martedì 1 novembre 2011

Hallow...che?

Si può sapere che diavolo succede alla nostra mente?
Perchè dobbiamo avere bisogno di una festa importata per festeggiare una cosa che abbiamo già?

C'è il nostro carnevale, santo cielo! e la cosa che mi fa inc... arrabbiare di più, è che anche qui da me, ormai, i bambini a carnevale si rifiutano quasi di vestirsi perchè si vergognano... Ma per Halloween no. Qui c'è qualcosa che non mi torna.

Io passavo i pomeriggi del carnevale, insieme ad amiche ed amici, a girare per le case e prendere tutto ciò che il buon cuore delle persone ci offriva: 500 lire, mille quando ti andava bene, e con 5 mila facevi il botto, poi caramelle, cioccolata, mandarini e tutte le cose buone tipiche dell'invernom, che poi andavano rigorosamente divise con gli altri del gruppetto.
Era bellissimo passare i pomeriggi così.
Vestiti con tremila maglioni di consistenze diverse, le calze pesanti sotto al vestito -che di solito cuciva mia madre- e via per le strade del paese: dlin dlon... "Chi siete?", e noi "Siamo le belle mascherine".
Era emozionante vedere come le mamme si fidassero di mandarci in giro da soli -ci sentivamo grandi- e avere un pochino di libertà, ci rendeva forti: imparavamo as attraversare la strada, a camminare in fila, a socializzare, a conoscere le persone del paese, a ridere cercando di aiutare chi cercava di riconoscerci sotto un paio di baffi disegnati o una parrucca bionda.

In questi ultimi anni, invece, qui da me non si è vista nemmeno una maschera: la scusa delle mamme è che non si fidano a lasciare i loro pargoli in giro da soli in questo "brutto brutto" mondo. Ok, ma se non glielo fai conoscere e vivere, come potrà capire cosa è bene e cosa no, e le cose da cui stare lontano?...

Sono veramente sconcertata... Festeggiare Halloween... in maschera... che alla fine è come dire di festeggiare la NOSTRA festa dei morti, il 2 novembre, un giorno prima.

E poi... mi fa ridere quando mi dicono che i bimbi devono scimmiottare il "trick or treat?" -dolcetto o scherzetto- americano...
Dovete sapere che qui in Friuli, il primo dell'anno, i bimbi andavano di casa in casa -tra questi anche il mio babbo- ad augurare il "bon princìpi"", ovvero l'auspicio che l'anno potesse iniziare nel migliore dei modi.
Ed anche in quel caso il ricavato -qualche lira, perlopiù mandarini, noci, caramelle e nocciole, veniva diviso tra tutti i ragazzini partecipanti, col naso rosso per il freddo, ma con una contentezza nel cuore pari a quella di noi mascherine alla fine del pomeriggio.

Perchè dimenticare le nostre tradioni? Perchè voler a tutti i costi uniformarsi a qualcosa di estero? Perchè cancellare secoli di tradizione? Aldilà che uno sia credente o meno, e che segua quindi le funzioni che la Chiesa prevede per il primo ed il due di novembre, perchè dobbiamo privarci di ciò che ci ha resi bimbi felici e non dare la possibilità a chi viene dopo di noi di provare queste emozioni?

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