mercoledì 24 febbraio 2010

La notte delle fate...

A me è piaciuta, e non volevo che venisse eliminata.
Casca a fagiuolo per questa giornata...

La notte delle fate
(Enrico Ruggeri)

Mary è nuovamente sola
e senza dire una parola
esce con la faccia incontro al vento
cambia ancora direzione
e canta una canzone questa sera

Candy intanto è già partita
e verso un’altra via d'uscita
corre con il cellulare spento
e testardamente spera
di trovarsi ancora tutta intera

Ognuno sente tanto dolore
quando si piega in sè
e non vede niente
poi una luce passa le inferriate
la notte delle fate
ogni donna ha un paio d'ali chiuse
dentro sè
pronta a certe ascese sconfinate
la notte delle fate

Molly incline alle cadute
nelle stanze sconosciute
chiede indietro un pò di sentimento
angoli di tenerezza
dentro a una carezza quasi vera

Ognuno sente poco calore
quando si piega in sè
ma lentamente
un taglio di luce annuncia un'altra estate
la notte delle fate
ogni donna ha un paio d'ali chiuse
dentro sè
e sogna ancora vette inesplorate
la notte delle fate
ogni donna ha un paio d'ali chiuse dentro sè
pronta a certe ascese sconfinate
la notte delle fate
ogni donna ha un paio d'ali chiuse
dentro sè
e sogna ancora vette inesplorate
la notte delle fate

domenica 21 febbraio 2010

San Remo 2010...

Ho già detto la mia commentando il post di Giulia (http://anemoneviola.style.it) su San Remo.

Aggiungo solo un BRAVA. Ha fatto un bel festival, prendendo la metà di conduttori come Baudo e Bonolis e portando casa il consenso del pubblico.
Un festival a femminile, improntato su grandi donne, belle e forti, che non hanno dimenticato le proprie origine.

E come non parlare di come Anonella Clerici ha terminato il suo San Remo?
Ringraziando la figlia Maelle, e con un commosso "Ti amo" al suo compagno, mettendo a tacere tutte le critiche, specie di chi diceva che il suo compagno fosse stato scritturato tra gli autori per interesse.

Non mi frega nulla di queste critiche.
BRAVA BRAVA BRAVA!!!

venerdì 19 febbraio 2010

Cenetta romantica...

Ieri è stata una bella sarata.
Ho invitato a cena il mio moroso. Gli avevo promesso questa cenetta e dato che ieri sera non lavorava, mi ci sono messa d'impegno.

Ho cucinato con amore tutto il pomeriggio.
Ho preparato la tavola in sala, solo per noi due, mentre i miei, ridacchiando sotto i baffi, cenavano in cucina, favorendo graditamente del nostro stesso menù.

Avevo preparato la tavola con i calici da nero, quelli belli alti e panciuti, il decanter, il cestino del pane e tanto amore.
Per antipasto gli ho preparato dei gamberi pastellati ad arte con pangrattato e prezzemolo, croccantissimi, da intingere in una salsetta di peperoni grigliati e salsa di soia che... era la fine del mondo. Tanto che mi hai detto "Ma la salsa l'hai fatta tu?". Of course, my dear.

Visto le giornate ancora fredde, ed ora anche piovose, ai gamberi ho fatto seguire una vellutata di funghi con crostini... 'A fine 'u munnu (anche se non sono certa si scriva così, concedetemelo).
Di secondo avevo preparato bocconcini di salmone saltati in padella con zucchine e melanzane.
Semplice, veloce ma di sicuro effetto quando siete in crisi creativa.

Il dolce era carino oltre che buono. Avevo preparato il pan di spagna la mattina, così che si potesse raffreddare, e tagliato a pezzetti delle fragole -sì, fuori stagione lo ammetto, e spagnole, però buonissime come non ne trovavo da tempo; sapevano di fra-go-la! e non d'acqua- con dello zucchero, in modo che facessero un po' di sughetto.

Ho preso le coppette, bagnato un quadratino di pan di spagna col sughetto delle fragole e messo come base. Poi ho fatto la vera crema pasticcera -non quella delle buste che, sarà pratica, ma a me sa di finto- e unita alla panna montata. Unito poi anche le fragole sgocciolate, e adagiato il tutto sul pan di spagna.
Per me e lui ho guarnito le coppette con un cuoricino di pan di spagna imbevuto e una fragolina sopra, con dei fiocchi di panna montata... ai miei, senza il cuoricino...ovviamente.

Per una volta mi sono fregata di sembrare ridicola.
Sono semplicemente innamorata, e prendermi cura "de me cuciùte" (più o meno equivale ad un "della mia testolina"), nella vita e soprattutto coccolarlo a tavola, mi sembra la cosa più naturale.

Poi divano, coccole e documentario.
Vorrei fosse così. Stare sempre a proprio agio ed essere se stessi. Metterei firma.
Specie se penso che lui già pensa ad una casa, ad avere un'indipendenza.
Mi piace che pensi a progetti "nostri".
Tremo all'idea di essere per lui la prima ragazza, so di essere molto pessimista, ma cerco di essere fiduciosa.
Oggi non mi chiedo "Perchè mai dovrei essere proprio io così fortunata?", ma mi dico "Perchè no?"

Il tramonto di Fossoli...

Io so cosa vuol dire non tornare.
A traverso il filo spinato
ho visto il sole scendere e morire;
ho sentito lacerarmi la carne
le parole del vecchio poeta:
"Possono i soli cadere e tornare:
a noi, quando la breve luce è spenta,
una notte infinita è da dormire".
(Primo Levi, Ad ora incerta, 1984)


Il poeta che cita è Catullo:
"Possono cadere /e risorgere i soli: quando spenta / sarà per noi la breve luce, avremo / il sonno d'una notte senza fine". (carme 5, vv. 4-6).

lunedì 15 febbraio 2010

Un classico...









"Un classico è un'opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sè, ma continuamente se li scrolla di dosso."
Italo Calvino

venerdì 12 febbraio 2010

Sì, nuotare...

Venerdì scorso io e il mio moroso abbiamo iniziato il corso di nuoto.
Io partivo da zero e devo dire che è stato davvero bello.
Sentirsi leggeri, sentirsi "acquatici", sentirsi liberi.

Attivo in acqua e sento che ogni pensiero sparisce.
Siamo solo io, il mio costume, cuffietta, occhialini e l'acqua. E, beh, ovviamente i consigli dell'istruttore. =)

Mi dice sempre che mi vede sciolta e che sto andando bene considerando che non so nuotare e che vado spedita.
Questo mi è stato molto utile, sia per l'autostima, sia per ricordarmi che negli sport riesco bene.

E' la prima volta che, dopo la pallavolo, trovo qualcosa che mi stimoli davvero, che mi prenda in toto, e che mi faccia stare bene.
Credo che, oltre per la bellissima sensazione di sentirsi leggeri, giochi un ruolo importante il fatto che devo imparare da zero.

Sono proprio contenta.
I love (learn to) swim.

sabato 6 febbraio 2010

Tanto ppe' cantà...

Eh sì.
Ho ripreso a cantare nel "Piccolo coro" di S. Cecilia.
Ne facevo parte anni fa, e quand'è nato io andavo alle elementari.
Cantiamo la domenica, alla S. Messa, e mi diverto come non credevo.
Ovviamente, artefice dell'operazione, il mio moroso, che un giorno mi dice "hanno bisogno di una mano, su in coro -perchè la nostra chiesa ha lo spazio sopraelevato per l'organo e il coro-. Andiamo?". Ed io, per accompagnarlo ho accettato. Poi la direttrice del coro mi ha detto che se voglio posso andarci sempre, e che comunque l'impegno è minimo perchè facciamo un'oretta di prove il sbato pomeriggio.
Beh, sarò in controtendenza, in un mondo dove la frequentazione della chiesa è in caduta libera, però, come diceva Proietti in una famosa pubblicità "A mme, me piasce!" =)