lunedì 21 novembre 2011

Melancolía... a mail to...

Ciao,
come stai?

Io ho appena smesso di stirare, anche se sarei dovuta andare avanti con la tesi, ma mia mamma aveva bisogno di una mano, altrimenti saremmo rimaste sepolte sotto tutti i panni da piegare...

L'orecchio sta bene, grazie a Dio. La scorsa settimana ho fatto l'ultimo controllo dallo specialista, e mi ha detto che il foro si è richiuso e ho recuperato bene l'udito. Non sai che sollievo!
Alla fine al pronto socccorso hanno sbagliato diverse cose: maledizioni a parte, lascio stare perchè a pensarci mi viene nervoso.
Il medico specialista è stato gentilissimo e mi ha detto che per ora devo solo stare attenta a non lavarmi con l'idropulitrice l'orecchio =) e che potrò tornare in piscina da febbraio, stando attenta a non tuffarmi, per non comprimere troppo la parte.

Del resto, che raccontarti?
Che sono incazzazzata e delusa?
Abbiamo iniziato il campionato da due turni, e ho giocato solo la scorsa partita per gli ultimi dieci punti, di cui sei miei fatti in battuta.
Ieri partita super importante contro una squadra forte... Perso di brutto e non ha fatto nemmeno un cambio.
Sono nello stato in cui non capisco se sono più dispiaciuta o incazzata.
Quando giocavo, e anche l'anno scorso, son sempre stata titolare. Per me è stato uno smacco non entrare, e non dico che non mi faccia bene. Anzi. Aiuta il mio essere permalosa a smussare un pochino quegli angoli a 90 che mi ritrovo.
Vorrei solo sapere cosa c'è che non va. Anche le altre della panchina erano stupìte. Ieri mi hanno chiesto se stavo bene. Io ho detto che sì, stavo benissimo. "Ah, pensavamo non ti avesse messa dentro perchè magari avevi qualche dolore, o per l'orecchio". Ed io "No, no sto bene. A meno che non ci sia qualcosa, che io non so".
Lei ha sorriso un pochino imbarazzata, credo anche perchè la delusione si sentiva nelle mie parole. Evidentemente sono troppo grassa, e poco capace. Anyway...

Qui sono circondata da amiche incinta, che mettono su casa, che fanno famiglia...
E ieri, mi sono come "risvegliata": ho capito che NON voglio tutto questo, tutte queste cose che qualche mese fa mi avevano messa in crisi.
Voglio libertà, voglio andarmene, voglio sperimentare... VIVERE gli anni che non ho vissuto, le cose che non ho fatto, correre, cadere e imparare a rialzarmi, invece di stare ferma, bloccata, per ridurre al minimo i danni, dopo "quella" volta.

Anche ieri quel pagliaccio era in palestra a fare il segnapunti. Da l'anno scorso viene ad ogni nostra partita in casa. E io vorrei solo andare lì, e prenderlo a sberle.
Se un giorno dovesse accadere che mi parli o mi chieda o dica qualcosa, gli risponderò semplicemente che "io non parlo con il NULLA".

Anche solo a scriverlo mi si rivolta lo stomaco, mi si irrigidiscono i muscoli delle gambe e un pochino mi manca il respiro.
Questa cosa non se ne andrà mai. E mi impedisce di essere chi forse sarei.
Vederlo lì con quella cazzo di moglie che lo "scorta", mi fa ridere e venir nervoso allo stesso tempo.

Ho proprio bisogno di andarmene.
Vivere.
Vedere il mondo con i miei occhi, smetterla di essere la brava ragazza solo perchè gli altri lo vogliono.

La mamma del moroso ci ha messo via dei piatti presi con i punti "per quando andremo via di casa". E mia mamma delle tazzine per il caffè.
Non è niente, ma mi son sentita "invasa". Mi son presa davvero male.
Primo perchè vorrei scegliere io il come, il dove, il quando. Secondo perchè so già che, quando ci sposeremo, non potrà mai essere come io voglio, ma dovrò far contenti tutti.

Sono stufa!

Voglio una cerimonia con poche persone, intima, senza tante pretese, con chi voglio io... ed invece no. Dovremo invitare quello perchè è amico di sua mamma, quell'altro perchè è amico dei miei, e vuoi non invitare quest'altra che ci conosce da una vita?
I miei cog...ni!

Voglio che il matrimonio, se dovesse esserci, sia la fusione di quello che vogliamo NOI.
Ed ho già detto che me lo voglio pagare io.
La risposta di mia madre? "E jo o invidi i amiis cui miei (bees)" .

Era provocatoria, lo so, ma non condivide la mia idea di fare una cosa piccola.
I miei cog...ni! Again.

Adesso mi tocca andare, anche se in realtà vorrei solo stare a letto, sotto le coperte, lasciando che le giornate passino.

Disappointment.

lunedì 14 novembre 2011

Che la ruota giri dal verso giusto?

Il mio moroso si è laureato 20 giorni fa e dalla prossima settimana inizia uno stage con probabilità buone di assunzione.
Io ho terminato gli esami e ci darò dentro con la tesi.

Che la ruota stia finalmente girando a nostro favore?

martedì 1 novembre 2011

Hallow...che?

Si può sapere che diavolo succede alla nostra mente?
Perchè dobbiamo avere bisogno di una festa importata per festeggiare una cosa che abbiamo già?

C'è il nostro carnevale, santo cielo! e la cosa che mi fa inc... arrabbiare di più, è che anche qui da me, ormai, i bambini a carnevale si rifiutano quasi di vestirsi perchè si vergognano... Ma per Halloween no. Qui c'è qualcosa che non mi torna.

Io passavo i pomeriggi del carnevale, insieme ad amiche ed amici, a girare per le case e prendere tutto ciò che il buon cuore delle persone ci offriva: 500 lire, mille quando ti andava bene, e con 5 mila facevi il botto, poi caramelle, cioccolata, mandarini e tutte le cose buone tipiche dell'invernom, che poi andavano rigorosamente divise con gli altri del gruppetto.
Era bellissimo passare i pomeriggi così.
Vestiti con tremila maglioni di consistenze diverse, le calze pesanti sotto al vestito -che di solito cuciva mia madre- e via per le strade del paese: dlin dlon... "Chi siete?", e noi "Siamo le belle mascherine".
Era emozionante vedere come le mamme si fidassero di mandarci in giro da soli -ci sentivamo grandi- e avere un pochino di libertà, ci rendeva forti: imparavamo as attraversare la strada, a camminare in fila, a socializzare, a conoscere le persone del paese, a ridere cercando di aiutare chi cercava di riconoscerci sotto un paio di baffi disegnati o una parrucca bionda.

In questi ultimi anni, invece, qui da me non si è vista nemmeno una maschera: la scusa delle mamme è che non si fidano a lasciare i loro pargoli in giro da soli in questo "brutto brutto" mondo. Ok, ma se non glielo fai conoscere e vivere, come potrà capire cosa è bene e cosa no, e le cose da cui stare lontano?...

Sono veramente sconcertata... Festeggiare Halloween... in maschera... che alla fine è come dire di festeggiare la NOSTRA festa dei morti, il 2 novembre, un giorno prima.

E poi... mi fa ridere quando mi dicono che i bimbi devono scimmiottare il "trick or treat?" -dolcetto o scherzetto- americano...
Dovete sapere che qui in Friuli, il primo dell'anno, i bimbi andavano di casa in casa -tra questi anche il mio babbo- ad augurare il "bon princìpi"", ovvero l'auspicio che l'anno potesse iniziare nel migliore dei modi.
Ed anche in quel caso il ricavato -qualche lira, perlopiù mandarini, noci, caramelle e nocciole, veniva diviso tra tutti i ragazzini partecipanti, col naso rosso per il freddo, ma con una contentezza nel cuore pari a quella di noi mascherine alla fine del pomeriggio.

Perchè dimenticare le nostre tradioni? Perchè voler a tutti i costi uniformarsi a qualcosa di estero? Perchè cancellare secoli di tradizione? Aldilà che uno sia credente o meno, e che segua quindi le funzioni che la Chiesa prevede per il primo ed il due di novembre, perchè dobbiamo privarci di ciò che ci ha resi bimbi felici e non dare la possibilità a chi viene dopo di noi di provare queste emozioni?