La paura è un tema centrale nella vita, con cui tutti abbiamo a che fare. Quando è negata e non è riconosciuta, viene cacciata negli scantinati della nostra mente, da dove esercita un effetto potente e spesso deviante. Nonostante i tentativi di coprirla con ogni sorta di compensazioni e assuefazioni, finchè rimane una forza nascosta può causare ansia cronica, sabotare la nostra creatività, renderci rigidi, sospettosi e ossessionati dalle sicurezze e può annullare i nostri sforzi di trovare l'amore. Ma se facciamo amicizia con la paura, portandola allo scoperto ed esplorandola con intensità e compassione, può diventare una forza di trasformazione - aprendo in noi un abisso di vulnerabilità e autoaccetazione.
La paura affligge e spesso domina tutti gli aspetti della nostra vita - come parliamo, come lavoriamo, come mangiamo, come ci poniamo in relazione, come creiamo, persino come respiriamo. E' un fattore onnipresente che tentiamo di ignorare, superare o rimuovere. Solo di recente ho conosciuto quanto profonde fossero le mie paure, quanto lo fossero sempre state. Sapevo di avere molte paure, ma il mio atteggiamento era quello di considerarle come un ostacolo da superare, altrimenti avrebbero limitato la mia vita e fatto di me un codardo. A quanto ricordo, presi la decisione di non lasciarmi catturare dalle mie paure.
Ho usato la mia determinazione e la mia forza di volontà per spingermi oltre. Mi sono sforzato di superare l'acrofobia, la paura di esprimere me stesso, la paura di essere solo in mezzo alla natura - era l'approccio "macho".
Niente di tutto questo mi aiutava a entrare un po' più in intimità con me stesso. Stavo scappando dalle mie paure. E questo evitare le paure mi stava separando dalla mia metà morbida, dalla mia vulnerabilità, e dalla mia profondità. Questa separazione era evidente nelle relazioni. Le mie amanti erano in un certo senso la proiezione della mia vulnerabilità e io le incolpavo per questo, in un modo o nell'altro, di essere troppo "bisognose" o troppo piene di paure. Non ero in contatto con le mie paure più profonde, la paura dell'amore e dello smarrimento. Credevo che se appena avessi smesso di investigare nelle mie paure, queste avrebbero preso il sopravvento. In breve, sviluppai uno stile di vita costruito su una compensazione delle mie paure. A scuola lavoravo sodo, mi tenevo impegnato nello studio o a socializzare con gli amici, sfidavo me stesso con attività come le arrampicate su roccia, corse di fondo e windsurf, evitavo l'intimità, mi sforzavo in continuazione di migliorare me stesso, correvo da una cosa a un'altra avevo successo, piacevo, ero sempre in cerca di approvazione e riconoscimenti, e tutto per evitare di sentire la paura e il vuoto interiori.»
Krishnananda, A tu per tu con la paura
«Paura significa una cosa soltanto,
abbandonare il conosciuto ed entrare
nello sconosciuto.
Il coraggio è l'esatto opposto
della paura.
Sii sempre pronto ad abbandonare
il conosciuto - desideroso di
abbandonarlo - senza neppure aspettare
che sia giunto a maturazione. Salta
semplicemente in qualcosa di
nuovo... la sua stessa novità, la sua stessa
freschezza è così attraente.
Allora c'è coraggio...
Quello che conta è la tua scelta,
la tua scelta di imparare,
la tua scelta di provare un'esperienza,
la tua scelta di entrare nell'oscurità...
Il coraggio ti verrà. Basta cominciare
con una formula semplice:
Non lasciarti mai sfuggire l'ignoto.
Sceglilo sempre e tuffatici a capofitto.
Anche se soffri, ne vale la pena
- ripaga sempre. Ne esci sempre più
adulto, più maturo, più intelligente.»
Osho, From Misery to Enlightenment
1 commento:
belle parole, sarà dura metterle in pratica!
giulia
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