ajar tal mieç dai fros. Ancje Judite, ch'a jere vignude a sentâsi in bande di me, di sigûr par fasi poiâ il ciâf sul grin, si ere incjantade denant dal soreli a mont, ch'al tirave a sé lis ombris come s'al vules distacâlis. No si ere mote neancje cuant che a l'è pasat Fredo, ch'al partave a tôr il cjan.

E sì che Fredo tu scugnis viodilu, parcè che lui al parte a tôr il cjan cu la machine. No steit a capî mâl, eh. No ài dite ta la machine, ài dite cu la machine: il cjan ch'al côr denant e lui daûr, cu la so vecje Uno ch'a cole a tocs. Çutu, lui a l'à simpri tignût un cjan, e di cuant ch'a l'è lât in pension, ogni sere, lu à simpri partât a pasegjâ daûr dai orts. Cumò però l'à pasât j otante (cjacari di Fredo eh, no dal cjan), e di un pâr di agns in cà nol rive plui a cjaminâ tant ch'al vares vôe. Cussì al cjape la machine e al començe a l'à vie ben planc, clamant il cjan pal barcon viart in sfrêse. Crodeimi, l'è un spetacul a viodiju. Une volte, j à contât Fredo a Gjovanin, un peteçon si è adiriture fermât a domandâji parcè che al veve vôe di cjapâ sot che pùare bestie, ch'a cirive di scjampâ tirant flât a grops. Murî di ridi!

Insome, stavi disint che Judite a jere dute imbambinide, sichè a un cert pont si è jevade su di bot, e come une sfolmenade, a je entrade in cjase, sbatint la puarte. Poben, ài pensât, pôc mâl, cussì pos tornâ a distirâmi, par cjapâ su ancje l'ultin cricâ di soreli.

Cussì ài slungjât il cuel e ài mesedât il cussin cu lis ongulis, come par faj mâl, e sfuarçalu a deventâ plui mol. Jeri daûr a sosedâ e pôc lontan di indurmidîmi, che ài sintût un talpinâ conossût. No podevi sbagliâ, l'ere il frutat cu la barete, un zovenot sui trent'agns che di spes al ven a cori chi sul argin. No sai di precîs ce mût ch'a si clame, ma al devi sedi di un paîs chi dongje, parcè che lu viôt simpri vignî di gjestre e lâ viars çampe, e pò tornâ indaûr, sudât e ruan in muse.

Al devi sedi un di chei zovenots temerôs di fâ pôre; un di chei che an d'àn plui vôj che amîs e che, dopo vore, a pasin il timp tacâs al compiuter o a mangjâ libris.

Il biel a l'è ca dìsin che a chei da la barete nissun ja l'à pete. Posigurpò! Chist frutàt al gambîe une barete ogni doi dîs, e pur a è une zovine, ancje je ch'a ven a cori di spes par chi daûr (vignint da la çampe e lant a gjestre), che ogni volte ch'a lu incrose lu instupidìs. Je lu salude, cun t'une alçade di man o un riduça par sot, e lui nuje. Come s'al fos un bacalà ch'al côr: no si pò pratindi che ancje al saludi. E sì che ancje un vuarp al viodeve che la frute j plaseve une vore. Ce atu di fâ, sucêt simpri cussì: i timits a vegnin di rive su e van vie di rive ju.

Jer sere, a ogni mût, la fantacine no si è fate viodi, e il frutat cu la barete a l'è tornât indaûr cu la muse lungje fin par tiare. Jo intant a stavi a spetâ che Gjovanìn o Judite vignìsin a viargimi la puarte par lâ a piçucâ alc di cene e podê lâ a durmî, ma eco ch'à l'è sucedût ce che vevi vôe di contaus.

In tancju agns no mi ere mai capitât di no rivâ a jentrâ in cjase. Mi sameave une robe un pôc fûr da l'ordenari, ma su l'imprin no j ài dât pês: soi tornât a sintami su la bancjute, spetant che mi viargesin. A l'ere ancje vignût fûr chel ajarin salvadi ch'a ti lamiche fintremai ch'a tu scugnis spostâti. Ben pò, no sòn mica vignûs a viargimi! Spete un'ore, spete dôs, o ài scugnût començâ a gratâ su la puarte, parcè che si acuargèsin ch'a mi vevin siarât di fûr. Sintivi lis vôs di ducj j doi ch'à rivavin fin fûr, e cjalant pal barcon podevi viodiju ch'a discutevin.

Pusibil ch'a no sintìsin nuje? Cussì mi soi metût a gratâ sui vêris e a soi sigûr ch'a mi vevin sintût, parcè che ducj i doi si son voltâs e mi àn cjalat tai vôj. E ce no ano fat? Àn fat fente di no viodimi! Si son voltâs di che atre bande e son lâs indenant a cjacarâ, come se jo fos un spirt!

Podeis imagjinâ ce nervôs ch'a mi ere vignût. Soi tornât su la puarte e ài començât a gratâ e saltaji in tôr come un mat! Insome! No podèvin mica siarâmi di fûr in che maniere? E sa l'ere un mateç no l'ere par nuje simpatic! Il biel a l'è che neancje ruvinant lis ongulis sul len da la puarte mi àn viart, e dopo un pôc, començâvi pardabon a preocupâmi. Cuant che dopo àn studade la lûs e son lâs a durmî, fasint fente che neancje esistevi, mi è propit colât il cîl su la codope. Ài cirût di entrâ in dutis li manieris: pai barcons, rimpinanmi su pal pin, sburtant la puarte cul cjâf… ma nuje! A vevin propit l'intenzion di no fami entra plui! Ma ce vevio cumbinât? Ce podevie sedi sucedût che di bot no mi calcolave plui nissun? O jeri disperât!

E cumò? Ce vevio di metimi a fâ? Da vevio di lâ!

Crodeimi, l'è stât il piês moment ch'a vêdi mai pasât! No savevi ce metimi a fâ.

Cussì soi tornât su la puarte, e ancje sa l'ere dut scûr, mi soi metût a gratâ fintremai ch'ài sintût lis ongulis ch'a si pleàvin. E intant ca gratâvi a uicâvi come un mat! Tant, pensavi, ce vevio di piardi, oltre che a la vôs? Ma eco che propit in chel, cuant che ormai vevi piardût la sperance, che tal scûr, daûr da la puarte, ài sintude la vôs di Gjovanin.

– Juditeee! – a l'à businât – Viargi a chel maladèt gjat!"

E tal gîr di un moment la puarte si è viarte e Judite, in cjamêse di gnot, mi à fat entrâ e à cirût ancje di molâmi un rip, intant ch'a corevi a platâmi sot dal seglâr. Di no crôdi… pa la pôre soi stât intanât cuasit dute la gnot!

Vuê a l'è zà tornât dut come prin, tant che mi domandi sa mi vevin siarât di fur pardabon o sa mi soi insumiât. Di bon a l'è ch'a soi un cal ten amenz pôc e nuje. A l'è par chel c'à mi sinti su la bancjute ancje vuê: par scancelâ i pensîrs.

Al plûf...

Aula informatica in università, raggiunta con la destrezza della mia guida nonostante la pioggia, e la resistenza dei miei arti inferiori, avendo trovato posto non a pagamento, solo vicino alla succursale della mia vecchia scuola, il Sello.
Mazza! Nemmeno avessi previsto nel mio post di ieri, il disastro di oggi... Non metereologico, sia chiaro, perchè a me la pioggia piace; ma per la questione donne-al-volante... Poi ti credo che gli uomini proseguono la frase con un "...pericolo costante"! L'è vvero!

Anyway... Oggi giornata tranquilla, trascorsa a studiare nella biblioteca dell'università dove, oltre alla temperatura non molto ideale per stare fermi lì per delle ore, c'erano anche gli operai... almeno mi facevano sorridere! Tutti di provenienza diversa e che ci rendevano partecipi dei loro progressi nella messa a punto dei lavori, chiamandosi da una parte all'altra della stanza o del corridoio... Ce ridi!

Ieri sera, come già detto, ero a casa da sola con mia nonna. Non so che le stia succedendo, o meglio, forse lo so.
Quando i miei, il mese scorso, sono andati con la parrocchia a Roma per quattro giorni, lei era completamente uscita di senno. Ma non intendo che fosse preda di demenza senile, ma che era diventata un incubo. Dove vai, quanto stai, con chi vai, quando torni, fai quello, fai l'altro, hai chiuso il cancello, hai chiuso le finestre... E potrei continuare all'infinito.
E poi la sera, al momento di andare a nanna, iniziava a vagare per il corridoio cercando di convincere me o uno dei miei broth ad andare nel lettone con lei.
Io mi sono opposta, perchè nonostante le voglia molto bene, odio quando ci ricatta o fa finta di piagnucolare, per farti sentire in colpa e fare sì che tu ti pieghi ai suoi capricci... perchè è di capricci che si tratta. Così alla fine ci è andato mio fratellino minore, che poverino, non ci stava nemmeno nel letto, essendo anche più alto di me. E poi il letto è vecchio e dire che si dorme non molto comodi, è solo un modo carino per dire che non si dorme per niente bene. Ma lei non lo vuole cambiare, e anche se ha provato a dormire in un letto nuovo, su quello vecchio dorme come una bimba in fasce.
Fatta questa premessa, ieri la storia si ripete. I miei a cena da amici in paese, i miei fratelli via, e lei inizia il rito con "Fasimi une camomile che no ai digjerît". Ed io subito pronta e pròdiga nel prepararle una camomilla ad arte. mi dice "Sta chi cun me, che dopo tu lavis e tu metis vie le cjicare"... Ecco, ora ho capito cos'è.
Si sente sola, nonostante in famiglia siamo in sei. Ognuno ha i suoi impegni e tra scuola, studio e sport siamo sempre di corsa... Ed ho anche capito che ha paura della fine.
Da un po' accusa qualche doloretto alle ginocchia, e contando che sino ad ora non ha mai visto l'ospedale se non per operarsi alla cataratta o assistere altre persone, direi che è molto fortunata.
Nonostante ciò, lei si è abbattuta. per le varie vicende della sua vita, ha sempre avuto lo "scettro" della casa e del lavoro, per cui ora, che si ritrova impossibilitata a fare tutto quello che lei vorrebbe fare, si sente in gabbia, inutile.
A me dispiace molto... Purtroppo non ha la passione della lettura, del cruciverba o del lavoro a maglia, per cui credo si annoi spesso... Io a volte resto lì con lei in cucina (con i rigorosi 300°C) quando guarda la tv anche se ciò che guarda non mi piace. Mi metto nei suoi poanni, cerco di capire come potrebbe essere vivere senza poter andare o fare ciò che si vuole... Ed allora mi dà la spinta per farle compagnia anche se dovrei studiare, acnhe se sta per raccontarmi un episodio della sua vita per l'ennesima volta, anche se so già che io mi mostrerò partecipe alle sue parole, anche se entrambe sappaimo che questa storia è ormai vecchia...
C'è una certa tenerezza nel suo voler sempre intromettersi nei discorsi... la vedo come na richiesta di attenzione, un bisogno di far sì che la propria opinione abbia ancora un peso decisivo nelle questioni...
I miei vedono questo suo richiedere costantemente attenzione, e come capita a me, non semrpe si riesce ad essere pazienti e pronti all'ascolto...
Nonostante ciò, l'amo. Il mio è un amore che diventa quasi odio quando proprio rende le cose difficile. E il mio ammetterlo credo sia un passo avanti nella nostra convivenza.
E' mia nonna, mi ha insegnato molto, e so che la vecchiaia acuisce quei lati che in gioventù non erano altro che lati positivi.
Ricorderò sempre il suo muoversi lenta ma esperta attrno al tavolo, la domenica mattina, quando faceva il pane per me e mio fratello... non vedevamo di tornare dalla messa per mangiarne un pezzettino ancora caldo, e sentire la nonna che ogni volta ci ripeteva "No, che nol fâs ben s'al è ancjimò cjalt!". Ma ce lo diceva col sorriso di chi sa che tanto la sua raccomandazione non vedrà risposta... E noi due stavamo lì a mangiarci i due panetti versione mignon che la nonna ci faceva, date le nostre piccole dimensioni. Non so, era il nostro pane speciale, e devo smettere di ricordare perchè non riesco a vedere i tasti...
Io so che mia nonna non era così, e so anche che molto spesso sbaglia. Ma per fortuna le voglio bene e questo basta a darmi la forza di starle vicino, anche se spesso mi fa rrabbiare...

Ora devo scappare, torno in aula studio ancora un po' prima di andare a casa.
Baci a voi

giovedì 25 ottobre 2007

Brr...

Ce frêt... com'è che quest'anno non riesco proprio a riscaldarmi? Per fortuna amo l'inverno.
Oggi giornata tranquilla. Sveglia presto, e da quel momento non ho fatto altro che correre: colazione, metti a stendere, piega la roba ormai asciutta, sistema le camere, spesa e prima preparazione del pranzo, perchè poi alle 12 avevo due ore di lezione.
Stavano lavorando vicino a piazza primo maggio e non vi dico il panico... Io dico, i lavori s'hanno da fare, no? Ed allora cosa diavolo stombazzi all'impazzata? Cosa incasini le code più di quanto non lo siano già, mettendoti in digonale nelle corsie, o peggio rallentando perchè non sai se scegliere di andare a destra o a sinistra?!?
Dico io, ma siete in giro così tanto per gustarvi le bellezze artistiche di Udine, o perchè davvero avete una mèta da raggiungere in tempo utile per darvi da fare?
Ed è ovvio che questi intoppi si abbiamo sempre e solo quando si ha una certa fretta...
Ma dove diavolo va tutta questa gente? Ed ho notato che ogni auto contiene al massimo una persona... E gli autobus sono vuoti... Non parliamo di quando piove! Le donne impedite al volante, probabilmente favorite dall'umidità, spuntano come funghi qui e là, e inchiodano, svoltano senza mettere la freccia, le precedenze sono un'utopia ed i parcheggi in retro un'impresa da Guinness dei primati... Uh Signur!
Con questo non voglio dire che io sono la Schumi di Prada, ma insomma... Guidate meglio!

Detto questo... non spirerò, ma parlerò di Giuly.
So che le ricadute portano malumore. Credi di stare finalmente bene, di essere in equilibrio, ed ecco che un piccolo avvenimento ti porta nuovamente alla deriva...
E di nuovo il binomio car-cd di Luca, è l'unico rimedio. Sto cercando di imparare a "rigirare la frittata", quando la situazione non mi piace, e piano piano vedo che si può cambiare...
Giuly, devi stare tranquilla e vivere quel momento di tristezza, se si presenta. non ignorarlo, ma vivilo, dagli il giusto senso, e fallo diventare parte di te. Ricaricati con un pezzo giusto di Luca, e riparte, piena d'energia e di voglia di fare, che non ti manca!

Stasera i miei sono a cena da amici qui di paese, mio fratello maggiore via per riunione, come quello minore, ed io a casa tranquilla con mia nonna... Stasera ho anche mal di testa... Uffi, il frrredddo!
Besitos


mercoledì 24 ottobre 2007

A-mici...


Buonasera, eccomi qui di ritorno dall'università... Freddissimo oggi in aula studio. Si sentiva uscire qualcosa dai bocchettoni, ma non ci scommetterei molto sul fatto che fosse aria calda... Brrrr, ho bevuto due tazze di tè bollente per riscaldarmi. Avevo le prime due falangi delle dita delle mani come dei mini-ghiacciolini... Non riuscivo nemmeno a scrivere!
Oggi il mio amico e tesoro D. mi ha offerto un bel tè bollente e abbiamo fatto quattro chiacchiere... E' bello quando parliamo, non so... Mi trasmette una tranquillità strana, mi rasserena, e la cosa bella è che ci capiamo bene. Venerdì andiamo a mangiarci una bella pizza...

Oggi non sono in vena di scrivere molto, anche perchè sto ancora assorbendo la mail che oggi ho trovato nella posta della mia ex-amica di università... Io le ho scritto una lunga mail... Ed ero sul punto di piangere, in aula informatica, perchè mi dispiace davvero molto di averla persa... Io ho messo a nudo la mia anima x spiegarle che è successo... Spero che questa cosa si risolva, ma non so se le possibilità sono buone...

Stasera vi consiglio un libro, "Quattro amici" di David Trueba, Universale Economica Feltrinelli. Leggetelo, e poi mi dite se ho consigliato bene.

Un saluto speciale a chi ha affrontato o è in procinto di affrontare un esame super difficile, e che per questo làtita da un po'. ¡Te esperaré!


Olvídame Tú (Miguel Bosé ft. Ivette Sangalo)

Todas nuestras tardes son
Bajos estrellas escondidas
Luces que mi corazón se pensaría...
Desnudarme como soy
Siendo así como la arena
Que resbale en tu querer por donde pueda

Darte para retenerte
Recelar si no me miras
Con tus ojos tu boca tu savia que es mía, mía

Responde a mi nombre si te lo susurran
Arranca de todo mi piel que es tan tuya
Que arda mi cuerpo si no estas conmigo amor

Olvídame tú que yo no puedo
No voy a entender el amor sin ti
Olvídame tú que yo no puedo
Dejar de quererte
Por mucho que intente no puedo
Olvídame tú...

Qué bonito cuando el sol
Derramó sobre nosotros
Esta luz que se apagó y que se perdía
Si tú quieres quiero yo, palpitar de otra manera
Que nos lleve sin timón lo que nos queda

Sentiremos tal vez frío si no existe poesía
En tus ojos tu boca tu savia que es mía, mía

Y el tiempo nos pasa casi inadvertido
Golpea con fuerza lo tuyo y lo mío
Qué pena ignorarlo y dejarlo perdido amor

Olvídame tú que yo no puedo
No voy a entender el amor sin ti
Olvídame tú que yo no puedo
Dejar de quererte
Por mucho que lo intente no puedo
Olvídame tú...

martedì 23 ottobre 2007

Amicizia...




E' arrivata la mail di risposta della mia ex amica di università, dove mi dice che vuole lasciar le cose come stanno... Ed io anche se a malincuore, le lascerò così. Vedo che non vale la pena insistere con chi non capisce che, a volte, stare male interiormente porta a comportarsi male con le persone che si hanno attorno anche se queste sono nostre amiche.
Io purtroppo l'ho fatto. Causa mancanza di sonno e troppo casino, io l'ho trascurata e non ho assolto ai miei doveri di studentessa nei suoi confronti e di questo ne sono davvero dispiaciuta oltre che pentita.
Ma ho visto che non basta. In questo probabilmente ha ragione lei.
Se un prezioso vaso è andato in mille pezzi, nonostante il collante e la dedizione del proprietario nel rimettere insieme tutti i frammenti, difficilmente tornerà all'antico splendore. Io in lei avevo trovato una grande amica, mi capiva come solo Giuly ora sa fare, mi dava grinta e mi sapeva "leggere".
Purtroppo le cose non sono andate come avrei voluto, soprattutto a causa mia, ma la mia volontà di recuperare le cose non è mai servita e non servirà nemmeno ora.
Per questo non calco la mano e non insisto, perchè solitamente quando faccio così, quando premo l'acceleratore su certe situazioni, mi ritrovo senza nulla tra le mani.
Per questo, nonostante questa frase che sto per digitare non mi piaccia per nulla, io ci rinuncio.
lei non vuole rimettersi in gioco e posso comprenderlo, ma non volgio stare male ancora per questa cosa, non voglio oscurare il mio posticino soleggiato che sono riuscita a trovare dopo tanto tempo. Mi dispiace...

Che altro? Beh... stanotte, dopo due serate consecutive di incubi sui miei familiari, mi sono addormentata serena ed ho dormito profondamente fino alle 6.30 di stamani.
Ieri sera serata strana... Mi sono resa conto che a volte le sorprese possono davvero scaldarti il cuore, ti fanno sentire protetto, ti sollevano il morale, ti fanno sentire un calore quasi dolce, una sensazione di benessere che resta, anche se solo di fondo.
sono contenta di aver ritrovato una persona che credevo ormai persa e cambiata, lungo il cammino. Invece, a quanto pare, è rimasta la stessa. Certo, gli eventi cambiano qualcosa di noi, ma fondamentalente se uno ha un buon cuore, questo resta, nonostante tutto. Nonostante le botte sui denti che uno si prende, nonostante i sogni che uno può veder andare in frantumi, nonostante gli altri si accaniscano contro noi.
Se uno ha cuore, può rinascere, sempre. Da qualsiasi situazione. Saprà trovare il modo per risalire dal vuoto che lo ha inghiottito...
Uno può finalmente rendersi conto di poter brillare, senza sembrare egoista o esibizionista... Un giorno brillerà di più, un giorno un po' di meno... ma brillerà... Vero? =)

lunedì 22 ottobre 2007

In cammino...

Finalmente mi sento viva, piena di energia, di voglia di fare. Aiuto mia madre, stiro, mi prendo cura della casa, che se è in ordine, vivo anche meglio.
Ho più voglia di parlare con i miei, con i miei fratelli, con le persone (mille!) che passano per casa mia, con chi mi rivolge la parola o mi chiede aiuto in università. Sento che sto rinascendo, sento che sto cambiando, anche se, come la scora settimana, ho avuto una ricaduta. Ma credo sia normale. Sto facendo un cammino di ricerca, per cui credo sia anche giusto ogni tanto ricadere, per darmi poi modo di imparare a risalire nuovamente.
Sento che qualcosa cambia: ok, ammetto che questa settimana col cibo è andata male, ma credo perchè avevo lasciato perdere la volontà e l'impegno in questo cammino.
Troppe cose insieme, tanti cambiamenti probabilmente mi hanno spaventata come sempre, così mi sono sabotata mangiando; che poi ho scoperto essere il motivo dei miei mal di testa.
Infatti quando mangio tanto e male, continuamente, dolce o salato senza distinzione, solo per mettere a tacere quella sensazione di abisso che sento dentro, è come se mi "ingolfassi" ed il mio corpo mi dicesse che qualcosa non va. Come faceva un po' con il mal di stomaco, quando lavoravo.
Come ho letto nel "libro" famoso, devo imparare ad ascoltare il mio corpo, e non metterlo a tacere ogni volta che mi dice qualcosa che non voglio sentire... Giuly, forse tu mi capisci.
Così oggi ho ripreso a mangiare bene e in modo giusto, insieme a mia madre; non voglio ricadere nel mio solito giochetto mentale "Brava scema, hai mangiato tanto e quindi tanto vale che continui, tanto ormai... ". Invece NO!
Ok, ho fatto una settimana di cazzate, ma adesso basta. Si riprende la via per stare e per volersi bene. Due settimane fa, che mi sentivo benissimo, ero anche più in armonia col resto. Quindi devo imparare a stare bene mentalmente, per stare bene anche col mio "contorno".
E come dice il libro, devo imparare a stare da sola. Attenzione, non "isolata", che ha carattere negativo, ma "sola", cioè in equilibrio con me stessa in primis, per poi saper stare in equilibrio insieme alle altre persone.
Quando D. si è rifatto vivo, mi sono appoggiata completamente a lui, ma oggi ho "riaperto" gli occhi ed ho capito che non devo. Primo perchè lui e la fidanzata che mi teneva lontana, si sono appena lasciati; e poi perchè non posso avere una dipendenza d'affetto.
E' vero che lui mi tira sempre su di morale, e mi capisce molto bene, è dolce e premuroso, però non posso appoggiarmi.
La prima settimana di università, quando ci siamo rivisti per un caffè, mi ha detto che mi trovava diversa, luminosa, come se qualcosa in me fosse cambiato. Così gli ho detto del medico, dei libri, del "viaggio" che ho iniziato...
Sono rimasta un po' sorpresa del suo capire molte cose prima di aver avuto il tempo di potergliele dire io stessa. Beh, questo vuol forse dire che sono diventata davvero un pochino più positiva...
O per lo meno lo spero. Però è certo che è per me importante.
Me ne rendo conto dalla voglia di fare che ho, dalla capacità ritrovata di stare concentrata per più di un'ora, per arrivare poi agli antichi tempi di concentrazione... Nella voglia di andare ogni mattina molto presto in piazza I maggio per trovare posto libero per il mio bolide e magari restare in università fino alle sei, tra corsi e studio in biblioteca.
E poi arrivare a casa e voler dare una mano a mia madre, provvedere al pranzo o alla cena. Come oggi: è stato bello poterle dire "Vai di là, sul divano, tranquilla". Si è potuta vedere in santa pace la Prova del cuoco, mentre mia nonna in cucina si vedeva Forum, e dove io "operavo".
Mi sono sentita orgogliosa. E sia ieri che oggi, ho rassettato la cucina senza aspettarla , mentre era al telefono, in modo da farle trovare già tutto fatto al suo ritorno dalla chiamata con gli zii.
Io imparo e mi rendo utile,e lei si stanza meno. Sono orgogliosa quando faccio questo; mi si riempie il cuore e la sensazione che provo è simile a quella che sento quando guardo un bimbo piccolino. Non so, ma è come se qualcuno mi prendesse il cuore e lo stringesse, piano piano, in una mano. E' una specie di dolore piacevole. Non so se lo abbiate mai provato...
Sono io ora, sto cercando di essere quella che sono; sto cercando di togliermi di dosso il fango a strati di odio e male che sentivo, che mi ha portato il passato, e che piano piano sto cercando di ricollocare al giusto posto e a cui sto cercando di dare l'esatta importanza.
E' difficile combattere una cosa che hai in te da molto e che ti ha cambiata così tanto, da portarti a credere di essere fatta proprio così.
E' bello, invece, sapere di poter "rinascere", evolvere, diventare altro... Anche perchè la vita stessa è evoluzione, mentre per me si era bloccata, e non progrediva.
Continuo a guardare al passato, è vero; però ora lo faccio intermezzando questo con un'occhiata al presente. E vedo che lo faccio sempre più di frequente: cerco di vivere di più il presente, in modo che quando sarà "passato", possa essere bello, sereno; in modo che ci sia qualcosa di piacevole da ricordare.
Certo, non tutte le giornate sono positiva ed energica, ma sto cercando di imparare a reagire.
Una giornata inizia male? Ok, niente paura! mi fermo un attimo a riflettere che succede, lascio a questo pensiero il giusto spazio, però poi cerco di girare pagina, di sorridere, di cantare ( e Giulia sa come...ih ih ih e dove...ih ih ), di fare qualcosa che renda buona quella giornata.

Ehm... ho riletto ciò che ho scritto e... beh... sembro sotto l'effetto di droghe, figlia-dei-fiori-style, ma non è così! Si mi sento bene, ma senza droghe.

Ieri sono andata a vedere mio fratello minore alla partita di calcio. Premesso che non lo vedevo da 6 o 7 anni credo perchè prima la domenica giocavo io, poi ho iniziato a lavorare, ero molto emozionata.
Mi sentivo come una madre credo si possa sentire nell'accompagnare il figlio alla prima partita di calcio.
Orgogliosa e preoccupata allo stesso tempo. Beh, Giuly mi conosce e non per niente la mia amica K. mi chiama "sborfedôr" (=annaffiatoio), fatto sta che stavo per piangere in due occasioni... Una volta quando mio fratello ha abilmente dribblato due giocatori e dal centrocampo è avanzato per appoggiare poi la palla, e l'altra quando ha fatto un cross, praticamente sui piedi dell'attaccante che ha poi fatto il 2-0.
Ero come una chioccia... Che ridere...
Beh, se sono così contenta ora e serena devo ringraziare la mia family, Giuly (che sa sempre avere per me parole uniche), le amiche di sempre, e le nuove amiche, le new entry, oltre che D.
Bacini! Scappo a preparare la cena!

P.S: Vi consiglio di ascoltare "Soli a metà" cantata da Manuel Aspidi...

P:S. x Giuly: quello che trovi in questa pagina è quello che ho tratto da una parte della lettera per te. Ovviamente per te ci saranno diversi particolari in più. ¡Te quiero!

giovedì 18 ottobre 2007

Un giovedì tra tanti...




Eccomi qui a scrivere dall'aula informatica dell'università.


Oggi fa freddo. o per lo meno io losento. Le giornate si stanno inesorabilmente accorciando e tra qualche giorno cambierà l'ora.


Ieri, dal pomeriggio, una sensazione brutta, fastidiosa, si è impossessata del mio umore e a nulla sono valse le frasi di conforto dei miei amici. Amici... Nemmeno tutti, solo due perche agli altri non volevo far saper che stavo a pezzi.


Ma per cosa poi? Non l'ho mica ancora capito... anzi, a dire il vero, come sempre, lo so. La mancanza di alcune cose...


Perchè si va sempre a frugare nel reparto "oggetti smarriti o mai posseduti"?


Perchè non si guarda alle cose positive, e belle che sihanno?


Certo, per una per il quale il pessimismo è stato l'orientamento della vita fino a poco tempo fa, virare così bruscamente verso una visione rosea della vita è quasi impossibile. Improbabile, correggerei, perchè almmeno in questa parola c'è una possibilità, ci si lascia un margine positivo... Uffi... Mi da fastidio essere così ingrata, non godermi le cose che ho e smetterla una buona volta di vivere in " assenza".


Alla fine che cambia? Cosa ci guadagno? Beh, nulla se non qualche chilo in nervoso o qualche ruga nel viso sempre più corrucciato.


Eccheccavolo! Basta, no? A volte mi prende una voglia irrefrenabile di uscire nel mio giardino, nel mio corile e mettermi ad urlare come una squilibrata, oppure provo il desiderio di correre, correre, correre a perdifiato fino ad essere così stanca da non poter fare altro che fermarmi e distendermi.


Le cose vanno molto meglio, pensandoci, rispetto a qualche mese fa, ma la strada è lunga.


So che più si deve lottare per una cosa, più questa ha valore; però a volte mi sento stanca, a 20 anni. Ma si puedial?


Come detto in passato, non voglio essere una tardona 50enne che poi si sveglia un bel giorno con la crisi di mezza età ed inizia a folleggiare, per recuperare una giovinezza che non ha vissuto o comunque ha vissuto male.


Io non voglio avere rimpianti, non voglio dover pensare in futuro "che occasione ho sprecato"! Già ne ho ora e non voglio averne altri. Cose di poco conto, più o meno, ma che fa male comunque fermarsi a vedere.


Non so perchè parto sempre con queste mie invettive contro un destino infausto, quando poi sono io la prima a non fare nulla per cambiare le cose. siete d'accordo?


Quindi basta, anche se questa giornata non è partita bene devo cercare di raccogliere il mio stato d'animo, buttarlo nel cesso e sorridere. Un sorriso tira l'altro e probabilmente può sconfiggere i brutti pensieri. Non passarci sopra, sia chiaro, ma guardarli, accoglierli e dargli il giusto peso e posticino, pewr poi girare pagina e stare meglio, senza angoscia o tormento alcuno.


Busadis!

martedì 16 ottobre 2007

Autumn in N.Y. ... A Udin!

Ciao! Finalmente riprendo in mano carta e penna, se mi permettete, per lasciare le mie ultime notizie.
Beh, che dire... Che riprendere l'università mi sta dando un grande slancio e mi serviva, e che dopo la scorsa settimana, ora mi sento di nuovo bene. Sempre la scorsa settimana un mio amico si è rifatto vivo, e sempe la scorsa settimana la sua tipa lo ha lasciato ed io gli sto un po' vicino per tirargli su il morale.
Quello solitamente mi riesce =)
Stsear palestra e non vedo l'ora! Giovedì ho saltato per andare a teatro, ed ho un po' di tensioni da scaricare... Giuly ne sa qualcosa...


Altre news, a parte che sono arrivata in biblio con il motorino -figata, mi sento come un'adolescente alla sua prima uscita col Ciao- non ce ne sono.
Beh vorrei tanto sapere che mi combihna §Giulia, ma tempo al tempo, lo scoprirò.
Son di fretta perchè la Linguistica ed il Deutsch mi chiamano.
Bacini a voi

domenica 14 ottobre 2007

Love at the first sight...


Eh (sospiro), Giuly, Giuly...
So che intendi quando dici che a volte si avverte una certa "pesantezza", una sensazione di nullità che ti prende. Ed anche se sai benissimo che conti molto per qualcuno (come tu per me) a volte, proprio in quegli attimi, nulla vale a farti pensare l'opposto.
Pur avendo la salute, l'intelligenza, una buona famiglia (cose per niente al mondo da sottovalutare), ci si sente incompleti, senza senso. Ed a me capita anche di avvertire un certo senso di colpa per questa mia ingratitudine verso cose come queste, comunque molto importanti.
Stare bene a casa, avere una famiglia che tiene a te, degli amici che ti cercano, eppure sentirsi come se stessimo girando a vuoto per l'aia.
Prima stavo finendo di stirare, e come sempre cantavo seguendo la radio -cosa che mi rilasssssa- e mio padre mi fa "tu staas propite ben, no?". Ed io gli ho detto un SI' deciso. Gli ho detto che se sapevo prima che era quella la scelta da fare, ovvero mollare il lavoro, mi sarei risparmiata mesi di insonnia e mal di stomaco. Anche se probabilmente lo sapevo quale era la cosa a farmi stare male. Ma per i vari motivi familiari nonchè primariamente economici, cercavo di non pensare a lasciare il lavoro.
Ora però rngrazio un po' la forza che ho trovato, e l'appoggio dei miei, che mi hanno appoggiato nella scelta, pur di vedermi felice.
Che dire giuly? Ok, i tuoi probabilmente non manifesteranno il tuo amore con cioccolatini ed abbracci... Però, se mi permetti di dirti una cosa... E se mi prometti che non te ne risenti o che se te ne risenti, me lo dici... Ecco... beh... secondo me sei troppo aggressiva.
Quando vengo a trovarti i tuoi o tua sorella cercano di comunicare con te, ma tu parli solamente, con loro. Già da come ti muovi, fisicamente, manifesti chiusura; sei quasi scocciata che ti parlino, e se li lasci parlare, manifesti una certa insofferenza nell'ascoltare quello che dicono. Credo che per la testa ti passi spesso la frase "ma che ne sanno? ma cosa dici? cosa vuoi sapere tu di come sono e come sto!!!"
Questo almeno è quello che io sentivo nei confronti di mio fratello maggiore, fino a qualche mese fa. Non so da cosa nascesse, se da un pensiero inconscio, una sensazione di differenza di tattamento da parte dei miei, tra lui e me. O se dipendesse dal suo essere in forma, come mio fratello minore, mentre io sono l'unica con più forme tra i tre.
Non lo so da cosa dipendesse, certo è che da quando vado dal bioterapeuta, che scava in me, e porta alla luce cose sepolte (che nemmeno sapevo di aver lasciato sedimentare e che pensavo ormai passate), il rapporto con lui va meglio.
Io prima abbracciavo solo mia madre e mio fratello minore, non ho remore nel dirlo, ed anche con mio padre non avevo grandi slanci. Nemmeno dalle mie amiche mi lasciavo abbracciare, e se lo facevano a tradimento, stavo lì, come un pezzo di marmo.
Io li volevo quegli abbracci, li desideravo, ma non amandomi -nè per com'ero dentro, tantomeno per com'ero fuori- non sapevo nemmeno come fare. Poi, sulla mia strada incontro una persona di cui mi osno innamorata, per cui avevo davvero perso la testa. Ed è stato il primo a cui ho permesso di darmi un abbraccio, ed è una delle poche cose stupende che ricordo di lui. Tenero, rassicurante, protettivo, quello che avevo sempre cercato. E per queste cose, non mi sono pentita di averlo trovato sulla mia strada.
Da lì, mi sono slanciata anche io con le persone, provando sempre un certo imbarazzo nel farlo, ma sentendo anche un'esplosione di affetto, quando ormai ero lì attaccata...
Che ridere... Sì, mi faccio ridere, perchè al vedermi non credo si possa pensare che io abbia paura di abbracciare qualcuno. Forse ne ho perchè in un abbraccio, si anientano le difese, si diventa vulnerabili, e quindi esposti a qualche brutto tiro...no?
Probabilmente, come Giuly, questa sensazione di sentirsi inutili, nasce dal fatto che non abbiamo di certo ancora trovato la nostra strada. Probabilmente stiamo temporeggiando o lo abbiamo fatto -come nel mio caso- per il timore di avere le idee chiare. Ovvero, se uno sa ha il progetto definitivo tra le mani, deve passare poi alla sua realizzazione. Ed io credo che noi due -Giuly sto parlando proprio a te! =) - abbiamo paura di essere brave in qualcosa, ma non nel FARE qualcosa, perchè come abbiamo visto o stiamo vedendo, ne siamo capaci.
sappiamo badare alla casa, io nelle ripetizioni o nel alvoro che facevo mi hanno sempre elogiata, tu sei vista come una delle insegnanti di pc migliori, so arrangiarmi col lavoro dei miei, tu sai essere molto disponibile con i tuoi affetti familiari.
Se ci danno un compito, ci mettiamo d'impegno e lo svolgiamo al meglio, ricevendo spesso anche complimenti, che sempre ci imbarazzano.
Però, se ci fermiamo a pensare, cosa vogliamo diventare da grandi?
Qual'è il nostro sogno? Quale vorresti fosse l'incombenza giornaliera che ti può dare lo slancio alla sveglia, ogni mattina?
Credo che è questo quello a cui dobbiamo pensare... O per lo meno io...
Ho notato come, stando un pochino meglio con me stessa, anche all'università siano cambiate un pochino le cose. Tante ragazze mi si sono avvicinate per chiedere info o fare quattro chiacchiere. Mi sono detta " Che diavolo è cambiato? La mia espressione? La mia postura?". Buh, non lo so . Fatto sta che questa settimana ho fatto nuove conoscenze. In più, nello sbrigare le commissioni per mia madre, o nell'accogliere il viavai di gnete che passa per questo porto di mare che io chiamo casa, son stata più socievole, meno frettoloosa e più sincera nell'interessarmi alle loro parole.
Io e te, Giuly, abbiamo questa idea di amore a prima vista. Di amore per sempre, di amore che nasce per caso, come nei romanzi o nei film. Un ragazzo che ti nota, che segue un po' le tue orme, capisce che fai, i gusti, i movimenti, e dalle tue parole si innamora di te, fino a che si dichaira, ovviamente in modo altrettanto poetico e filmesco. Quindi, evvai che partiamo con la nostra proiezione privata: lui che ti lascia dei fiori al cancello, una lettera dove si dichiara anonimamente, un appuntamento segreto... Tutte cose stile Harmony, che noi diciamo di non amare, data la nostra timidezza, ma che probabilmente è quello che cerchiamo.
Io ho provato, da poco, a vedere una persona, per provare a me stessa di essrere come molte. una che non bada tanto alle sottigliezze, e che probabilmente a suo modo, non pensandolo direttamente, ha lasciato credere di essere disponibile. Solo che poi, sono rientrata in me!
Qualcosa non andava nella situazione, nel vedere uno così, tanto per; che comunque non ti ha detto nulla e per cui hai capito di essere la "ragazza di transizione", come io la chiamo.
E questa sarebbe quella che gli uomini in genere usano tra una storia seria, importante dalla quale solitamente escono con le ossa rotte, e la prossima fiamma, la donna che tornerà ad accendere le loro vite.
Quella di transizione permette loro di sentirsi ancora uomini, di destare il loro senso di potere nelle relazioni, trattando la poveretta di turno (più o meno accondiscendente) come una pezza da piedi, ottenendo ciò che desiderano -non mi riferisco solo al punto di vista sessuale, ma anche come dialogo-, e lasciarle poi lungo la strada.
Ho visto che, anche se ho provato ad essere una che conosce uno così, tanto per conoscere gente nuova, non ce l'ho fatta a compromettere quella che sono, pur pentendomi di avergli concesso più del dovuto. Giuly, non ti psaventare! mi riferisco a un po' di "piovrismo" non gradito e ad un bacio.
Ecco, io non ne sono capace. baciare senza provare nulla, non mi rende orgogliosa di me stessa. E quando un apersona perde il proprio rispetto... non ne esce mai nulla di buono.
Io e te, vorremmo un'amore di quelli che si trovano forse una volta nella vita; uno di quegli amori che dura nel tempo, ma non per reciproca sopportazione, ma per amore. Io so che all'inizio è passione, innamoramento, travolgimento di ogni cosa, e che poi, con l'andare del tempo si trasforma. Diventa affetto, Amore. Amore che per me significa voler bene allaltro, ma riuscire soprattutto ad amare le cose di quella persona che alle volte ci mandano "ai pazzi".
Io non so se per me esiste uan cosa del genere. Sino ad ora no. Alla fine non credo nemmenno di esseremi mai innamorata sul serio. Sì, preso delle grandi cantonate, ma ora vedo che probabilmente quelli non son mai stati amori, da parte mia, ma cose via via sempre diverse.
Desiderio di possesso, bisogno di dipendenza, affetto quasi materno... A seconda delle situazioni, sentimenti diversi, ma credo mai amore.
Come dici tu , Giulia, credo che quando troveremo l'Amore, ce ne accorgeremo. Avremo gli strumenti per riconoscerlo.
Ora però, probabilmente, dovremmo pensare a riconoscere NOI. Se non siamo in equilibrio con noi stesse, richieremmo di rovinare quello che potrebbe essere l'amore per noi. Se siamo gelose o possessive perchè non amiamo quello che abbiamo, si crea uno squilibrio, che può portare a conseguenze pesanti. Magari a litigi, dove le parole ci mettono poco a prendere il volo, e a ferire l'altro. E quando una cosa perfetta si rompe, quasi mai poi si riesce ad aggiustare.
Secondo me, nonostante il nostro desiderio di sentirci importanti per qualcuno, perchè crediamo così di sentirci poi bene, dovremmo decidere che fare di noi. Far pendere l'ago della bilancia (e questa immagiune ci sta a pennello) dalla parte positiva, per noi. Dalla parte costruttiva, interessante, benefica per noi.
E' difficile, lo so. In questi giorni c'è stata per me una crisi tremenda, che mi ha fatto ripensare ai momenti bui del passato e dalla quale pensavo di non riuscire a saltare fuori... Non volevo tornare indietro, dopo questo periodo di benessere. Invece, eccomi qui a sentirmi bene. Ok, un po' malinocnica se penso che in Amore non c'è, ma non presa male come in passato. E questo sai perchè? Perchè sono diventata meno aggressiva con la mia famiglia, meglio disposta al dialogo e pronta per una risata, anche per deridere me stessa.
Perchè una volta non provi a zittire i tuoi, o tua sorella con un abbraccio? Perchè una volta non provi a sconvolgerli?
Probabilmente rimarranno male, imbarazzati (specie se penso a tuo padre), forse ti respingeranno gurdandoti con un'espressione che dice "Abrazasi a 22 ains?"... però secondo me faresti bingo. non se lo aspettano da te che tronchi sempre i discorsi, che non lasci loro un po' di spazio per fare sì che i loro approcci alle volte critici, è vero, possano diventare rapporti più amichevoli? E poi magari dialogo tranquillo, dove non sentirti minacciata o giudicata da loro, che alla fine cercano solo di afre il tuo bene?
Io è quello che ho provato con mio fratello. Litigi forti, rispondevo a lui sempre male, anche semplicemente perchè avevo la luna storta. Farlo stare male era come una ricompensa per il mio malessere. Quando ho capito che così non era, mi sono ammorbidita un pochino. Anche se il primo abbraccio, se ci penso è stato comico. Lui tutto coccolino ed "aggrapposo", io dura, con le braccia lungo i fianchi, ch epoi lui ha provveduto a posizionare... Ih ih ih. Tipo i film dove il Lui di turno poggia casualmente la mano sul didietro di Lei, e Lei con tranquillità la sposta un po' più in su. Ecco, mio fratello uguale...

Caspita, da dove sono partita per quest'arringa? Il fatto Giuly, che mi stai molto a cuore, anzi ti voglio proprio bene. Quindi se ti dico certe cose, oppure ho la presunzione di sapere che pensi, è solo perchè voglio che tu stia meglio; e non conoscendo modo migliore, non vedendoci spesso e non potendo parlare sempre a quattr'occhi, ti scrivo...
Io spero che qualcosa ti possa aiutare a sentirti bene e soprattutto essenzaiale... Per me lo sei.

Few words...

Poche parole... Almeno questo è l'intento, poi se ci scappa qualche riga in più... beh, come Giuly sa, non mi tiro indietro.
Finalmente oggi bella giornata, emotivamente parlando. Sveglia presto, alle 7 meno venti per una doccia veloce a prepararmi per andare a messa.
Oggi c'era un bel ventolino, ed io mi sono munita di giubbotto e mio padre mi fa "Alore giulugne? E cuant ch'al sarà freet ce metitu?", ridendo ovviamente... Per chi non conosce il friulano, suonerbbe più o meno come "Hey, freddolosa, e quando farà freddo che metterai?". Il termine scritto correttamente sarebbe "gilugne" e significa brina, ma sta per indicare persona freddolosa e senza sangue... come me!
Poi via a casa, dopo la colazione al bar, ovviamente buonissima. Io al reparto pulizie di sopra, camera mia e di mia nonna, mia madre invece al reparto culinario. Oggi il menù prevede gnocchi fatti in casa col ragù preparato ieri... Ma quali problemi della vita!
Queste sono cose per cui vale la pena sorridere!!!
Oggi pomeriggio sarà per me un'incognita. Se mio fratello gioca qui in paese lo vado a vedere, finalmente, se no credo che mi noleggerò un bel film, anche perchè ieri me ne sono stati consigliati diversi e vediamo se qui, nel paese "dongje" è disponibile, ma soprattutto se c'è, dato che sarebbe un casino andare al Blockbuster a Udine, dato che mezza città è chiusa per le Olimpiadi.
Serata con griglia, rigorosamente con le braci, tutto Made in mio padre. Abbiamo da provare anche le fiorentine... Esperimenti sempre ben accetti se così succulenti!
Buona giornata a voi, ed il tempo sarà un buon compagno.
Besitos
Anche se

Di corsa...




In piedi dalle sette...
Sono di passaggio perchè come vedete ho del alvoro da sbrigare... Pulizie e pulizie come una brava donna di casa da sposare!
E ne vado fiera!
A più tardi... PS: buongiorno a tutti!

giovedì 11 ottobre 2007

Let's the sunshine in...

Eccomi qui, a riflettere per l'ennesima volta...
Ma oggi qualcosa è diverso. Non sono abbattuta, la prendo tranquillamente, accetto gli eventi e li prendo come esperienza.
Senza rimuginare troppo, senza accusare e senza sentirmi sbagliata.
Sono di corsa, ma volevo lasciare questa sensazione.
Bacini

mercoledì 10 ottobre 2007

Oh Sant'Iddio!
Ma cos'hanno i ragazzi, gli uomini?
Hey, dico proprio a voi!!!! Ma si può sapere che vi prende?
Io voglio una persona NORMALE, che stia con me perchè vuole stare con me per la ia compagnia, per le mie battute, per le mie idee...
E non passare del tempo con me per cercare di ottenere qualcosa o per farsi belli agli occhi di altre!
Io non sono una cosa da usare, ok? Non sono una torta da assaggiare, anche se - se fossi una torta- ci sarebbe di che magnà!
NO no no no no! Io sono una PERSONA, una donna (non per peccare di presunzione, ma per definire meglio la categoria), che lo ammetto, vivrà troppo nella letteratura o nelle immagini hollywoodiane di amore, ma per Dio!
Datemi la prova che non sto cercando invano, ditemi che non sono una povera illusa imbecille che pensa che ste cose esistano davvero!
Ditemi che voi uomini tenete ad una persona, che ne siete capaci, che andate oltre al alto fisico, o al sesso, o al bisogno della presenza fisica.
Ditemi che non vi fate protagonisti di una relazione, solo per dei ritorni personali. Ditemi che credete nelle persone! Ditemi che sapete voler bene.
Non so, sarò io... Ma almeno questa volta sono riuscita a termiare una cosa sbagliata sul nascere, prima di dover raccogliere la "me" fatta a pezzetti piccoli piccoli, sparsi a terra.
Grazie anche al mio cambiamento, ho lasciato perdere il mio bigsogno distruttivo di essere importante per qualcuno, ho alzato i tacchi e me ne sono andata. Lui non ci credeva, sfidandomi "Tanto tu mi cercherai di nuovo" ed io, lì davanti a lui ho cancellato numero dalla rubrica, messaggi ricevuti ed inviati, e chiamate... non ci credeva ma ha assorbito il colpo... "ma hai sempre la mia mail" ed io... Dammi il tempo di arrivare a casa e ti cancello, senza problemi.
Le cose sbagliate in partenza ora le riconosco, per cui, almeno per questo sono fiera di me. Probabilmente avrei dovuto farlo subito, ma i miglioramenti si fanno passo passo...
Chi va piano...

domenica 7 ottobre 2007

Mentiras...

Ripenso alle parole della canzone "Marzo" di Giorgia

"Le cose non vanno mai come credi,
un'altra notte ti svegli e ti chiedi
se hai sbagliato per quella promessa,
se hai mentito per una carezza..."

e la sensazione che mi lasciano è spiacevole.
Possibile che, a volte, il bisogno di attenzioni, di un abbraccio, di una carezza di una mano che indugia sul tuo viso, sia più forte del rispetto per se stessi?
Possibile che il bisogno di essere amati, porti a mettersi in situazioni che poi non sappiamo gestire?
Possibile che basti un debole alito di vento per far prendere il volo alle nostre ali?
Possibile che, pur di vivere un'emozione, si lasci da parte ogni pensiero razionale, si scavalchi quel muro che a suo modo ci difende, eretto ormai da tempo?
Caspita... Prendere e farsi prendere in giro non è ciò che mi serve ora.

Come ci si può lasciar andare senza soffrire o fare del male? Io ancora non l'ho capito. I rapporti umani, con l'andare del tempo, mi rendo conto essere sempre più difficili, contorti e per me complicati.
Io vengo letta e riletta in trasparenza; tutti sanno che penso ancora prima che me ne renda conto io stessa, e questa cosa mi fa imbestialire. Io non riesco a fare la dura. Lo so essere, se mi sento dentro di esserlo. Ma se fingo, beh, il risultato è un pessimo provino.
Perchè non vivere le cose nella loro semplicità, prendendo dalle persone ciò che mi pare, e poi lasciarle perdere come, senza scrupolo alcuno, si sono sempre sentiti in dovere di fare quelli che hanno avuto a che fare con me?
Semplicemente perchè non sono capace di fare la stronza (permettetemi il termine, che a mio avvisorende): Se mento, è come se sulla mia fronte passasse una scritta al neon intermittente "Allocca...bzz bzz... Allocca... bzz bzz".
Mi si mette nel sacco all'istante, nonostante tutti i miei sforzi di non essere ingenua, nonostante tutti i miei sforzi di essere più previdente, e di lanciarmi il meno possibile nelle situazioni che il fato mi presenta dinnanzi.
Come imparare ad essere in equilibrio con gli altri? Ora lo so: si deve essere in equilibrio con se stessi. E se non lo si è, ci si imbatte in rapporti sbagliati, in richieste di affetto non autorizzate, in dipendenze amorose, in dipendenze da cibo come surrogato dell'affetto, in odio per quel corpo che ci fa sentire inadeguati, in sabotaggio continuo delle proprie possibilità di felicità...
Perchè?
Perchè non poter essere normali? Perchè non poter avere rapporti normali?
Dico io...Chiara, sant'Iddio, non hai già abbastanza cose da sbrogilare che sbucano dal passato?
Ti vuoi proprio male allora, eh che diamine! Stai tranquilla nel tuo cantuccio, e veditela con te stessa prima. Poi, e solo POI, pensa al resto.
Altrimenti sarà come un cane che si morde continuamente la coda... E che porta solo ad incasinarti di più, nevvero?
I consigli, con me, servono quanto come sparare sulla Croce Rossa. Finchè non sbatto il sedere per terra non mi redimo. Possibile? E sì che con gli altri, quando mi chiedono consigli, so essere equilibrata, so avere freni e so vedere le cose con discreta lungimiranza.
Ma perchè con me non vale?

venerdì 5 ottobre 2007

Saluto veloce...


un saluto veloce, perchè non ho molto tempo...
A breve riprenderò queste pagine!
Besitos

mercoledì 3 ottobre 2007

Write and repeat...

Uffi... Anche stamani, nonostante la mia buona volontà di svegliarmi presto, sono rimasta incatenata al letto, tra il mio pigiamino fufoso (ovvero morbido stile pile) e la trapunta...
Cavolo... Iniziata tardi la giornata e pensare a tutto quello che dovevo fare...cioè studiare...mi ha messo in agitazione. Normal!
E poi casa mia... Non so io! Ho proposto a mio fratello di mettere sul cancello un orario di visita, perchè è assurdo. O per l'attività o per venire a salutare imiei, qui da me passano ogni giorni centomilionidimiliardiditrilioni di persone!
Mi siedo per studiare, cerco di raccogliere la concentrazione ed inizio a ripetere... Ed arriva uno; alzati, vedi che vuole e fai il caffè. Poi arriva l'altro, aggiornalo sugli spostamenti di tua madre che al momento non è in casa, ed annota che dovrà richiamarlo al suo rientro. Ecco che poi passa per un saluto l'amica di famiglia, che sta un po' a parlare con la nonna, e che intanto fanno un casino della M.....adre del Signore. Ora capisco il senso di andare a studiare a udine, di mio fratello. Solo che non lo potrai fare, erchè in biblioteca non si può ripetere ad alta voce, ed a volte a me serve.
Beh, insomma... MA-NI-CO-MIO! Sì, sì... E credo che ùgiuly lo possa confermare.
L'inghippo, a mio avviso, sta nel fatto che non passando nulla a mia nonna, vuole che il cancello sia sempre aperto, quando io lo preferirei chiuso. PERCHE'? Perchè intanto non entrano i venditori extracomunitari porta-a-porta, a cui devi sempre dire di no, altrimenti resto io senza nulla nel portafoglio; e a cui offro io i soldi senza comprare le loro cose, tipo i calzetti o le mutande, che al primo lavaggio, non esistono più... Il secondo motivo è quello, appunto, di evitare l'entarata ad oltranza delle persone. Vuoi passare da me? Volentieri! Suoni il campanello ed io corro subito ad aprirti il cancello (perchè se la lasci fuori i sosta passa il vigile e ti lascia la multa... io ti avviso già, ma comunque ci sarà mia nonna che te lo ripeterà quelle 4 o 5 volte, nel tempo che starai qui....ih ih ih) e poi lo richiudo, così evito alla mia vicina di casa lo sforzo fisico di scostare la tendina e di vedere chi è arrivato a farmi visita...come se non la si notasse...
Mah...Noterete dal tono che, avanzando nello scrivere, sta uscendo un po' di quella tensione che provo... EEEEEHHHH sì... sono un pochino acidina ora, ma so che lo scrivere è per me terapeutico, per cui, finchè le dita scorrono sulla tastiera, si và.
La lettura del libro sta continuando, prosciugando ogni mio attimo di non studio... Mi sa proprio che me lo comprerò, perchè per ora è solo in prestito, in modo da poterlo consultare. Wow... Sto pensando alla straordinaria potenza che possono avere le parole scritte e mi fa sempre più forte nell'idea del progetto in comune con Giulia. E' deciso: appena ci sistemiamo con le nostre cose, iniziamo a pensarci sul serio! Vero Giuly?

Ora pErò credo sia tempo di tornare al mio studio. Anche oggi è stato difficile iniziare la giornata, ma ora devo andare avanti senza cincischiare tanto...
Per radio passano i ùNegramaro, che adoro. Se penso al loro concerto nel luglio 2006 mi vengono i brividi... Anche se a tratti è stato rovinato dalla presenza di una persona, V.!
Giuly, do you remember? PEnsavo solo a cercarlo con lo sguardo, quando era chiara l'intenzione, anzi la non intenzione che quell'uomo avesse... Vabbè, acqua passata ed ora sono riuscita a capire cosa fossero quelle emozioni. Puro e semplice bisogno di avere qualcuno vicino, per cui il primo disposto a mentire e fingere, l'ho preso per buono, credendo davvero fosse vero.
E' su questo che il libro mi sta facendo riflettere: non scendere a compromessi, rispettarsi per poi riuscire a farsi rispettare anche dall'altro, e non cercare l'amore per il bisogno. Perchè così non è amore, ma "usarsi"...
Ed ora è passata "Infinito" di Raf, canzone legata al momento più brutto della mia vita, che conoscono poche persone, e che ora che ci penso, non mi tornava alla mente da 2 giorni a questa parte...
Che stia "guarendo"? Lo spero. Un abbraccio a Giuly, ed un saluto a chi legge queste mie escursioni mentali che nascono da un qualcosa, ma che finiscono sempre altrove.

martedì 2 ottobre 2007

Mis huellas...

Serata a casa, a rivedere ancora qualche appunto. Capatina al pc prima di tornare in cucina ed essere produttiva. E declinato l'invito della mia amica D. per bere una cosa, anche se servirebbe ad entrambe.
Caspita... Non ricordavo di poter avere questa forza, questa voglia di provare a farcela, questa carica. Ho già avuto una ricaduta ieri, e so che non potrò essere sempre così energica, ma la cosa importante, per me ora, è imparare a "risvegliarsi" dal torpore, se e quando mi prende.

Direi che i miei passi stanno lasciando qualche traccia dietro me, e ne sono felice. Mia madre mi dice che si vede che qualcosa in me è cambiato.
Sarà una cosa piccola, ma l'aver lasciato il lavoro mi fa stare meglio. Ovvio, non sputo nel piatto dove ho mangiato sino ad ora...
Perchè comunque mi ha dato molto, sia dal lato economico che per quanto riguarda la mia crescita emotiva. Il primo giorno, se ci penso, sarei voluta scappare... Troppo timida io, troppa gente lì per la cena o il matrimonio o la cerimonia di turno... Mi veniva quasi da piangere!
Poi piano piano ho iniziato a prendere confidenza col lavoro e con le persone, dai banchetti sono passata al ritorante, sino a prendere le ordinazioni, io e l'altra signora. Ed è lì che ho capito quanto sia complessata la gente. C'è quello che arriva per la cena col sorriso, e che non vede l'ora di mangiare qualcosa di succulento e speciale. C'è quello che arriva con la moglie logorroica, che non vede l'ora che arrivi la prima portata in modo che lei possa finalmente tacere! E poi ci sono le donne in carriera super intelligenti che arrivano per la cena con l'amico del cuore, solitamente omosessuale, perchè si sà, devono supplire alla loro mancanza di dolcezza... "perchè noi donne non possiamo farci mettere i pedi in testa". C'è l'uomo d'affari che una sera porta a cena la moglie, e la sera dopo l'amante ed a volte, anche le due miss insieme... Ed io lì a sconvolgermi, quando la signora più anziana di me mi fa " Sei tu che vivi sul mondo della Luna"... Traduzione letterale dal friulano, che non rende bene come in lingua, ma che vi fa capire la condizione.
Io NON vivo sulla Luna, io vivo qui, a 5 minuti in macchina da Udine, con la mia famiglia, i miei due cani, le galline ed il mio orto. Io vivo nella realtà; sogno sì, ma vivo nel mondo reale che, permettetemi, mi fa rabbrividire abbastanza. Quindi a volte mi rifugio nella mia fantasia, gratuita e senza confini.
La realtà la vedo sì, e se io decido di inorridire per come la gente si comporta, non significa che vivo in chissà quale mondo strano. Vuole solo dire che nn voglio sempre e solo compromessi, come già detto. Tutti che si accontentano dell'altro anche se gli mettono le corna, coppie che a tavola smanettano al cellulare invece di parlare e conoscersi. Si conoscono da ormai 20 anni? No, non può essere, Ogni giorno ci si deve conoscere, perchè ogni giorno c'è qualcosa di nuovo e diverso... Dormi accanto ad un uomo, o ad una donna, ed il giorno dopo, quando ti svegli, devi ricordare che il cammino è appena iniziato. Qualcosa dell'uomo o della donna che ieri sera si è addormentato accanto a te, non c'è più, ed al suo posto è nato qualcos'altro, che tu DEVI scoprire, se vuoi conoscere a fondo quella persona...
Hey, hey... Puoi ricomporre la tua espressione sbalordita. Non sono pensieri miei... ma sempre ottiche diverse che mi da il libro che sto leggendo e che mi sta aiutando in questa nuova riscoperta del sentimento AMORE.
Ok, ok, mi queridos, os dejo y me voy a tentar de estudiar un poquito antes de ir a la cama... (=vi lascio e vado a cercare di studiare qualcosa prima di coricarmi).
Besitos

Bed...

Mamma mia! che fastidio! Avevo puntato la sveglia per le 7 meno un quarto; suona, lei fa il suo dovere, io la spengo e rimango "ancora 5 minuti" a letto... Sì, sì... Come no! Maledetta trapunta morbida, calduccia ed accogliente!!!
Mia madre irrompe nella camera e mi dice "Chiara, sono le 8". Ed io "Cosa, cosa cooooosaaa?" Argh... Ho fatto uno scatto stile pompiere che si prepara quando suona l'allarme in caserma, e per lo slancio da distesa a in piedi, mi girava la testa... Poco sangue al cervello.... Maledetta leggera anemia. =)
Così inizio la giornata: colazione e sfogliata del quotidiano, pit-stop in bagno per operazione denti/pettine & co., rifacimento (o rifattura? o nessuno dei due??) letti e via a studiare...
La Storia Moderna mi ha sottoposto oggi l'analisi del periodo della riforma di Lutero... Bello!
Ora andrò avanti e poi "imbastirò" il pranzo. Oggi il menù prevede risotto al radicchio rosso, non di Treviso, ma simile, prodotto dai miei. Vediamo com'è. Proposta culinaria per i palati più fini, è l'abbinamento per il risotto tra radicchio di Tv e la salsiccia (priva di pelle e sbriciolata nel soffritto). Cuocete poi tutto insieme, con il Tv a pezzetti, Gettate il riso e fatelo rosolare senza aggiungere niente.
Dovreste sentire un rumore tipo Sassolini nella ghiaia... Quand'è così allora potete iniziare ad aggiungere il brodo precedentemente portato ad ebollizione. A cottura ultimata, a fuoco spento, mantecare col burro... Anche se io lo faccio con la panna da cucina perche il burro nel risotto NUN me piace tanto... E non dimenticate una spruzzata di prezzemolo tritato. Et voilà, il piatto è pronto!
Diversione culinaria a parte, che posso raccontarvi? Ieri sera io e mia madre abbiamo preparato una cena al volo per una coppia di amici di mio fratello, che poi dovevano andare a casa di un loro amico per preparare il cartellone di laurea della morosa di lui... non vi dico mia nonna che circo! Giuly ne sa qualcosa, ma la cosa bella è che si ride sempre.
Io le voglio bene, nonostante 9 volte su 10 mi faccia diventare matta dalle mille domande (sempre le stesse) che mi fa, dal fatto che vuole sapere dove è andato quello o quell'altro, dal chiedermi chi è al telefono proprio mentre io sto parlando al tel col mio interlocutore, ecc ecc...
La cosa che le prende, credo, sia la paura di essere messa da parte. Nella sua vita ha sempre dovuto tenere le redini della casa e dell'attività agricola, per questo credo che ora si senta "meno". Ovvero, non avendo la forza di un tempo (sfido io a 87 anni compiuti!) ma avendo la stessa volontà, credo si senta come in gabbia. Purtroppo non è come la mia nonna materna, che amava sferruzzare o fare cruciverba e quindi svagarsi... Lei no... Ha l'appuntamento con Santilicheri ogni giorno a Forum (che tra i due non so chi è meglio ahahah), o con "Marie, che di Costanzo" il sabato sera... Però non è che fa le cose che può, tipo mettere in ordine le posate lavate, o le cose del pranzo.

Giammai! Lei deve prendere la scopa di saggina (che pesa a me) e scopare sotto il portico! Oppure, questa primavera (visto io, giuro!) prendere la zappa e zappare sotto l'aiuola accanto al portone.
Ora, io dico... E poi non mi devo arrabbiare? Anche perchè le gambe non hanno più la stabilità di un tempo, e quando cade, il caso vuole che ci sia a casa chi?
Eccomi! Here I am! Sempre io... L'ultima volta quando c'è stato quel nubifragio.
I miei vanno via 2 gg (una notte) in Austria con mio fratello piccolo per seguirlo ad un Torneo. E fin qui tutto bene. Raccomandazioni di mia madre a noi "Vedete di fare subito ciò che vi dice vostra nonna" e raccomandazioni alla nonna " Cerca di non fare lavori troppo pesanti e rischiare di cadere e farti male".
Tutto bene insomma. Il sabato vado al lavoro, perchè tanto a casa c'è mio fratello maggiore. Torno tardi, tipo alle 3 e mezza e vado a letto, dopo aver puntato la sveglia alle 8, per riuscire a preparare tutto per loro, per il pranzo ed andare al lavoro alle 12 senza pensieri.
Quella notte avevo dormito con la finestra aperta... Sono le 7 quando in dormiveglia, sento un lamento... "Ohhh...Aiiiiii...Aiutoooooooo"
Realizzo, e strabuzzo gli occhi... Sento meglio e capisco cos'è... Mi dico "no dai, non può essere la nonna... Non stavolta... mia madre le ha fatto anche le raccomandazioni".
Invece sento sempre meglio il suo grido di aiuto, e in un nano seconso esco dalla mia camera così com'ero, in mutande e canottiera, e corro a perdifiato per tutto il corridoio, due rampe di scale fatte a 4 a 4, incurante del fatto che mio fratello fosse ancora a nanna e mi fiondo nell'orto, sotto le serre... E cosa trovo? Mia nonna seduta, come se si fosse accomodata per un picnic (tanto per rendervi l'idea della posa) su di una porca (cumierie in friulano, ovvero il solco lasciato dall'aratura) che mi dice "tirami su".
Io mi fermo a respirare per la corsa a perdifiato e solo allora mi accorgo che sto rabbrividendo e piangendo allo stesso tempo, per lo spavento terribile e per l'urto provocatomi dalla disubbidienza di mia nonna... LE dico una per colore "ora ti lascerei qua, così vediamo se capisci. Cosa devo fare? Rincorrerti come i bimbi..." e non aggiungo altro. Sono stata dura, lo so. Ma permetterete che non fossi in me, dopo solo 3 ore di sonno, la paura che si fosse rotta qualcosa e l'assenza dei miei in caso di qualcosa di rotto???
Mio fratello mi ha raggiunta, e l'abbiamo tirata su. Io non parlavo, mentre mio fratello cercava di assicurarsi che stesse bene. Io giro i tacchi e torno a letto con un livello d'incazzatura a mille, ma ovviamente, di restare a letto non se ne parlava. Così sono andata in cucina a preparare il pranzo per loro, in modo che fosse tutto pronto. mia onna, intuendo di averla combinata grossa, cercava di rimediare; ma io, per non rischiare di dirle ancora di tutto, le rispondevo a monosillabi... E acnhe il giorno dopo... Poi mi è passata per fortuna... Però, cavolo... E tutto perchè? "Eh, stava arrivando il temporale e non c'erano pomodori in casa!" Ed io le ho detto che se non erano pomodori avremmo mangiato bruscolini! o Cetrioli o niete! cavolo...a 20 ains o savarìn rangjasi...
Dicono che bebè ed anziani si assomigliano, ma non sono molto d'accordo. Almeno un bimbo, se gli dice che non deve fare una cosa perchè pericolosa, teme un pochino la tua autorità e rispetta il tuo divieto. Gli anziani no: appunto perchè forti nella loro vecchiaia e quindi meritevoli di rispetto, fanno come gli pare...
Non ho un tono acido sia chiaro, ma sto solo constatando delle verità. Abitare con un anziano porta molti vantaggi: conoscere la loro storia, conoscere parole o detti caduti ormai in disuso, provare l'emozione di sentire anche per la centesima volta com'è nato l'amore tra i tuoi nonni, conoscere storie di guerra, di fame che a me sembrano così lontani. Conoscere i loro dolori personali o le loro gioie.
Ci sono però anche dei lati meno felici, che possono capire solo coloro che abbiamo sperimentato una lunga convivenza con un anziano... Però ora, in questo momento in cui sento una brezza diversa soffiare sotto le mie ali, mi voglio concentrare sui lati buoni. Non per comodità, ma pensando che è la vecchiaia a cambiare le persone, che magari non vorrebbero doversi arrendere al passare del tempo, ma che allo stesso modo, nulla possono contro di esso...
Ecco, sì. Devo pensare a questo. Al fatto che magari il suo compagno le manca. La sua vecchia vita le manca. Ed è con questo spirito che vi lascio a questa mattinata.
Bacini a tutti, a Giuly especially

lunedì 1 ottobre 2007

Run, baby, run...


Eccomi qui, di ritorno or ora (ma qualcuno lo dice ancora???) dalla mia corsetta di...udite udite!...quasi mezz'ora, e poi un po di addominali e stretching.
Ero andata a riposare, ma non riuscivo a staccare il cervello, così sono uscita dalle coperte, mi sono cambiata, ho messo le scarpe da ginnastica e sono andata a correre.
stamani mi sono svegliata tardi, alle 8.30, e forse proprio per quel mio iniziare la giornata in ritardo rispetto al mondo, ero giù. Ero tremendamente a terra e Giuly lo sa. Mi sembrava di essre tornata indietro. La cosa buona e che mi son armata di volontà e mi sono messa in moto!
Ho messo a stendere (mentre i miei erano in campagna, dopo essere tornati ieri sera at midnight da Roma), ho lavato le cose della colazione, ho fatto i letti e preparato il sugo x il pranzo. La cottura lenta dei gamberetti rende tuto più buono!
Preparato il pranzo, pranzato e rassettato la cucina. Poi, come detto, riposino non riuscito, ed allora via a correre.
Erano le 2 che sono partita e la cosa bella è che è una splendida giornata, fa caldo e in compagnia del mio mp3 era perfetto. Non avevo l'orologio, purtroppo, per cui non sono riuscita a calcolare quanto posso aver fatto, ma stando ai minuti delle songs, credo almeno 20 minuti di corsa, con un minimo di camminata di riscaldamento prima e di defaticamento dopo.
Era proprio bello, perchè non c'erano nessuno, salvo un ragazzo che mi ha chiesto un'indicazione, un mercedes che in quella strada tutta curve avrà tenuto gli 80/h e due operai che stavan facendo manovre con il loro camion, accanto al loro cantiere, tra i campi.
Io ora sto meglio, mi serviva proprio.
Dalla finestra sento che mio padre sotto la tettoia ha acceso a manetta "radioSorriso" (e mia madre ascolta radioDeejay..no comment =D ), mentre preparano la verdura da portare al mercato ortofrutticolo domattina alle 3.30.
Adesso doccia, e poi via ad "appuntare" la storia moderna... corso molto coinvolgente, con un docente che finalmente fa vedere di saper insegnare una cosa che ama, e che non resta dietro la cattedra a ripetere quelle quattro cose che sa.
Un saluto a Giuly, mia amica e compagna di scorpacciate di ciobar e di figure davanti alle vetrine dei negozi; un saluto agli appuntamenti mancati, causa non poter lasciare mia nonna da sola in cucina =); un saluto a tutti i futuri fan del progetto a cui io e giulia stiamo lavorando
e a tutti quelli che vogliono ricevere un saluto col sorriso!
Besos