giovedì 29 aprile 2010

Vuoi essere sirena o balena?




Qualche tempo fa, sulla vetrina di una palestra, comparve un manifesto che rappresentava una ragazza spettacolare, accompagnata dalla scritta: "QUESTA ESTATE VUOI ESSERE SIRENA O BALENA?"

Si dice che una donna, di cui non ci è pervenuta la tipologia fisica, ha risposto alla domanda in questi termini:
"Egregi signori, le balene sono sempre circondate da amici (delfini, foche, umani curiosi), hanno una vita sessuale molto vivace ed allevano dei cuccioli, che allattano teneramente.
Si divertono come pazze coi delfini, e si strafogano di gamberetti. Nuotano tutto il giorno e scoprono posti fantastici come la Patagonia, il mare di Barens o le barriere coralline della Polinesia.
Cantano benissimo e talvolta registrano dei CD.
Sono impressionanti e sono amate, difese ed ammirate quasi da tutti.

Le sirene non esistono. Ma se esistessero farebbero la fila dagli psicologi in preda ad un grave problema di sdoppiamento della personalità (donna o pesce?).
Non avrebbero vita sessuale perchè ucciderebbero tutti gli uomini che si avvicinano (e del resto come farebbero?). non potrebbero nemmeno avere dei bambini. Sarebbero graziose, è vero, ma solitarie e tristi.
E del resto chi vorrebbe vicino una ragazza che puzza di pesce? Non ci sono dubbi: io preferisco essere una balena!

P.S.: In quest'epoca in cui i media ci mettono in testa che solo le magre sono belle, io preferisco mangiare un gelato coi miei bambini, cenare con un uomo che mi piace, bere un vino rosso coi miei amici. noi donne prendiamo peso, perchè accumuliamo tanta di quella conoscenza, che nella testa non ci sta più e si distribuisce in tutto il corpo. noi non siamo grasse, siamo enormemente colte.
Ogni volta che vedo il mio sedere in uno specchio penso "Mio dio, come sono intelligente!"


Trovata al bancone della mia biblioteca. Troppo giusta per la giornata di oggi!

martedì 27 aprile 2010

Non ci posso credere...



Pomeriggio tranquillo.
Dopo aver incontrato il mio amico di università per passargli degli appunti e delle dritte per un esame (mi ha raccontato per 2 ore delle vicende in stile "Casa Vianello" col moroso), sono corsa in biblioteca per studiare.
Avevo bisogno di chiarire una cosa di storia che stavo leggendo e mi reco al pc.
Peso "Aspetta un attimo che mi stampo le date degli esami".
E cosa vedoooooooooooooo?

Ca..o!!!! Mi hanno spostato l'ultimo esame a dopo la consegna di tesi e libretto.

Da un lato sono contenta xke fare 5 esami in un mese e mezzo come avevo preventivato di fare sarebbe stato unsuicidio, ma ci volevo provare. Ed ora come lo dico ai miei?
Ok, oggi ho pagato la rata, in una soluzione unica, perchè speravo di riuscire per aprile e sarei rientrata nell'anno accademico precedente (per cui non sarebbe servito pagare; perciò a livello economico, a luglio o novembre non sarebbe cambiato niente, ed anzi io sarei stata meglio, la spiegazione la scriverò qualche riga più in sotto.
La cosa che mi preoccupa sono i miei perchè mia madre mi ha detto "Beh, a luglio la fai!".
Come date sarebbero state il 29-30 luglio e il 1°-2 luglio. Il 3 poi sarò la testimone di nozze di una mia amica.
Quindio sarebbe un casino completo, contando che sono 5 esami mattone-style. Ma non era questo che mi spaventava. Era l'ipotesi di non poter passare ad inglese 3 che è impestatissimo.
E la paura è quella di dover ammettere davnti ai miei che gli obiettivi che mi sono posta non erano reali e fattibili.
Aiuto!
Ho bisogno di un consiglio, tenendo conto che i prof dell'esame in questione non vogliono che noi studenti andiamo a chiedere appelli extra a quelli fissati, o che sosteniamo gli esami a ricevimento.
Come posso fare???

martedì 13 aprile 2010

La parabola della vita...



Sono a casa stasera, appena tornata dalla riunione del comitato sagra. I miei non ci sono e avevo lasciato detto a mio fratello maggiore che mettesse a letto mia nonna, al momento opportuno.

Non sta male, ma ha un po' di problemi con le gambe e non si sente salda e sicura su quelle ginocchia che, come le ha detto il dottore, "non è che sono malate, ma hanno lavorato troppo".
Tornata a casa, mi sono infuriata davvedro perchè mia nonna ha aspettato me per andare a letto e mio fratello non ha fatto una piega.
Non so che mi è preso... Ero proprio arabbiata perchè alla fine certe mansioni toccano sempre a me. Non metto mia nonna tra le "mansioni da svolgere", perchè alla fine io lo facico con piacere e perchè, anche se a volte mi fa davvero diventare matta, io le voglio super bene.
Intendo che di tutte le cose da fare, alla fine toccano sempre a me, e di questo forse Giulia ne sa qualcosa.
Beh, ora sono qui davanti al pc che piango. Come una stupida sì.
Perchè accompagnandola al bagno e mettendola a letto, mi sono accorta di quanto fosse fragile. Prima di coricarsi poi, si è avvicinata al mobile con specchiera, dove tiene la foto di mio nonno da giovane. L'ha presa in mano e avvicinandola per baciarla ha detto, in friulano "Buinegnòt Bepùt (buonanotte giuseppe in tono vezzeggiativo)"; poi si è fatta il segno della croce toccando l'acquasantiera che ha sempre lì e toccando la foto di una sua nipote-amica di poco più giovane che due anni fa è morta in pochissimo tempo, e per cui lei è rimasta molto male.
Le ho rimboccato le coperte e lì, sotto quelle copertone vecchio stile, quelle pesanti che da piccola imprigionavano me e mio fratello maggiore quando dormivamo con lei, proprio lì, l'ho vista fragile.
In un secondo ho visto la figura forte e tenace di mia nonna, ciò che lei è stata, la donna che, rimasta vedova con un figlio di 16 anni ha portato avanti l'azienda agricola, ha cresciuto suo figlio e il nipote (dato che la cognata è morta di parto e prima di partorire, nemmeno se lo sentisse, le ha fatto promettere che si sarebbe occupata del nascituro se a lei fosse accaduto qualcosa... come poi è stato... Ho visto la donna che ha vissuto la fratellanza con vero dolore, dato che suo fratello ha fatto di tutto per vivere sulle spalle degli altri. Quando mi racconta delle differenze che sua madre, la mia bisnonna, faceva tra lei e suo fratello, mi fa male il cuore. Lui arrivava a mezzogiorno con la tela comprata e la dava a mia nonna, pretendendo che per il giorno dopo la camicia fosse fatta e finita. Lei stava su anche la notte per terminarla, e mi dice sempre "Il difficile erano le asole!!!!".

Beh avrei mille storie da raccontare su di lei, su quanto lei abbia amato mio nonn di 12 anni più vecchio, amore che lei ha aspettato fino a 38 anni per poi sposarlo, anche se rimasta vedova dopo poco. Lei mi dice sempre che mio nonno l'ha sempre amata, che non le ha mai detto "stupida" nemmeno per scherzo, che quando le scriveva dei bigliettini per posta, li avvolgeva in un altro foglio perchè temeva che si potessero leggere mettendole controluce.
Ecco... In un secondo ho visto mia nonna, la sua grandezza in una donna che si fa fisicamente sempre più piccola.
E sono qui a piangere perchè troppe volte abbiamo discusso, perchè cerco di spiegarle le cose, ma come tutte le persone anziane, non accetta i consigli e prende tutto sul personale.
Io rivoglio la mia nonna, quella che prima quando la stavo mettendo a letto era tranquilla e mi parlava di quando mio padre era piccolo, di quando neonato, mio nonno glielo portava dalla culla al letto per farlo mangiare. Mio nonno lo pesava prima e dopo per vedere se aveva mangiato abbastanza.. Mi fa sorridere questa immagine!

Io ho paura. Sì.
Ho paura di quella cosa che me la potrebbe portare via. Anche se discutiamo. Anche se a volte io le devo dire le cose 100 volte perchè non se le ricorda dopo un nanosecondo.
Quella cosa che è la fine della parabola della vita. Non riesco nemmeno a nominarla. Non è che sta per accadere. Ma l'idea mi fa stare male. Perchè vorrei potesse essere eterna.
Vorrei avere il tempo di scrivere, registrare e custodire gelosamente tutto quello che sa, che ha visto, sentito, provato.
Perchè sento questo strappo dentro? Questa lacerazione?

Prima di scendere giù le ho fatto una carezza e mi è uscita una frase semplice, che di solito qui in Friuli si usa per manifestare la tenerezza verso i bambini, dicendo "Bièl, lui" (bello, lui!)" o "Bièle, jè" (bella, lei!)accompaganto da un buffetto o da una carezza.
Mi sono accorta di quanto bisogno abbia di una carezza, di un bacino. Mi sono accorta che è da anni che non gliene dò, se non per auguri o che. con l'adolescenza lei ha smesso di darmene ed io pure.
E' stato triste prenderne coscienza.
Però mi è servito per recuperare la voglia di farlo.

Non so perchè ho così paura di una cosa naturale. Forse perchè so di non aver fatto sempre tutto ciò che potevo, perchè a volte mi arrabbio con le sue richieste insistenti e il suo non riuscire a controllarsi nel voler prendere visione di tutto ciò che accade in casa nostra. Dimentico che lei ha sempre avuto le redini della casa come mamma, donna di casa, agricoltrice diretta, donna in tutte le sue forme.
Mi dimentico che è l'età a prlare, e che se io la rendo tranquilla e non pretendo che comprenda tutto ciò che vorrei, stiamo meglio. Lei è serena se faccio subito ciò che mi chiede, e devo ricordarmi che l'impazienza fa parte delle persone anziane e dell'avanzare dell'età.
Devo imparare a comprenderla. A comprendere i quasi 90 anni di vita dura che ha sulle spalle. Devo prendere esempio dalla sua forza d'animo e augurarmi che quando sarò vecchia, se lo sarò, ci sia anche solo un/a nipote che una sera, mettendomi a dormire, aspetti me, per farmi una carezza.