mercoledì 16 febbraio 2011

St. Valentine's day...


Dato che lunedì sera avevo allenamento e che c'era la possibilità di avere l'esame martedì -slittato invece a lunedì prossimo- il regalo alla mia dolce metà, l'ho donato ieri sera: una bella cenetta.

Io e lui in salotto, con la tavola ben apparecchiata, i calici e una candela accesa, i miei in cucina con mia nonna e i miei fratelli... Sì, so che fa un po' ridere, ma è da due anni ormai che lo facciamo ed è un modo per avere l'illusione di un "nido" tutto nostro.
I miei ridono sotto i baffi quando mi vedono talmente innamorata da lavorare tutto il pomeriggio per il mio tesssssssoro, ma a me non importa. Finchè c'è amore, ci sono i pensieri dolci e le carinerie, e spero che questo duri per molto, molto, molto tempo.

Abbiamo iniziato con dei gamberetti fritti con farina di mais da intingere in una salsa agrodolce ai peperoni... yum! Poi risotto con granchio, patate al forno e medaglioni di salmone con una riduzione al pepe rosa... mousse con frutti di bosco e caffè...
E poi! beh mi sembra sufficiente, no?

Lui è stato molto contento di questo mio "regalo" - l'unica cosa che mi potessi permettere dato le ristrettezze economiche del momento- e a me è bastato vederlo felice e col pancino pieno. =)

Amo prendermi cura delle persone che amo, fosse anche solo prendendole per la gola!

venerdì 11 febbraio 2011

Help...

Sono ko.
E ne avrò fino a lunedì...

sabato 5 febbraio 2011

Una carota, un uovo, una tazzina di caffè...


Una storia che ho letto in un blog che seguo http://sonosoloio.style.it/
giovane ragazza venne dalla madre per lamentarsi di come la vita fosse così dura per lei.

Non sapeva più come cavarsela e aveva tanta voglia di piantare tutto; era stanca di combattere con le vicende della vita.

Sembrava che, appena un problema era risolto, un altro ne sorgesse a complicare le cose.

La madre la portò in cucina. Riempì tre tegamini di acqua e li depose sul gas a fuoco alto. Presto l’acqua cominciò a bollire. Nel primo mise una carota, nel secondo un uovo, e nel terzo una manciata di chicchi di caffè macinati. Li lasciò bollire per un certo tempo senza dire niente.

Dopo circa venti minuti spense il fuoco. Tirò fuori la carota e la depose su un piattino. Così fece anche con l’uovo, e versò il caffè, filtrandolo, in una tazza.

Rivolgendosi poi alla figlia, le chiese: “Dimmi cosa vedi.”

“Una carota, un uovo e del caffè”, rispose la figlia.

La madre le disse di avvicinarsi e di toccare la carota. Lo fece e notò che era soffice. Poi la madre le disse di prendere in mano l’uovo e di romperlo.
Dopo averlo tolto il guscio, notò l’uovo indurito dalla bollitura.

Poi la madre disse alla figlia di sorseggiare il caffè. La ragazza cominciò a sorridere al contatto con il ricco aroma del liquido che beveva.

Poi, chiese alla madre:

“Che cosa significa tutto questo?”

La madre le spiegò che ognuna delle tre cose aveva dovuto far fronte alla stessa avversità: l’acqua bollente.

E ognuna di esse aveva reagito in modo diverso.

1-La carota era entrata nell’acqua forte e dura…. Ma dopo aver lottato con l’acqua bollente, si era rammollita e indebolita.

2-L’uovo era entrato nell’acqua fragile. Il guscio sottile proteggeva il suo interno liquido, ma dopo aver lottato con l’acqua bollente si era indurito.

3-Il caffè macinato, invece, si era comportato in modo del tutto unico.

Dopo essere stato gettato nell’acqua bollente, esso aveva agito sull’acqua e l’aveva trasformata!

“Con quale di questi tre ti identifichi”, chiese la madre alla figlia?

“Quando l’avversità bussa alla tua porta, come rispondi? Ti comporti come la carota, come l’uovo o come i grani di caffè macinati?

Chiediti sempre “a quale di questi tre rassomiglio”?

-Sono come la carota che sembra forte e dura, poi a causa della sofferenza e dell’avversità divento soffice e rammollita e perdo la mia forza?

-Sono come l’uovo che all’inizio ha un cuore tenero e malleabile, ma cambia con il calore? Avevo un buon carattere e un’indole serena, poi a causa di una sofferenza causata dalla morte di una persona cara o da una depressione, una transazione finanziaria andata male o qualche altra prova, sono diventato indurito e gelido? Forse il mio guscio sembra sempre lo stesso, ma all’interno mi sento amareggiato e indurito, con uno spirito arido e un cuore duro?

-Oppure, sono come il caffè macinato? Se guardi bene, esso cambia l’acqua, cioè proprio quelle circostanze che gli procurano sofferenza.
Quando l’acqua si scalda, il caffè comincia a emanare il suo aroma e la sua fragranza.

Se sei come il caffè, quando le cose cominceranno ad andarti male, tu diventerai migliore e cambierai la situazione che ti concerne.

Quando ti senti male, e le prove della vita sembrano essere enormi, cerchi di elevarti ad un altro livello?

Come ti comporti nelle avversità? Sei come una carota, un uovo o come i grani di caffè macinato?

Possa tu avere abbastanza gioia da renderti dolce, abbastanza prove da renderti forte, e abbastanza sofferenze da farti rimanere umano, e
abbastanza speranza da renderti felice.

Le persone più felici non sono quelle che hanno il meglio di tutto;

Sono quelle che sanno tirare il meglio da quello che la vita riserva loro.

Il futuro più luminoso sarà sempre basato su un passato dimenticato; non puoi avanzare nella vita se non lasci andare gli sbagli del tuo passato e tutto quello che ti fa soffrire nel profondo.

Semplice, anzi semplicissima, ma quanto valore in questa storia...