lunedì 16 giugno 2008

Don't let me go away...


Oggi è una giornata strana.

Il tempo fuori non è dei migliori, qui piove, e dopo aver svolto le incombenze per mia madre, ovvero la spesa grossa per giovedì, per la laurea di mio fratello, ora mi concedo qualche minuto al pc.

Scrivere mi aiuta a focalizzare, a capire che c'è sotto l'inquietudine che a volte mi prende ancora, mi coglie di sorpresa, lasciandomi questa sensazione di irrisolto, che non ha capo nè coda finchè non lo sviscero ben bene e capisco da che deriva.

Stare da soli è facile, è quello che mi viene meglio. Con me ci so stare, non sempre bene, ma ci so stare. Mi so sopportare, sto imparando a gestirmi e pian pianino a trovare anche un equilibrio.

Quant'è difficile per me stare con gli altri, e stare con una persona sola. E' come se non volessi far vedere quello che son veramente, questo miscuglio di paura, pensieri e timori che da sempre son con me.

Ho paura del giudizio della gente, temo che per cose passate possa pensare che in fondo non mi merito molto. Quando so benissimo che questi pensieri li produce la mia mente. Giudicante. Spietata. Che non lascia diritto di replica. Che condanna "me".

Trovare chi ti legge dentro, chi ti conosce bene tanto da sapere che pensi, tanto da conoscere i giochetti mentali che metti in atto quando hai paura, è difficile.

Eppure, non sempre quando si incrocia il cammino di questa persona, le cose possono andare a lieto fine. Per la paura di "scoprirsi", di poter essere vulnerabili, di vedersi esposti e privi di difese. E' vero che è meglio rischiare, vivere le emozioni, piuttosto che privarsi di esse, ma quando nella propria esperienza si è stati molto male, difficilmente ci si può fidare ancora... ed ancora... ed ancora...

Così quando arriva una persona che ti può far stare bene, non riesci a metterti in gioco. Non riesci più a rischiare. Diventi quasi di ghiaccio, quando tu sei sempre stato l'opposto.

Non riesci a credere a parole stupende, a messaggi sinceri, a emozioni vere. Perchè è come se il tuo metro di valutazione non avesse più parametri, punti di riferimento e non riuscissi a capire se chi sta dall'altra parte sta mentendo o è davvero sincero.

Timore di avere qualcosa per sè, di non potersi più nascondere dietro il proprio essere troppo così o troppo cosà e lamentarsi di non avere mai ciò che si desidera. Timore del fallimento, di perdere poi ugualmente la persona a cui vuoi davvero bene.

Non riesco ad uscire da questo circolo, nonostante lo scrivere. Non vedo una soluzione positiva, anzi più che soluzione, un comportamento buono.

E nessuno può decidere per te. Nessuno ti può dire "Se fai così è giusto; se fai in quest'altro odo sbagli". Solo tu puoi decidere del tuo futuro. E non so perchè, io non riesco a dire sì a qualcosa che mi fa stare bene, per paura di non poterla avere a lungo, e di stare male di nuovo "in assenza".

Così, decido per la non-felicità. Per il non vivere dei bei momenti. Perchè penso di non meritarmeli. Perchè la mia testolina crede di dover ancora "recuperare", e nemeno le parole più dolci riescono a scalfire questo muro.

Le altre persone che si sono avvicinate al mio cuore, lo hanno sempre calpestato, anche se credo di aver scelto io di lasciarmelo calpestare. Di aver scelto persone per cui stare male, così da avere un movente per non prendere sotto le mie ali la ventata giusta, per farmi portare lontano.

Prima di incasinare la vita a qualcuno, devo mettere in ordine la mia. Qualche passetto avanti l'ho fatto, ma non è abbastanza. Perchè ogni volta c'è qualcosa che mi fa vacillare. Sempre meno, ma non sono ancora salda. Non posso ancora togliere le rotelline alla mia bici e correre da sola.

Sono "grande", ma estremamente piccola. Impreparata. Inesperta. Spaventata.

5 commenti:

Laura ha detto...

ciao! Grazie per essermi "venuta a trovare"!
Il concerto a cui mi riferivo era di Jovanotti, e spero di andarci a settembre a Verona. Cmq gli U2 sono il mio gruppo preferito, sono già andata al "Vertigo tour" ma al prossimo ci sarò ancora!
Nelle tue parole mi ci identifico molto...sono contenta di aver trovato un altra amica blogger!
baci,
laura

Luisia ha detto...

Abbiamo tutti paura di amare perchè per amare davvero qualcuno (un fidanzato, un amico/a) bisogna aprirsi e mostrare quello che siamo con le nostre fragilità. Amare e aprirsi agli altri significa anche mettere in conto di poter essere feriti...ma anche di poter essere felici, e riamati a nostra volta,sinceramente come meritiamo di esserlo. Come tu ed io e gli altri meritiamo di esserlo.
E' un casino fidarsi perchè niente e nessuno potrà mai garantirti la sincerità delle persone che incontriamo. Ma forse è proprio lì il bello della vita, che non è matematica, che si prova e si riprova, si cade e ci si rialza...
Siamo tutti più forti di quello che pensiamo, credimi.
Un abbraccio forte.

Adamo ha detto...

perche' stai descrivendo perfettamente la mia vita????mi stai spiando?????

Chantilly ha detto...

un'abbraccio caloroso (e asciuto, che visto il tempo è una buona cosa!) di tutto cuore.

Rainwoman ha detto...

@laura: se vai, verrò con te!

@luisia:grazie per la tua riflessione...tutto mi aiuta...

@adamo:se controlli dietro la testiera del letto, vedrai come faccio a sapere tutto di te =P

@chantilly:finalmente il soleeeee!!!