sabato 30 gennaio 2010

La geografia del mio cammino...

"E di chi sarà il coraggio, allora, se non sarà il mio?
se si spegne quella luce
resto io
di chi è la più profonda decisione?
al di là dei sogni appesi ad una canzone
oggi riconosco il suono
della voce di chi sono

e mi fido di un passato carico d'ingenuità
di chi va dallo stupore
a un'altra età
perchè quando sembra tutto poco chiaro
se mi fermo alla ricerca di un pensiero
scopro in uno specchio il cielo
e la geografia del mio cammino

da me
torno da me
perchè ho imparato a farmi compagnia
dentro di me
rinasco e frego la malinconia
bella come non mi sono vista mai, io mai
fianco a fianco al mio destino
scritto nelle linee della mano

l'uragano che mi gira intorno
sono solo io
vedo la speranza in fondo a quell'oblio
il difetto è l'esperienza che non ho ancora
ma non me ne prendo cura
non ho più paura

da me
torno da me
perchè ho imparato a farmi compagnia
dentro di me
ripeto una bestemmia una poesia
bella come io non l'ho sentita mai, io mai
occhi dritti all'orizzonte
sull'asfalto lascio le mie impronte

cos'è la solitudine?
cos'è?
ho voglia di deciderlo
da me
da me

torno da me
da me per non andarmene
più via

torno da me
scopro in uno specchio il cielo
e la geografia del mio cammino

del mio cammino"

_Laura Pausini_

venerdì 29 gennaio 2010

Angel...

Traggo spunto dal post di Giulia (qui a lato trovate l'indirizzo del suo blog, anemoneviola)... Anche se secondo me non ci ha preso molto...

Angeli: il tuo Angelo Custode

Sei nato il 03/08/1985
Il tuo angelo custode è Yeratel
Fa parte del Coro delle Dominazioni
Si colloca dal 11° al 15° del Leone
Il suo elemento è Fuoco

La sua qualità

Infonde ottimismo nella vita quotidiana e nell'affrontare ogni inconveniente che si possa presentare. Permette di trovare la giusta soluzione a problemi lavorativi o legati alla sfera sentimentale. Apre la mente e consente di vedere chiaro anche nelle situazioni più intricate.

http://www.oroscopi.com/angeli.html






giovedì 28 gennaio 2010

E così diventò grande...

Oggi mio fratello compie 18 anni.
Ed io mi sento orgogliosa, come una chioccia che vede i suoi pulcini stare in piedi da soli, per la prima volta.

Eeeeeeeeh, sì... Praticamente sono stata la sua seconda mamma, e mi emoziono solo ricordando a quanti momenti, quanti pianti, giochi, risati e scontri abbiamo condiviso.

Un vero amore fraterno.
Di cui non potrei fare a meno.
E come ogni amore, spero duri per sempre.

Auguri Michele! Ti voglio bene.

Ricordando...


C'è un paio di scarpette rosse

numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco".
C'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald,
erano di un bambino di tre anni e mezzo.
Chissà di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni,
ma il suo pianto lo possiamo immaginare.
Si sa come piangono i bambini.
Anche i suoi piedini li possiamo immaginare.
Scarpa numero ventiquattro
per l' eternità,
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

Joyce Lussu

giovedì 14 gennaio 2010

Difetti di vista...


C'è chi vive la propria vita da miope:
vede solo ciò che ha sotto il naso,
ma non sa sognare il futuro.

C'è chi vive la propria vita da presbite:
sogna sempre un futuro diverso,
ma non vive il presente.

C'è chi vive la propria vita da daltonico:
non riconosce i colori della vita,
soprattutto quelli intensi; tutto è grigio.

C'è chi vive la propria vita da strabico:
non centra mai gli obiettivi importanti.

C'è chi vive la propria vita da astigmatico:
vede solo macchie, laddove invece ci sono
punti luminosi.

C'è chi vive la propria vita da cieco:
è come i farisei del Vangelo,
crede di vederci benissimo,
ma gli manca la luce della fede genuina
che rende l'occhio limpido
e il cuore colmo di stupore.

Ti prego Signore,
insegnami l'umiltà del cuore,
perchè i miei occhi si parano
e io sappia vedere fratelli, cose e situazioni
come tu li vedi.

sabato 2 gennaio 2010

Le cose che vivi...

Quando l'amicizia
Ti attraversa il cuore,
Lascia un'emozione,
che non se ne va.

Non so dirti come,
Ma succede solo
Quando due persone
Fanno insieme un volo.
Che ci porta in alto,
Oltre l'altra gente,
Come fare un salto
Nell'immensità
E non c'è distanza, non c'è mai
Non ce n'è abbastanza, se
Se tu sei già dentro di me,
Per sempre

In qualunque posto sarai,
In qualunque posto sarò,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivrò.
In qualunque posto sarai,
Ci ritroveremo vicino,
Stretti l'uno nell'altro,
Oltre il destino

Su qualunque strada,
In qualunque cielo,
E comunque vada
Noi non ci perderemo.
Apri le tue braccia,
Mandami un segnale,
Non aver paura, che ti troverò
Non sarai mai solo ci sarò
Continuando in volo che,
Che mi riporta dentro te
Per sempre

In qualunque posto sarai,
In qualunque posto sarò,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivrò.
In qualunque posto sarai,
Non esisteranno confini
Solamente due amici
Più vicini

Credi in me,
Non avere dubbi mai,
Tutte le cose che vivi
Se sono vere come noi,
Lo so, tu lo sai
Che non finiranno mai

In qualunque posto sarai,
In qualunque posto sarò,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivrò.

In qualunque posto sarai,
In qualunque posto sarò,
Se mi cerchi nel cuore,
Nel tuo cuore vivrò
In qualunque posto sarai,
Ci ritroveremo vicino,
Stretti l'uno nell'altro,
Oltre il destino!

In qualunque posto sarai,
In qualunque posto sarò,
Tra le cose che vivi
Io per sempre vivrò.

_Laura Pausini_

Anno nuovo... Vita vecchia...


Come ogni anno, ho odiato il Capodanno.
L'unica cosa diversa, in questi due ani, è che per fortuna la persona che amo era con me.

Verso le 5 del 31 dicembre, mi sono presa davvero male: un'angoscia unica, un senso di inadeguatezza che non mi lasciava.
forse scatenata nel pomeriggio da dei commenti di una mia amica, su un giro per i negozi fatto con la sorella, dove mi diceva di non aver trovato niente. Proprio lei che pesa 60 kg credo.

Ecco. Ho realizzato tutto.
Che così non posso andare avanti.
Questi due giorni li ho passati rifugiandomi nei libri regalatimi a Natale. Il primo, divorato in 3 sere (Sophie Kinsella, "Ti ricordi di me?"), in cui ho potuto apprezzare il pensiero che essere sè stessi è l'unica cosa che possiamo fare per capirci prima di tutto, e poi per decidere chi vogliamo essere e con chi vogliamo stare.

Ieri sera poi ho iniziato "Il tempo che vorrei", di Fabio Volo. So che molti non lo ritengono uno "scrittore". Per me, invece, è LO scrittore.
Senza pretese, racconta delle storie, o ciò che sente, che vede, che ha vissuto e lo trovo straordinariamente affine al mio, di vissuto.
Spunti, idee e ragionamenti che ho fatto pure io, anche se magari a qualche anno di distanza.

Ci sono molti passi che vorrei citare, e credo che lo farò.

Mi ha colpito particolarmente il motivo della rottura con la sua "lei", come lui la chiama nel libro.
Lasciato perchè lui non le ha permesso di amarlo.

E subito sono stata percorsa da un brivido di paura. Vedere nel libro le parole che temo sentirmi dire "Ti lascio, perchè non mi permetti di amarti".

Perchè so che, a lungo andare, anche la persona più innamorata del mondo si può arrendere, se ha un muro dinnanzi.