sabato 30 agosto 2008
Since I was a child...
...pensavo che da grande avrei fatto mille cose... Avrei fatto questo, e quello, e quest'altro ancora.
Alle elementari a fasi alterne, da grande avrei voluto diventare una strega -sì, sì, proprio quelle col cappello a punta che si riusniscono attorno ad un calderone, una parrucchiera, una maestra, una hostess, una mamma, una scrittrice, una cantante, una giocatrice di pallavolo...
Poi mi capita di navigare sulla rete e trovare un blog, dove si parla di una persona squisita... Vi invito a vedere il video che si trova nel post del 26 luglio (http://lospaziodigiacomo.blogspot.com/). Inutile dire che ho finito commuovendomi.
Anzi, forse meglio dire piangendo. A parte per la triste situazione del protagonista, ma per i miei sogni di bambina. Che non ci sono più.
Mi sono resa conto, in modo brutale, che non ho sogni. Non so che cosa voglio per me per il mio futuro, non so cosa vorrei essere, non desidero essere qualcuno o qualcosa. Ed è molto brutto questo.
Mi ha fatto capire che ho perso qualcosa per strada, che non ho coltivato i miei interessi, così ora mi ritrovo a saper fare di tutto un po', ma nulla bene fino in fondo.
Perchè?
Credo ci possano essere diverse spiegazioni... L'interrompersi della mia crescita emotiva qualche anno fa, che mi ha fatto chiudere ancora più in me stessa, considerandomi indegna di poter desiderare qualcosa, qualsiasi cosa, e che per effetto contrario, mi aveva -o mi ha?- portata a voler fare sempre tutto bene, per essere a mio modo irreprensibile, quasi invisibile nelle situazioni.
Volevo solo vivere ogni giorno come se nessuno mi potesse sentire, come un ladro che cammina rasente al muro per non farsi scoprire. Odiavo -ed odio- stare al centro dell'attenzione, degli sguardi di qualcuno... A volte non riesco nemmeno a sostenere lo sguardo della persona che amo... Perchè non mi sento una bella persona, e temo che chi mi guarda possa vedere il marcio che c'è in me, quel fastidioso sottofondo nero che non mi lascia mai. Nemmeno un giorno.
I miei sogni si sono spezzati... E stavo per riuscire ad arrivare oltre il massimo che io avessi mai potuto aspettarmi... Invece no, non è successo. Anche per colpa mia. E avere rimpianti, è una delle sensazioni peggiori che io abbia mai provato.
Chiedersi ogni giorno come sarebbe andata solo se... O forse...
Nessuno me lo potrà mai dire. Nessuno mi potrà ridare indietro i miei sogni. Ed io non ho fatto nulla per proteggerli, per provare a realizzarli. Tutt'ora me ne sto qui, a scrivere un lamentevole post del tubo -mi contengo con i torpiloqui- per comunicare al mondo infame che il destino avverso mi si è rivoltato contro, in questo...
Invece di rimboccarmi le maniche e di darmi da fare.
Io ero una che lo faceva. Che stringeva i denti, e con il duro lavoro, con l'uniltà aspettava che fosse il suo momento di gioire. Questo, lo sport me lo aveva insegnato.
Ma mi ha insegnato anche che c'è molta gente che non vuole il mio bene. Persone di cui magari ti sei fidato. E non avresti dovuto.
Persone che conun colpo di spugna si sono portate via il tuo sogno, così vicino... La tua dignità... La tua ingenuità nel credere che nel mondo sia tutto una favola...
Privandoti di crescere col cuore un pochino più leggero, privandoti di molte ore di sonno, lasciando troppo spesso senza più lascrime e mal di testa lancinanti...
Privandoti del senso di perdono. Della capacità di accogliere un tuo errore, di n'acqua che è ormai passata, e che non passerà mai più, se tu non ti ostinassi a farla passare ancora, ed ancora ed ancora, ogni giorno.
Solo perchè la tua mente, con un lento ed eterno movimento dei suoi perfetti ingranaggi, lavora ad un pensiero anche se tu non sei cosciente.
I miei sogni di bambina se ne sono andati. E non riesco a cotruirmene di nuovi. In questo caso resto semplicemente ferma. Stupidamente ferma.
Non mi sto rimboccando le maniche. Non sto lavorando abbastanza sodo. Non mi sto impegnando abbastanza, ed una parte di me se ne sta andando, forse per sempre.
Invece di essere uno sprono per tirare fuori le unghie e far vedere a me stessa chi sono, il muro che mi trovo davanti mi fa solo sentire più piccola, incapace di poterlo scavalcare perchè "non merito" nulla.
Ma chi decide cosa merito se non io? Lascio sempre decidere agli altri, lascio sempre che la responsabilità sia degli altri. Non mi sto muovendo. Ferma, immobile, in piedi
Basterebbe muovere il primo passo e poi riuscirei a vedere che il percorso è in discesa... Così come il riprendere l'andare a correre la sera... Quando inizio poi sono contenta e ci vado con regolarità, ma partire, iniziare la prima sera è sempre dura.
Così vale per questo. Basterebbe poco per darci dentro. Per fare il primo passo, per rendermi consto che se sono io a farlo, poi posso decidere. Posso provare a cercare la mia strada, e a fare qualcosa perchè ci sia una strada anche per me, affinchè io abbia la mia storia. Quello che desidero davvero. Una vita mia.
E non solo un mero alzarsi la mattina per fare quello che c'è da fare, sentendomi sempre insignificante per non aver fatto le cose come avrei volutoa...
Per aver lasciato che l'esperienza universitaria diventasse una fatica, invece che un privilegio e il mezzo per conoscere ciò che più mi affascinava. Per non essere capace di darmi da fare e impegnarmi davvero, invece di rinunciare, e retrocedere, a testa bassa, perchè non ho nemmeno le palle per guaradre in faccia una realtà che ho contribuito a costruire.
Per essermi privata di anni che non torneranno più, di esperienze che non mi si ripresenteranno, che magari rifiuterei ugualmente, ma perchè lo decidio io e non perchè mi giudico.
Per non aver amato abbastanza me stessa, per aver creduto alle parole di ogni persona che cercava di fare di me ciò che avrebbe voluto che io fossi in quel momento.
Per non essermi rispettata, nelle idee, nelle convinzioni.
Per aver sprecato anni a portar rancore verso qualche membro della mia famiglia, invece di rendermi conto che era la mia mancanza di comunicazione a rendere tutto difficile, quando sarebbe bastato capire che ero io a sbagliare, e che senza tutto il senso di malessere che avevo dentro, senza tutto il mio risentimento, avrei visto che dall'altra parte c'era solo amore.
Ora sono diversa, peggiore in qualche modo, privata di qualcosa. E forse fino a ieri sera, non mi ero resa bene conto quanto questa cosa fosse profonda, dentro me, ancoràta e difficile da estirpare.
Forse fino a ieri sera, non avevo capito quanta paura io abbia di perdere ciò che ho trovato. Quanto grande sia il terrore di sbagliare, di privarmi di una cosa bella a causa del tempo passato.
Che non c'è più, che è passato, appunto, ma che ritorna sempre prepotente, e non mi lascia in pace.
Io voglio tornare bambina, forse è per questo che mi rifiuto di crescere. Perchè rivorrei indietro i miei 15 anni, per poter essere una donna migliore.
Migliore di come mi sento ora.
1 commento:
I pensieri cambiano ed anche i sogni. Per fortuna.Non ti attaccare troppo al passato. L'avvenire conta di più.Comunque farai, dovrai andare avanti? Tanto vale farsene una ragione. Mandi:-)
Ancje so no scrîf coments o cji lei di tant in tant cuant ch'o ai timp.
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