lunedì 12 novembre 2007

Un lunes que desaparece...


Ecco che un'altra giornata se ne va, senza lasciarmi molto.

Avevo pensato di smettere di scrivere sul blog, ma alla fine mi sono convinta che non sia giusto censurarmi. Chi legge può avere delle proprie opinioni, giustamente, e l'opzione "commento" ha l'apposita funzione di permettere alle persone di lasciare le proprie opinioni o di chiedere delucidazioni.
Se una persona scrive, probabilmente è perchè non vuole usare la voce, o perchè, come spesso accade a me, ha bisogno di chiarire alcune cose che sente.
Seguire, con carta e penna o virtualmente, il filo dei propri pensieri è utile per fermare alcune cose, dare peso ad altre e comunque cercare di fare chiarezza e vedere meglio dentro se stessi.

Io lo faccio da una vita, da sempre a quanto ricordo. quando qualcosa mi tormenta, quando qualcosa mi dà dispiacere o mi addolora, ma anche quando qualcosa mi rende felice, anche se a volte preferisco tenere certe cose per me, perchè magari so che sono pensieri che lasciano il tempo che trovano.
Il mio non vuole essere esibizionismo, non vuole essere richiesta di attenzione. Quest'idea era partita con Giulia, perchè così potevamo sentirci più vicine e dare un profilo meno anonimo ai nostri scritti rispetto a delle semplici mail. Sicure di questo luogo virtuale sconosciuto, siamo sempre state sincere, senza censure. Qualcuno ci ha scoperto, anche se per caso, e la cosa non ci ha disturbato.
Quando invece ho saputo che nella mia famiglia qualcuno leggeva ciò che scrivo mi ha provocato un, nemmeno tanto leggero, senso di fastidio. "Ma li hai messi su internet e tutti li possono leggere". Non posso ribattere a questo perchè è vero, e proprio per questo non chiudo il blog e non mi censurerò.

Gli scrittori, quelli veri, scrivono storie di fantasia, storie inventate, ma scrivono anche di loro stessi, delle proprie vicende, delle proprie emozioni. Non è un atto di presunzione il mio, quello di paragonarmi a grandi scrittori, ma semplicemente, se voglio provare ad addentrarmi in questo mondo, devo bandire ogni forma di censura fine a se stessa, o dettata dai miei retaggi culturali.
Non si condivide ciò che dico? Bene, potete farmelo sapere. Volete spiegazioni? Sono qui.
Certo è, che se le spiegazioni vengono chieste in tono strano, facendo trasparire già dal tono della voce, che se lo stato di cose è in un certo modo, di sicuro la colpa è della sottoscritta, allora no. Non voglio controbattere o dare spiegazioni in merito alle cose.

Io sto cercando di crescere, ed a volte è proprio dura. Come spesso ti ho detto, Giuly, se avessi saputo che crescere era così difficile, un'impresa così ardua...

Ho letto che spesso la cosa che più desideriamo è la cosa di cui abbiamo paura. Noi umani siamo così scontati, così semplicemente scontati, che a volte basterebbe fare un passo indietro per vedere le cose con chiarezza, ed avere il quadro completo. Io ci sto provando. Sto cercando di mettere a posto un bel po' di cose. Anzi più che riordinare, io direi che sto cercando di dare il giusto peso alle cose.
Altro duro compito. Certo è che se poi serve per vivere meglio, serenamente, mi ci metto anima e cuore.

Oggi a pranzo, ennesimo scontro con mia nonna. Stavo per scrivere un'imprecazione, ma vi lascio la libertà di pensare alla peggiore. A volte proprio non ce la faccio. A volte mi chiedo come sarebbe la nostra vita se la serenità, quella vera, ci fopsse. Se la PACE esistesse davvero, se le anime tormentate non ci fossero, se le persone ascoltassero davvero quello che hai da dire, se le persone guardassero Te e non loro stessi, riflesse nei tuoi occhi... Siamo sempre così egoisti, così egocentrici. Vogliamo sempre guadagnare il centro del palco, esibirci e sentire lo scroscio di applausi del pubblico. Ma agli altri chi ci pensa?
Io non dico il dare soldi o vestiti in beneficenza -che sono atti comunque utili- od invitare un povero solo al pranzo di Natale per non farlo sentire solo, ma io parlo degli Altri, quelli che ci stanno vicino. Sempre preoccupati ad occuparsi di se stessi, o al contrario, annullarsi totalmente, dandosi agli altri al cento per cento per non pensare al proprio deserto interiore.
Come si arriva a questi estremi? Perchè non ci si può fidare degli altri? Perchè non ti amano per come sei... Perchè non ti accettano per come sei diventato... Per come le tue vicende ti hanno anche cambiato.
Tutto cambia e niente rimane immutabile, per fortuna. Ed allora, perchè non cercare di capire ogni giorno, alba dopo alba, come siamo diventati, CHI siamo diventati?
Ci si addormenta accanto ad una persona, passa la notte, e ci si sveglia con accanto una persona ognigiorno diversa. Cambiamo noi, ma cambiano anche gli altri. E non sempre si può pretendere che le persone che conoscevamo o che credevamo essere in un certo moco, l'indomani siano le stesse.
E non è detto che i cambiamenti siano sempre in peggio. Non è detto che cercare di scoprire come sia l a nuova persona, sia tempo sprecato.

Io il tempo lo sto usando a mio modo, ma per le mie convinzioni.


4 commenti:

daniele.ibook ha detto...

figurati...ripassa quando vuoi! ciao!

Anonimo ha detto...

è il principio taoista dell'immutabilità...ehi vedo che ti piace lo spagnolo, io sono spagnola!
http://critikona.blogspot.com/

Giulia ha detto...

ciao chiara,
hai fatto bene a continuare a scrivere sul blog se questo è il tuo desiderio e se soprattutto ti fa stare meglio.
per qualsiasi cosa sai che puoi contare su di me, non vedo l'ora arrivi il bolide e portarti a fare un giro.
ti voglio bene
giulia

Anonimo ha detto...

Si puès ancje lèi zence fâ nissun coment. Ancje une rôse a cambie. Une dí aé biele e frescje e l'indoman aé paside. Nus tocje a duç.