_Kahlil Gibran_
mercoledì 27 febbraio 2008
A qualquier dolencia el remedio es la paciencia...
_Kahlil Gibran_
lunedì 25 febbraio 2008
E' quasi come se...
Non so se a causa degli eventi degli ultimi tempi, della crescente voglia di riscatto che sento in me, della voglia di volercela fare davvero a riprendere l'università nel giusto modo, dell'impellente bisogno di dimostrare a me stessa che non sono più la stessa, la solita che si nasconde dietro un dito.
Vorrei poter conservare quest'energia, questa forza propulsiva per averne in quei giorni dove -lo so che ci saranno- non mi sentirò benissimo.
VOGLIO cambiare, voglio migliorare, non andando chissà dove a fare chissà che, ma partendo dal mio quotidiano.
Sto "ciavariando" -mi prendo una licenza poetica =P - ma vorrei davvero che questa forza non si esaurisse col tramontar del sole.
Voglio di più per me, non per fare l'egoista, ma perchè finalmente è giusto credere che qualcosa di bello per me ci può essere.
Basta vittimismi, basta paure, e se ci sono, come dicevo ieri, si tirano fuori le unghie, e si ruggisce!
Buona giornata a tutti!
P.S. Chi mi sa consigliare come limitare l'accesso ai commenti-virus? Grazie tante!
domenica 24 febbraio 2008
Niente paura...
Oggi mi sono svegliata con il piede davvero giusto. Credo sia merito di certi discorsi, di certe riflessioni, di prese di coscienza che tardavano ad arrivare, ma che cominciano a farsi sentire.
Non voglio perdere tempo, ne ho perso già abbastanza; non voglio diventare vecchia dentro, non voglio appassire senza nemmeno aver visto i colori che può dare il mio fiorire.
Credo che noi siamo chi scegliamo di essere, mentre io ora, per come sto conducendo la mia vita, sono solo chi NON sto decidendo di essere. Una persona fragile, con dei punti deboli, come tutti, ma che si focalizza su quello, invece di alimentare e coltivare la tenacia che possiedo in certe convinzioni, invece di incanalare l'energia e l'aggressività negative, in qualcosa di positivo e più costruttivo.
Mmm... Rileggendo ciò che ho scritto non sono un bel quadretto, ma spero che questo mi dia la forza per iniziare un nuovo cammino. O meglio, più che la forza, la costanza nel cercar di migliorare.
Sono stata molto presuntuosa in passato. Ho sempre creduto di essere matura, adulta, solo perchè erano gli altri a dirmelo, quando dentro sono ancora una bimba. Di questo ne ho preso coscienza già da un po', anche grazie agli incontri mensili e gli esercizi di visualizzazione.
Non colpevolizzo nessuno, non più per lo meno. I miei genitori sono sempre stati fantastici con me, e se nel mio percorso qualcosa mi è venuto a mancare, non ho il minimo dubbio sul fatto che lo abbiano fatto involontariamente. Purtroppo se il corpo cresce velocemente, non è detto che l'animo riesca a stare al passo. Ora lo so per esperienza. Per questo cerco di indirizzare i miei a non farlo con mio fratello minore.
Dov'ero? Ah, sì... Al fatto che delego, rimando, "farò", e questo perchè?, mi sono chiesta...
Credo perchè ho paura di crescere, di non essere all'altezza del mondo che troverò, quando in effetti non lo potrò mai sapere se non ci entro.
Ecco, una cosa che proprio detesto di me, è il privarmi di esperienze solo per la paura di come sarà. Sono un leone, no? Non dovrebbe essere il conrtrario? Non dovrei buttarmi?
Beh, io voglio provare a farcela. Non voglio vivere di rimpianti, di "se avessi fatto quello o quell'altro", vorrei vivere da 20enne finalmente, vorrei usare meno la parte critica di me, e provare a realizzare ciò che voglio, dopo aver capito verso dove voglio andare.
Bisogna tirar fuori i famosi "cojones", smetterla di nascondersi dietro ad un dito... Ormai non c'è più un lavoro estenuante dietro cui ripararsi, la forma fisica lo è ancora... Forse l'insuccesso e la delusione che provo guardandomi allo specchi la uso come giustificazione alla mia codardìa verso il mondo, perchè qualora non ci fosse, dovrei mostrare la mia vera me, come sono fatta e potrei dover stare al centro dell'attenzione.
Ecco dove sta il problema... Perdonate il fiume di pensieri, ma per chi mi conosce (Giuly?) sa che scrivendo ritrovo il filo dei pensieri, focalizzo e probabilmente divento qualcosa di nuovo.
Ringrazio tutti quelli che, con le proprie parole sta partecipando a questo "parto", a questa nuova nascita. Mi serve solo un "in bocca al lupo" per la mia costanza, perchè cercare di essere felici, costa molta più fatica dell'essere tristi.
See you soon!
sabato 23 febbraio 2008
Wind of change...
Il tuo istinto più forte è quello di proteggerti, ma non hai la fermezza per rinunciare completamente all'amore: c'è qualcosa dentro di te che si sente ancora attratto dal pericolo. Insomma, Floreana, qual è la cosa peggiore che potrebbe capitarti? Non essere amata.
E' proprio così grave?
[...]
"Sei sfinito, Flavián..."
"Semplicemente stanco". Floreana rammenta che gli uomini non esagerano mai con le parole.
"Il bambino se la caverà, questo è l'importante. Le ferite sono superficiali, i suoi genitori erano spaventati perchè aveva perso molto sangue. Comunque è vero, sono piuttosto stanco e adesso non mi farebbe male un buon riposo. Quasi mi dimenticavo... più tardi siamo invitati a cena a casa del sindaco. Ci rimarrebbe molto male se non ci andassimo".
"Nella stanza accanto c'è un letto e qui c'è un divano che si può sistemare," ribatte Floreana, contenta di essere stata inclusa in quel plurale.
"A proposito di letti," ricorda Flavián, "la direttrice della scuola mi ha detto che sei invitata a dormire a casa sua".
Floreana ha un sussulto e il "No!" che le sfugge sembra sprizzarle fuori dritto dallo stomaco.
"Perchè?" chiede lui stupito.
"Perchè mi dà una sensazione di freddo."
Flavián appoggia la tazza sul tavolo, come se quella frase meritasse un attimo di concentrazione.
"Le case a Chiloé non sono fredde, tanto meno quelle abitate. Qui dentro, piuttosto, fa un freddo da morire, te l'assicuro."
"Scusami, Flavián, non vorrei sembrarti strana, ma non era di questo che parlavo. Mi riferivo a un altro tipo di freddo. Non mi mandare in quella casa!"
Corruga la fronte. E' palese il suo disagio di fronte a una donna che, in fondo, quasi non conosce.
"Io non ti mando da nessuna parte e tu non devi fare niente contro la tua volontà. Siediti qui, vicino a me, Floreana. Dimmi cosa succede."
Lei, docile, ubbidisce e avvicina una sedia. Se fosse una gatta, strofinerebbe volentirei la schiena contro il suo braccio.
"Vediamo se ho capito: non stiamo parlando di corpi, vero?"
"No," risponde, con un filo di voce.
"Vorresti dire, ma non trovi le parole giuste, che è la mia presenza che ti fa sentire protetta?"
"Già."
E qualcosa della parte imapalpabile e recondita di Flavián pare affiorare davanti a questa affemazione. Floreana osserva le sue grandi mani avvicinarsi alla sua nuca e sente la carezza. Poi a voce bassa, come se si stesse rivolgendo a una bambina, lui le chiede:
"Perchè hai paura di rimanere senza protezione?"
"Non lo so, non lo so. Mi succede da quando ero piccola... ma allora non ne ero consapevole e mi bastava correre da mai madre o chiudermi nello studio ed il freddo spariva. Ma da quando ho lasciato la casa dei miei genitori questa sensazione non mi ha più abbandonato. Tranne forse per un breve periodo, quando ero sposata... ma è passato tanto tempo da allora. Poi c'è il lavoro che mi aiuta..."
L'uomo accanto a lei pende dalle sue labbra, concentrato al massimo su ogni sua parola. E' da molto tempo che qualcuno non dava tanta importanza alle sue emozioni.
"Sei una bambina... una dolce creatura," le sussurra amorevolmente Flavián.
Le scompiglia i capelli ma, quando lei sta per abbandonarsi contro la sua spalla, ritrae la mano lasciandole una sensazione di tepore sulla nuca ormai nuda. [...]
Per spiegarmi meglio, e con più caratteri a disposizione.
venerdì 22 febbraio 2008
I'm coming back...
Mercoledì avevo la febbre, ma ho detto a mia madre che ieri sarei andata a togliere il gesso anche con 50° di febbre =)
Ieri mattina per fortuna niente febbre, solo due tonsille grandi come palline da tennis... Arriviamo all'ospedale alle 8 in modo da non trovare fila per pagare e fin qui tutto bene. Avevo l'appuntamento per togliere il gesso alle 9.10, e subito ci dicono che i medici tarderanno di un'ora. E passi... Finalmente alle dieci meno un quarto mi chiamano per togliere il gesso. Tempo 6 o 7 minuti e sono fuori, con la mano finalmente libera.
Vado al piano di sotto per fare i raggi e non vi dico l'attesa (l'appuntamento per i raggi era alle 10.20). Sono entrata alle 12.35, e alle 12.41 ero fuori.
La risposta è arrivata alle 13.15... Tutto perchè ne prendono 5 o 6 alla volta e li leggono insieme. Quindi, le persone che hanno fatto i raggi mezz'ora, 40 minuti prima di me, hanno ricevuto la risposta nello stesso momento in cui l'ho avuta io...
Non vi dico le battutine, e le sfuriate di chi aspettava. Ok, io ero a casa dall'università. e armatami di santa pazienza ho aspettato... Ma chi aveva chiesto un permesso e poi doveva tornare al lavoro??? Non ho capito la questione degli appuntamenti, se poi ti avvisano che i medici non ci sono, sono in sottorganico e "Noi non ci possiamo fare niente".
Però io, utente, se non posso andare alla visita prenotata devo informarli 24 ore prima. Due pesi e due misure? Forse sto straparlando, e scusatemi per questo, ma quando ce vò, ce vò....
L'importante è essere liberi, e dopo la visita di rito, e la prescrizione di fisioterapia, me ne sono andata a casa piena di mal di testa e con la gola in fiamme. Pranzo e "vie tal liet", fino alle 6...
Ero m-o-r-t-a!
Oggi mi sento molto bene. Non ho tantissima forza, e a fare certi movimenti mi fa male, ma ho già guidato.
Volevo farlo subito e sono stata contenta. Amo guidare e mi mancava proprio!
Ora devo scappare, ma tornerò presto.
Ringrazio Giuly per la splendida canzone che amo (così quanto lei) e tutti voi che mi lasciate i commenti.
Vi consiglio di non cliccare sui commenti a nome "ivan" perchè il mio antivirus me lo dà come pericoloso.
Avrei ancora molto da dire, ma il dovere chiama. Besitos!
martedì 19 febbraio 2008
Specchio specchio delle mie brame...
Ieri sera ero veramnete giù... Non so che diavolo mi avesse preso, ma non riuscivo a risollevare il mio morale...
Come si suol dire, "vedevo nero". Giuly, come sempe mi ha risollevato il morale...
Non so da cosa sia partito, ma io credo che il post di Giulia mi abbia scosso. Ha ribadito alla mia mente, ancora una volta, quale sia il mio pensiero, il mio vero e reale problema, la preoccupazione che ho dall'alba dei tempi.
Giulia sa di che sto parlando, e purtroppo solo chi ci passa conosce il senso di frustrazione, e l'incapacità di gestire questa cosa...
Quando mi si chiede cosa faccia io per migliorarmi, non ho molto da dire. Ci sono giorni in cui spaccherei il mondo, e giorni in cui non ho nemmeno la forza di guardarmi allo specchio...
La visione di me è distorta, non riesco ad essere obiettiva...
E si, lo so che c'è gente che sta peggio, che non sono questi i mali del mondo, ma purtroppo io devo imparare a stare nel "mio" di mondo. Dove se, per tua malaugurata sfortuna, dovessi superare la 46, ti ritroveresti messa al bando per molte cose. Gli abiti, innanzi tutto (pagando un prezzo maggiorato, quanto le tue forme), per passare ai posti di lavoro (dove conta la bellezza delle commesse e non la loro capacità dialettica o intelligenza), per arrivare al mondo maschile.
Non lo capirò mai... Oppure sono io ad aver attratto delle calamite poco funzionanti.
E' difficile trovare una persona che ti entri nel cuore per com'è, per come si relaziona con te, a cui tu possa andare bene così come sei... c'è sempre un "ma se tu fossi... se tu facessi...", celato tra i loro pensieri. E queste loro idee ti passano davanti agli occhi, come se ce le avessero scritte in fronte.
L'altro giorno al bar con la mia amica, dopo gli ultimi ragguagli sull'evoluzionde della sua storia col futuro convivente, mi dice "E tu, hai nessuno?".
Le ho detto che no, non ho nessuno per la testa, nessuno che mi dia modo di pensare che io possa andare bene così come sono, che ci possa essere qualcuno che ama (beh, forse parola grossa...) "Me", che tiene a me, che è interessato al mio mondo, ai miei successi, ed alle mie sconfitte, ai miei progetti, ed al mio passato.
No, non c'è nessuno. Niente che mi faccia battere il cuore.
Io sono sempre stata una "passionale", nel senso di una che si immedesima nelle cose, dà il cento per cento, ci mette davvero il cuore, ma ora mi sento come congelata.
"Attivata la funzione Stand-by".
E' come se da un certo punto io abbia inforcato un ponte, invece che la superstrada, per non pensare a tutto quello che ci sta sotto, a tutte le cose sconclusionate che mi frullano in testa...
Perdonate l'insensatezza di questo post, ma oggi và così.
Probabilmente è il peso del gesso che toglie ossigeno ai pensieri.
domenica 17 febbraio 2008
Feliz...
Te tengo que ser sincera
No me importa el qué dirán
Ni lo que estarán pensando
Ni lo que van a pensar
A la corta y a la larga
Lo que digan me da igual
No quiero vivir la vida
Al compás de los demás
Yo sigo mi propio rumbo
Rechazo conformidad
Viviendo muy bien la vida
Sin mirar jamás atrás
Sembrando mi andar de flores
Busco la felicidad
Haciendo lo que me gusta
Sin herir a nadie más
Si yo digo que algo es blanco
Dicen negro está mejor
De cada cosa que hago
Todos tienen su opinión
Y no hay forma de aplacarlos
Es mi franca conclusión
Prefiero seguir el paso
Que me dicte el corazón
Conozco mejor que nadie
Lo que me va a hacer feliz
Que en cuestiones de la vida
Ya no soy una aprendiz
Bailar cada vez que pueda
Es lo que yo decidí
Disfrutando del momento
Desde el día en que nací
A bailar la vida es para gozar
Que bailando se van las penas
Que agobain el corazón, tú ves
A bailar la vida es para gozar
Si temprano te acuestas
No siempre va a amanecer
Por eso sigue rumbeando de buena fe
A bailar la vida es para gozar
Para bien o para mal
Lo que digan ya a mi me de igual
A bailar la vida es para gozar
El que vive siempre criticando
Hay que lástima me da
Yo le digo
A bailar la vida es para gozar
Aprende a bailar y disfrutarás
Yo sé que disfrutarás
Si tú no bailas, no gozas
Si tú no bailas, no gozos ná
Aprende a bailar y disfrutarás
Esos que viven del cuento
Mira de rumba no saben ná
Si tú no bailas, no gozas
Se goza más,
Tú versa
Aprende a bailar y disfrutarás
Que yo disfruto de la vida
Y a ti te pongo a gozar
Bailar cada vez que pueda
Es lo que yo decidí
Disfrutando del momento
Desde el día en que nací
giovedì 14 febbraio 2008
Questo è...... un art-attack!
Comunque sono curiosa di sapere che ci disegnereste. Se avevo il gesso nel braccio sinistro avrei fatto da me, ma... così è, se vi pare. =)
mercoledì 13 febbraio 2008
Smile...
A volte mi sento vergognosamente infantile in queste esternazioni, ma so che "appoggiarsi" e chiedere un aiuto morale è importante. E' un'evoluzione nel rapporto con me stessa, un modo per non vedere le cose in maniera così negativa, ed un modo per provare a sentire quella voglia di riscatto che sento.
Le parole di ieri son riuscite a farmi cambiare repentinamente l'umore, son marcate a fuoco in me. So di essere quello che si vede da fuori.
E come in un circolo vizioso, più o meno inconsciamente, dò agli altri quello che voglionovedere di me, per poi lamentarmi se nessuno "scava" a fondo.
Come te, Giuly, so che significhi soffrire per il proprio corpo. So che significa sentirsi inadeguati in mezzo agli altri.
Diverse volte provo l'imbarazzo di dover pagare fior fior di soldi per acquistare dei capi non per obese, ma che se non sono taglia 42-44, costano il doppio.
Sento dentro la frustrazione nel dover fare sempre le parti da "forte" per la propria struttura fisica, come se cimentandomi in tali attività, riuscissi a dare agli altri un motivo per apprezzarmi.
E' quello che in passato mi è sempre capitato: rispettare poco me stessa per paura che l'altro perda interesse e mi abbandoni. Ed alla fine è quello che succede, perchè se all'inizio l'interesse c'è perchè posso incuriosire come sono, poi io inserisco ilpilota automatico, e niente diventa positivamente spontaeo. Tutti i gesti e le conversazione vengono vissute con una rilevante dose di apprensione mista ad aggressività, ed il pensiero negativo prende il sopravvento.
E' come un bisogno di affermarsi. Come se, suscitando l'interesse di qualcuno, io possa essere "di più". E con il passare del tempo quella persona che sembrava indispensabile, resta un pallido e non ben definito ricordo. Non tutte le persone, ma la maggior parte sì.
Ero una mendicante nei rapporti con l'altro sesso, ma ora mi sento diversa...
Purtroppo so che, finchè non vorrò un po' bene al mio "involucro", queste tendenze di pensiero ci saranno sempre. Spesso mi sento dire "Ma se non ti piaci come sei fai qualcosa per migliorarti!"
...Ma va??? Non ci aveva MAI pensato, se non negli ultimi 12 anni della mia vita. Solo che a volte la volontà non serve, se manca la determinazione. E la determinazione non arriva, se ti manca la fiducia, se nemmeno tu stessa credi in quella cosa, perchè ogni volta è stata una sconfitta.
Io sono in conflitto per questo, dall'alba dei tempi. Per un certo periodo mi sono perfino chiesta che avessi fatto di male per aver ricevuto "questo" corpo, scioccamente, invece di ringraziare quel Qualcuno per avermi dato la salute.
Ci sono stati momenti in cui avrei voluto essere anoressica. Ora mi rendo conto dell'assurdità di questa cosa, ma forse può far capire a che limiti possa portare il senso d'inadeguatezza.
La mia prof. di Letteratura inglese, il primo anno, mi aveva consigliato un corso di danza del ventre. Collegandosi a degli argomenti d'esame, mi disse che mi avrebbe aiutatoa creare quel contatto visivo e reale con il mio corpo, che mi manca.
Io sto cercando di crescere, in quel senso, sto cercando i trovare la mia strada... Quando sento certe musiche latine provo un'irrefrenabile voglia di muovermi. Ma non lo faccio.
Non mi iscrivo ad un corso di ballo per non vedere la faccia delle persone chiedersi "Ma che ci fa questa qui?". E così per mille altre cose. Dopo il primo anno di università, per diverse cose, ho perso la fiducia in me.
Non voglio fare il caso-umano de "La vita in diretta", sia chiaro, ma da quando ho avuto l'incidente ho riflettuto su molte cose...
Sul mio modo di vivere, sul modo di gestire i rapporti, sulla costante volontà di tarpare le ali ai piaceri ed alla felicità che potrei provare. E tutto perchè? Forse per questa sensazione di "espiazione" che sento. Come se, sacrificandomi, riuscissi a guadagnare qualcosa, il rispetto altrui... Ma so che non è così.
La maggior parte delle cose le faccio davvero di cuore, tutto quello che riguarda gli altri; quando però riguarda me pratico una sorta di castrazione... che porta solo a senso di fallimento e frustrazione.
Crescere è dura, specie in una realtà rurale dove non essere fidanzati a 22 anni provoca sconcerto. Io non sono sconcertata da questo, ma vorrei proprio capire perchè la gente pensi che ci sia un "termine". Da consumarsi entro e non oltre il...
Suvvia! Siete gelosi della libertà che ho? Della possibilità che ho di innamorarmi ancora ancora ed ancora?
Io ci scherzo su, ovviamente, ed altrttanto fortunatamente non sento la mancanza di una persona. Questo perchè, fino a che non avrò ricalibrato l'assetto del mio io, potrei danneggiare qualcosa.
Nonostante ciò, da buona cultrice di romanticismo, voglio crederti Giuly. Hai esperienza in campo di previsioni, altro che il colonnello Giuliacci... E avrei mille esempi per poterti credere ih ih ih
Ti ringrazio di cuore perchè posso dire che, nonostante i km e gli impegni, per me ci sei davvero.
Ed allora... SMILE!!!
martedì 12 febbraio 2008
...
lunedì 11 febbraio 2008
E' una domenica...
Venerdì la serata con Giuly, ovviamente fantastica per la sola presenza della già citata (Giuly, che sviolinata, eh??? =P ). Ieri sera me ne sono stat tranquilla a far compagnia a mia nonna, ed abbiamo visto il Bagaglino... Commenti di mia nonna inclusi... Ihihih
Oggi poi giornata serena, direi. Pomeriggio con la mia amiga del precedente post, e serata sempre insieme ai miei amici. Giuly, in gelateriaaaaaaaa!!!
Non so se è per il gesso e quindi non mi confluisce abbastanza sangue al cervello, ma mi sento diversa... Boh...
Ora vado a nanna, domani giornata piena.
Besitos a todos, a Giuly, Jaio, Cristiano, Walter ed ai "medici in prima linea".
sabato 9 febbraio 2008
Venerdì, alla bottega...
venerdì 8 febbraio 2008
Write, write and write...
Adoro sentire i tasti sotto le mie dita, adoro vedere come i miei pensieri possano prendere forma...
Sai che uno dei miei desideri è quello di avere una macchina da scrivere? Non so perchè, ma mi ha sempre affascinato l'idea di poterne usare una.
Io ho sempre usato i famigerati "diari", quelli che ogni adolescente credo abbia avuto. Ecco, per me, potermi mettere alla scrivania e scrivere, era un modo per parlare a me stessa, per raccogliere le idee e pensare...
Era un modo per riflettere sulle cose, quando qualcosa mi dava il tormento, oppure un modo per esternare degli episodi piacevoli, non avendo nessun'amichetta vera con cui confidarmi.
Forse ce l'avrei anche avuta, se non fosse per il fatto che ho ritenuto "le mie cose" sempre meno importanti od interessanti di quelle altrui.
La persona che mi segue, mi dice che la timidezza si può vedere come positiva, e non come un'ostacolo... come invece la vedo io. Si può considerare un tratto della sensibilità, che io vedo sempre come privativa, piuttosto che capace di darmi buone cose.
Ok, essere sensibili è lodevole, ma se questa caratteristica ti impedisce di prendere la vita per il verso giusto, alla fine non so se sia positiva o meno...
Scusate il mio divagare? Dov'ero??? Ah, sì, la scrittura.
Giuly, credo proprio che in qualche modo il nostro progetto debba iniziare a prendere forma. Non chiedermi perchè, ma sento che questa cosa può essere davvero un motore per noi, una spinta propulsiva verso l'avventura, verso qualcosa di "nostro", di intimo, una dimostrazione a noi stesse di avere i così detti...
Sei una grande, e aspetto con ansia la tua visita stasera... Ho proprio voglia di una babata dele nostre!
P.S.: Ragazzi, scrivete, scrivete e scrivete!!!
giovedì 7 febbraio 2008
Davvero...
mercoledì 6 febbraio 2008
Come non detto...
"nel senso buono" -certo...come potrei pensare altrimenti- e che non mi capisce "ma per quello ormai non mi applico".
Talento...
martedì 5 febbraio 2008
Anche se in english version rende di più...
Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te
la stan perdendo e te ne attribuiscono la colpa,
Il mio tipo psicologico...
Orientamento : introverso
Funzione dominante: sentimento
Funzione d'appoggio: sensazione
Funzione terza: intuizione
Funzione inferiore: pensiero
Tendenza: giudicante
Grande affidabilità, realismo e lealtà sono le tre parole che caratterizzano questo tipo introverso sentimento. E' molto concreto e pragmatico e sa portare a termine nel modo giusto (anche se personale) le cose che deve fare. Non ama le novità ed ha una marcata insofferenza nei confronti dei cambiamenti. Si adatta molto bene alla routine. Ha una straordinaria capacità di prestare attenzione a quello che avviene nel presente: non è un sognatore o una persona particolarmente fantasiosa. Ha generalmente una memoria eccellente, in particolare per i fatti che sono riconducibili alle persone. Può essere una vera e propria banca-dati vivente! Ha una scala di valori ben differenziata che gli consente di valutare con saggezza le situazioni e i comportamenti della gente. E' una persona dotata di calore personale, gentile e generosa. Se ha la possibilità di farlo, cerca di aiutare gli altri, sempre in maniera concreta e non a parole. Attribuisce una grande importanza all'armonia tra le persone. Detesta doversi scontrare con qualcuno e pur di non farlo si sforza di essere accomodante. Gli altri possono a volte trarre ingiustamente vantaggio da questo suo atteggiamento. E' comunque tollerante finchè non vengono messi in discussione i suoi valori fondamentali. Superato quel punto diventa rigido ed è praticamente impossibile smuoverlo dalle sue posizioni. La sua funzione inferiore è il pensiero. Non è particolarmente interessato da un approccio analitico, freddo e impersonale, così come non è portato ai ragionamenti astratti che hanno uno scarso contenuto di elementi solidi e concreti. E' una persona logica e razionale ma preferisce indirizzare queste qualità su fatti concreti. Si trova a disagio se deve affrontare problemi nuovi o se deve elaborare degli scenari futuri. Non si fida dell'intuito o delle ispirazioni. Questa diffidenza e l'ansia per il futuro possono paradossalmente portarlo a prestare ascolto soltanto alle intuizioni negative, portandolo ad avere un atteggiamento pessimista nei confronti delle novità e del cambiamento. Ama la natura ed è spesso abile nei lavori manuali. Preferisce stare in ambienti familiari. Molto legato alla sua casa. Sul piano del lavoro, oltre alla grande affidabilità, è molto leale nei confronti del gruppo o dell'organizzazione per la quale lavora. Cerca di favorire la squadra anzichè voler emergere a detrimento degli altri.
lunedì 4 febbraio 2008
A Chiara piace vivere _GD_
venerdì 1 febbraio 2008
Ho imparato...
Ho imparato... che nessuno è perfetto...
Finché non ti innamori.
Ho imparato... che la vita è dura...
Ma io di più!!!
Ho imparato...
che le opportunità non vanno mai perse.
Quelle che lasci andare tu...
le prende qualcun altro.
Ho imparato... che quando serbi rancore e
amarezza la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato...
Che bisognerebbe sempre usare parole
buone...Perchè
domani forse si dovranno rimangiare.
Ho imparato... che un sorriso
è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato...
che non posso scegliere come mi sento...
Ma posso sempre farci qualcosa.
Ho imparato... che
quando tuo figlio
appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo
pugno... ti ha agganciato per la vita.
Ho imparato... che tutti
vogliono vivere in cima
alla montagna....Ma tutta la felicità e la
crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato... che bisogna godersi
il viaggio e non pensare solo alla meta.
Ho imparato...
che è meglio dare consigli solo in due
circostanze...
Quando sono richiesti e quando
ne dipende la vita.
Ho imparato...
che meno tempo spreco...
più cose faccio.