venerdì 28 dicembre 2007

-3... -2... -1... Fiiiiiiiiiiiiii! Tutti in carrozza!

Domattina levataccia per partire da Udine!
Treno alle sei con mio fratello Matteo, alla volta di "Litorie", per cinque giorni, quindi passerò là il capodanno.
Vi auguro un'inizio d'anno SERENO e mi raccomando divertitevi.
Al mio ritorno spero di avere solo buone notizie e naturalmente tanto da scrivere!
Baci

lunedì 24 dicembre 2007

Feliz Navidad...

Buon Natale a tutti voi, davvero... Di cuore...
In particolare agli avventori del mio blog, Giulia, Jaio, El Miedi, mia madre (guarda che ti vedo!!!) e chi di passaggio!
Besos

domenica 23 dicembre 2007

...


I will follow him

Deloris & The Sisters

I will follow Him,
Follow Him wherever He may go,
And near Him, I always will be
For nothing can keep me away,
He is my destiny.

I will follow Him,
Ever since He touced my heart I knew,
There isn't an ocean too deep,
A mountain so high it can keep,
Keep me away, away from His love.

I love Him, I love Him, I love Him,
And where He goes,
I'll follow, I'll follow, I'll follow.

I will follow Him,
Follow Him wherever He may go,
There isn't an ocean too deep,
A mountain so high it can keep,
Keep me away, away from His love...

I love Him
(Oh yes I love Him)
I'll follow
(I'm gonna follow)
True love
(He'll always be my true, true love)
Forever
(Now until forever)
I love Him, I love Him, I love Him,
And where He goes,
I'll follow, I'll follow, I'll follow,
He'll always be my true love,
My true love my true love,
From now until forever,
Forever, forever...

There isn't an ocean too deep,
A mountain so high it can keep,
Keep me away, away from His love

Un bisogno...

Per me e la mia famiglia, questi sono giorni alquanto tristi...
Dopo il viaggio dai miei parenti insieme ai miei santoli, il giorno dopo ci è arrivata una brutta notizia. Mio zio ha avuto un'ischemia ed ancora non si è ripreso, e la situazione è piuttosto grave.
Da martedì ho questa cosa nello stomaco, e la mia mente, nonostante io faccio mille cose, trova un pensiero per mio zio... Un sottofondo che non mi lascia.
Sono molto triste... Io cerco di sperare che possa andare tutto bene, ma sento i miei dire che ci si deve aspettare il peggio... Anche se lo so, io non voglio crederci... Vorrei potesse riaprire gli occhi e vedere come tutti, dal Friuli a "Littorie", siamo uniti da un'unico spirito. Come vogliamo essere lì accanto a lui con il cuore, la mente e l'affetto e la stima che proviamo nei suoi confronti.
Mentre scrivo, ovviamente mi commuovo, anche perchè son quattro giorni che tengo dentro questa emozione, e scrivere ormai lo sapete, è per me terapeutico.
Pensare che il giorno prima i miei li avevano salutati tutti, partendo contenti di quella mini fuga dalla quotidianità.
Ed invece eccoci qui, a ridosso del Natale, a sperare che tutto possa andare bene.
Mio zio è il marito della sorella di mia madre, e vedere mia madre piangere... fa male.
Fa male l'idea di essere impotenti, di non poter fare nulla di concreto per alleviare questi dolori, se non stare accanto ai nostri cari.
Mai come quest'anno ho sentito così poco il Natale. Non so... E' come se si fosse rotto qualcosa. C'è disillusione, nel credere che conducendo una vita retta e degna da cristiano, si possa in qualche modo essere "salvi" dalle ingiustizie, dalle cose brutte... Invece no... Anzi...
Potresti perfino essere scambiata per una poveraccia, un'ingenua, una che non ha capito niente della vita...
Beh, mi mancherà l'aggressività nel sociale, ma quando mi metto a letto, la maggior parte delle volte sono contenta di non essere scesa a compromessi con le persone o nelle situazioni.
Come Giuly, anche io parto da certe cose, e finisco altrove.
Ma in fondo è bello c osì. Significa che non ci censuriamo, che non abbiamo paura di esprimerci.
A proposito di esprimersi. Ieri pomeriggio sono andata con mia madre e mio fratellino a prendergli le scarpe da ginnastica. Alla cassa c'era un po' di fila, e mentre aspettavamo il nostro turno, mi sono messa a canticchiare la canzone che usciva dagli altoparlanti. E mio fratello, con sguardo ammonitore, mi fa "Ma dai, stai zitta.... Cosa canti qui davanti a tutti?". Era imbarazzato...
Io, sorprendendomi di me stessa gli ho risposto "E allora? Siamo in un paese libero e se voglio canto. Lasciami cantare almeno quando sono contenta".
E questo mi ha fatto pensare a come ci censuriamo. A come ci limitiamo, per la paura di essere "sfigati" e giudicati... E se lo dico io...

Perdonate la brusca interruzione. Devo andare, mamma reclama la mia presenza....
Vi auguro un Buon Natale di cuore, che possiate passarlo con le persone a voi più care. Vi chiedo di mettere nei vostri pensieri, una preghiera per il mio caro zio, convinta che l'unione possa valere...
Giuly, grazie ancora per il tuo regalo... E la mia collezione di tazze dà l'accoglienza alla nuova arrivata, versione natalizia, che mi mancava.
Ti voglio bene, semplicemente, e ringrazio ogni giorno chi sta lassù per avermi fatto incrociare il tuo cammino...

mercoledì 19 dicembre 2007

cena!!!!!!!!!!!!!!!11


Pizza o cinese con Giuly?!?
Ora vado e lo saprò!!! =)

lunedì 17 dicembre 2007

...


Cara Giulietta,
sono qui in biblioteca a cercare di fare un po’ d’ordine nei miei pensieri, dopo aver provato a fare un esame che non potevo passare, non avendo studiato.
Che cazzo mi succede? Cosa diavolo mi prende?
Non lo so. E’ questa costante paura di fallire che mi fa, per assurdo, evitare qualsiasi momento di confronto. Mi sento una fallita, una buona a nulla. Ho lasciato il lavoro per studiare, e qual è il risultato? Che non faccio bene nessuna delle cose.
Mi affanno a fare qualcosa in casa per avere l’approvazione dei miei, non riuscendo ad ottenerla in altro modo.
L’altra sera sono uscita con E. e con i G., uno laureato insieme a lei. Io e l’altro abbiamo qualche difficoltà, anche se per motivi diversi, e lei esce con uno “spero che ti laurei prima possibile, se non ti dai una mossa, te la do io”. Ma cazzo! E’ mai possibile che non riesca a trovare le parole per farmi del bene più che del male? E’ già frustrante sentirsi degli incapaci, inadeguati alle aspettative degli altri e delle proprie! E’ già dura convivere giorno per giorno con il ricordo di uno splendore passato che non riesco più a trovare!
Possibile che non capisca che, invece di farmi bene, con le sue parole mi fa male? Possibile che, nonostante tutte le volte che mi sono allontanata, non capisce che forse a volte ho bisogno che qualcuno non minimizzi i miei pensieri, che non li veda come mera richiesta di attenzione?
Possibile che, mentre io intuisco quando qualcosa in loro non va, loro non ci riescano?
Cazzo! Mi sento trascurata… Mi dice che sono la sua amica più importante, la migliore.
Allora com’è che quando mi sono allontanata, non ha cercato di capire il vero perché? Quando le ho detto che quel suo messaggio, prima di partire per Tarvisio, mi aveva fatto male… non mi ha chiesto scusa. Era tutto quello che mi aspettavo. Non che capisse che volesse dire sentirsi in un certo modo, o che capisse che su certe cose forse sarebbe meglio non scherzare.
Avrei voluto semplicemente che mi chiedesse scusa. Invece mi ha detto “io ho scritto, ma gli altri me lo hanno suggerito”. E allora? Che vorrebbe dire? Che se gli altri hanno un pensiero cattivo, sentendoti forte del gruppo, puoi farmi male?
Io non la penso allo stesso modo. Spesso, quando giocavo, o all’università, se ritenevo dei commenti non giusti, o dettati dall’invidia pura, me ne distaccavo, senza paura di rimanere sola.
Non so se ne sto facendo un caso di stato, ma il fatto è che mi sto scoprendo ancora irritata.
Anche con K. non mi sento più la stessa. Con nessuno di loro.
Il fatto che mi vedano come una povera vittima mi manda in bestia.
Vorrei essere come loro, ma purtroppo la mia testa và da tutt’altra parte. E sto cercando di porre rimedio, ma non è facile. Anzi, sono più le ricadute che gli slanci verso l’alto.
Quando non uscivo con loro o comunque non avevo contatti con loro, mi sembra che le cose andassero meglio. Non sentivo l’influsso negativo di queste amicizie. Non sentivo il giudizio, la compassione per la mia eccessiva razionalità, che io invece sono grata di avere, per avermi salvaguardato da situazioni rischiose più e più volte.
Non sentivo il bisogno di scusarmi per ogni pensiero che non segua una certa linea. Non sentivo il confronto fisico, non sentivo la sconfitta nel constatare che non sarò mai magra.
Non sentivo la frustrazione nel dover spiegare perché non mi sentissi a mio agio in mezzo agli altri, come invece risultava a loro senza problemi, volendo anzi a volte sentirsi protagoniste.
C’è sempre qualcosa più importante… di me, di quello che faccio, di quello che penso, di quello che provo.
E’ come se la mia mente non volesse liberarsi, non volesse evolvere, non volesse tradire anni e anni di vita vissuta a tu per tu solo e solamente con se stessa.
E’ brutto, in un’atmosfera di festa, non sentire, non provare gioia. E’ triste non avere slanci, desiderare solo che la festività passi, per non dover pensare a “doversi divertire”.
E’ altrettanto triste sentirsi così durante le feste, quando vorresti solo essere spensierato, goderti i preparativi, vivere in armonia con chi ti sta accanto.
Questi ultimi giorni hanno messo a dura prova la mia stabilità emotiva. Vedere nel viso di certi tuoi familiari quell’aria di sufficienza, quell’espressione di compatimento. Vedere come i tuoi sforzi nel fare quello che sai fare, non vengano –non dicono esaltati- ma almeno riconosciuti per l’impegno messoci. Una sorta di castrazione e di ammonimento con un solo sguardo. Che mi portava a pensare “Ma chi me lo fa fare per questa persona? Che si faccia lei le cose!”.
E di conseguenza, io non avevo nessuno slancio nelle cose da fare extra. Che, come in un circolo vizioso, provocava il suo disappunto.
Ascolto “Uno su mille “ di Moranti e spesso me la devo canticchiare, per avere ben presenti nella mia mente quelle parole. «Se sei a terra, non strisciare mai; se ti diranno “sei finito”, non gli credere, devi contare solo su di te…Uno su mille ce la fa, ma quanto è dura la salita; in gioco c’è la vita.»
Sembra fatta a posta per me. Io voglio farcela. Voglio crescere. Voglio diventare autonoma. Voglio realizzare la trinità dell’amore –amare se stessi, amare l’altro e lasciarsi amare- nella semplicità delle cose, senza tendenze morbose o masochiste.
Voglio spiccare il volo, aprire le mie ali e riuscire a contare su me stessa, senza dover sempre ricevere l’approvazione altrui.
Voglio essere grande, e non sentirmi costantemente una bambina, una piccola Chiara che si fa ancora più piccola quando sente aria di rimprovero o che non riesce a difendere le proprie idee al momento, senza sembrare una che si arrampica sugli specchi. E che trova le risposte giuste solo quando è da sola e il dibattito è ormai finito. Devo sempre stare a difendermi, per ogni cosa che dico, per ogni cosa che faccio.
Si fa strada in me, sempre più prepotente, l’idea che se vivessi da sola, questi malesseri non ci sarebbero. Ma come poter vivere da sola non lavorando? Impossibile. Però ci sto pensando. Devo trovare un modo di vivere migliore.
Mi sveglio e sono sempre più i giorni in cui non vorrei svegliarmi che quelli sì; i pasti li consumo in uno stato di nervosismo incredibile, per il fatto che si discute sempre per cazzate e che non si può sentire un telegiornale in pace senza cadere nei soliti e quotidiani ricatti emotivi di certe persone.
E poi mi stupisco se nella mia mente si affacciano immagini del passato che la mia mente ha dimenticato. Istinto di sopravvivenza, io credo…

Rosso relativo...

La adoro... e' il mio modello di donna... E' la persona che vorrei essere. Grandi doti vocali, mi fa venire i brividi ogni volta che la sento, mi emoziona, riesce ad accompagnare le mie emozioni con ogni nuovo singolo... Un piccolo omaggio a quest'artista che io considero unica, a dispetto di tutti quelli che mi dicono che è una cantante per depresse... Guarda caso, proprio lei che riceve riconoscimenti internazionali e sa parlare inglese e spagnolo, a differenza di molte altre "stars"...

Detto questo, passo a riprendere il discorso di Giuly, che mi trova d'accordo con tutto quello che ha scritto.
Credo non ci sia abbastanza attenzione e conoscenza del cosiddetto "male del secolo", la depressione. Spesso il male di vivere viene scambiato per svogliatezza, poca voglia di fare, scarso interesse per le cose o per gli altri. Ma non è così.
Spesso è scaturita dalla scarsa considerazione di sè stessi, dalla scarsa autostima, che rende la visione del mondo catastrofica e senza possibilità di miglioramento.
Chi non ha mai provato questa esperienza, potrebbe arrivare a pensare che queste persone hanno solo poca voglia di fare.
Invece, la voglia di fare c'è. Spesso sono proprio i pochi slanci vitali, i piccoli desideri, o i desideri di grande cambiamento, a tenere a galla queste persone.
"Da domani, mi metto a dieta sul serio!". "Da domani, mi impegno di più sul lavoro!". "Da domani mi iscrivo a quel corso che da tanto sogno di fare"...
Poi... Arriva il giorno dopo, e lo slancio, la volontà di fare non c'è più. Si è persa nella notte, il sonno se l'è portata via, e il senso di frustrazione che rimane, di inadeguatezza, di sconfitta per non essere stati in grado di mantenere i propri propositi, si fa strada nel cuore ed alimenta il grande buco che c'è già in te.
La maggior parte delle volte, chi ti sta accanto prende queste tendenze di scarso amore per le tue cose, come vittimismo, come ricerca di attenzione, e ti dipinge come perdente agli occhi della società.
Chi soffre di questo, in forme più o meno lievi, non è un perdente. Ci sono state cose nel suo passato-passato e nel suo passato più recente, che hanno portato questa persona a costruirsi una specie di armatura... Inizia a non voler parlare con nessuno, a rispondere con mugugni, ad evitare i momenti ed i luoghi di socializzazione, ad evitare le situazioni di confronto, che non fanno altro che irritarlo ulteriormente e farsi sentire ancora più inadeguato.
A volte si vorrebbe piangere fino allo sfinimento, per far uscire quella sensazione che rode dentro. Ma il più delle volte, si manda giù tutto, s'inghiotte quel groppo in gola, che quasi ti soffoca. Tutto per non far vedere agli altri che qualcosa non va, e per non vedere nei loro occhi ancora una volta, quell'espressione di compatimento, che al momento proprio non potremmo sopportare. A volte si ha la sensazione di soffocare, prima di prendere sonno, quando il cuore batte all'impazzata.
Si arriva perfino ad odiare chi "riesce". Chi ha progetti e fa qualcosa in suo potere per realizzarli, chi ha qualche talento e cerca di portarsi sulla strada dello sfruttare, divertendosi, questa sua inclinazione.
Ed invece di spronarci, ci porta a voler sprofondare sempre più. A volerci nascondere dietro a cespugli sempre più alti.
Farsi aiutare spesso è un pensiero presente, ma si pensa sempre di riuscire a fare da soli, e che "noi non abbiamo bisogno di uno strizzacervelli".
Il mal costume che vede queste figure professionali come qualcosa di estremo, spesso porta le persone a rimandare la loro consultazione. Quando invece, a mio parere, tutti dovrebbero andarci almeno una volta. Dipende da chi si sceglie, ma ogni volta si scoprono cose incredibili. Desideri, ansie e pensieri sopìti, o semplicemente cancellati dalla nostra mente che non ama quasi mai ricordare, riaffiorano in quella testolina che i più credono malata.
A mio parere si dovrebbero aprire gli occhi ed il cuore, per capire queste persone e non farle sentire più emarginate di quanto non facciano già da sole. Ci vuole pazienza, ma soprattutto coraggio a voler entrare nella loro mente.
Pronta al dibattito, ora scappo. Un bacio.

venerdì 14 dicembre 2007

Buongiorno.... Buongiorno???
Insome... Non mi sento proprio bene, per non dire diversamente.
In linea d'onda con Giuly, mi sento come lei. Per quanto riguarda la parte professionale. Mi sento una fallita; io che alle superiori ero sempre precisa, mi impegnavo a mille, così come il primo anno di università... Ora invece non ho obiettivi.
Le lingue mi piacciono, ma che faccio per essere qualcosa di più. Assolutamente nulla!
E alla domanda "allora come va con l'università?", ogni volta vorrei scappare, pqerchè alla fine non so come va.
Per quel cazzo di lavoro mi sono presa la libertà di trascurare gli studi, ed ora mi ritrovo senza risparmi e senza curriculum univesitario di rispetto.
alla fine il lavoro mi h fatto peggio, che meglio. Perdonate l'italiano, ma rende bene l'idea.
Uff... Ho perfino mal di testa da quanto mi spremo.
Dormo malissimo; come se gli occhi fossero chiusi, ma la mia mente fosse attenta e vigile, che macina kilometri di pensieri e rimugina mentre in teoria dovrei dormire.
ora devo andare. Non mi addentro perchè è meglio. Oggi zero voglia di scrivere. Ne avrei da dire ma nun me và.
See u soon



lunedì 10 dicembre 2007

Recuerdos...

Nuova settimana, nuove cose... non ho una gran voglia di scrivere... Giornata strana oggi. Ho fatto sogni altrettanto strani, ma non mi stupisco ormai di ciò che la mia mente può produrre nei momenti onirici. Sempre cose movimentate o situazioni estreme, come morti, gravidanze, malattie, o addii. Ok, ok. E' ufficiale. Sono da rinchiudere.
Mentre una volta i miei incubi erano dettati dalla vicinanza del pc con le sue radiazioni,da fobia di un lavoro che non volevo più, ora non saprei proprio dire da cosa possono derivare. In fondo mi sembra di stare bene, o comunque meglio di come stavo nei mesi passati. O no?
Sto pensando a come a volte non riesca proprio a controlare i miei pensieri e a come troppo spesso io li lasci vincere. Pensieri non positivi, e che a volte mi fanno comportare proprio da scorbutica, come se la colpa dei miei pensieri fosse da attribuire a chi mi sta intorno, quando non è così.
Non so, sento che oggi, nonostante lo scrivere, non riesco proprio a fare il punto della situazione.
Giuly! Mi piace un sacco la capacità di sintesi che hai anche perchè ogni volta mi fai sbellicare dalle risate, e quando affronti argomenti più seri e delicati, mi fai pensare.
Alla cena credo proprio che non ci sarò. E credo che la decisione sia definitiva. Ed anche se mi dispiace, non c'è Giò che tenga =)
Di certo ti faccio una copia delle sue caricature dei prof.
Ogni tanto me le riguardo e penso alla sera della cena di classe, a Rizzi che, non molto sano, elogia la "meravigliosa" cantina di Daniela... O a Donatis che, forse per provocarmi un po' o perchè proprio ne era convinto, mi offre una cicca, ed alla mia risposta negativa, ribatte con un "Sicura? un tiro se non ti fa schifo".
Beh, un po' di schifo in effetti mi faceva... Uno che non si lava mai,. che - a suo dire- la mattina mette l'indumento che sta più in alto nel mucchio che ricopre il comodino o l'altra metà del letto matrimoniale, che ha le unghie più lunghe di quelle di un chitarrista che arpeggia... Permetterai...
Giuly! Ti ricordi il maglione? Proprio lui, Donatis, che puzzava sempre, con quelle magliette a maniche corte talmente lise che io non le avrei messe nemmeno per andare in campagna ad aiutare i miei... Ed un bel giorno si presenta a lezione con un maglioncino arancione, ma la cosa degna di nota era che ... udite! udite!... Pro-fu-ma-va! Io ero davanti e lo sentivo bene, ed era anche una fragranza di quelle che mi fanno perdere la testa... Io e Dacia eravamo così stupìte, che ci guardavamo incredule ad ogni sniffata! E guaradavamo le altre, che nel frattempo erano state raggiunte dal suo profumo!
Contente come non mai, ci preparavamo a seguire la lezione, quando............... Ecco che lo speleologo -quale lui era- in un simil-rifacimento di Nove settimane e mezzo,si toglie il maglione incriminato... E dopo un nanosecondo si sparge in tutta l'aula un'aroma non proprio gradevole... senza contare che il suddetto aroma era rimasto ben ben nascosto sotto il maglione, per cui, quando ha fatto la sua comparsa, si è sprigionato in tutta la sua forza, dopo esser stato relegato ad un'atmosfera buia ed umida...
Io credevo di morire e D. credo pure, anche perchè eravamo le prime ad avere il naso a diretto contatto, in linea d'aria, con gli olezzi in questione. Ci sembracva troppo bello per essere vero!!!
E quando poi, dopo la sua ora, è arrivato il prof. di religione, il nostro AMATO don D.P. e ci ha chiesto se "Per favore poteva aprire un attimo la finestra... torno tra 5 minuti", abbiamo avuto la conferma che ormai i nostri olfatti erano stati anestetizzati dall'uomo delle caverne -in quanto speleologo =) .
Mamma mia che ridere... Giuly, se hai altri episodi, vai pure a ruota libera, perchè mi diverto un sacco.
Scappo. Casomai tornerò in serata

venerdì 7 dicembre 2007

...


GRAZIE PERCHE' -Gianni Morandi-

Grazie perché
mi eri vicina
ancora prima di essere mia
e perché vuoi un uomo amico
non uno scudo
vicino a te
grazie che vai
per la tua strada
piena di sassi
come la mia
grazie perché
anche lontano
tendo la mano
e trovo la tua

Io come te
vivo confusa
favole rosa
non chiedo più
grazie perché
mi hai fatto sentire
che posso anch'io volare
senza di te

Io mi riposo
dentro i tuoi occhi

Io coi tuoi occhi
vedo di più

Grazie perché
anche lontano
tendo la mano
e trovo la tua

Con te ogni volta
è la prima volta
non ho paura vicino a te

Grazie perché
non siamo soli
non siamo soli

Grazie perché
Vivere ancora
Non fa paura
Solo con te

Grazie perché
anche lontano
tendo la mano
e trovo la tua
tendo la mano
e tu ci sei !

Ecchime accà....

Sono appena tornata dalla casa del bimbo a cui faccio ripetizioni... Mi ha detto di sentirsi un pochino triste ma non si è sbottonato troppo sul perchè, anche se io ho indagato. Ma non demordo, lo farò parlare. Credo già di aver instaurato un rapporto diverso con J. e spero che anche lui senta che con me può parlare...
Oggi ha lavorato molto bene e in fretta...

Sento il Natale, ho voglia di festeggiarlo, ho voglia di vedere le espressioni degli amici a cui darò i miei pensierini -che quest'anno saranno pensierini, dato le risorse economiche non proprio fiorenti-.
Adoro fare i regali, adoro l'idea di pensare ad un oggetto, un libro, un capo o proprio un pensierolegato ad una persona, adoro poter trasmettere con l'idea del regalo un pensiero ai miei amici e spero che anche loro saranno contenti.
Eeeeeeehhhhh (sospiro) ... Adoro questo periodo... il Natale... non il capodanno =) Ma il Natale mi piace.
Anche la mattina, quando tutti riuniti in sala ci prepariamo ad aprire i regali fatti tra noi in famiglia. Mi commuovo ogni anno, peggio delle donne di mezza età in preda ad una crisi in menopausa...
E poi adoro pensare al menù di Natale, a cercare qualche ricetta gustosa da poter preparare con ingredienti semplici, e mettermi ai fornelli... E poi preparare la tavola in... UDITE UDITE... sala da pranzo, con i bicchieri e la tovaglia buoni... E poi stare insieme senza tivù, ridendo e gustando i miei manicaretti =)
Per poi finire mezzi stravolti sul divano a guardare tutti vicini il film del pomeriggio... anche se qualcuno poi si addormenta...
J'adore!

giovedì 6 dicembre 2007

Do you remember?


Oh Giuly, Giuly... Immagina solo la faccia stupita ed un tantino stranita della mia vicina di computer, che non riusciva a capire come mai continuassi ad asciugarmi gli occhi per le lacrime di risate trattenute a fatica!
Ogni volta che mi ricordi gli episodi, anche gli stessi, non posso non ridere a crepapelle...
Parlando del cameriere-Dawson, mi è venuto in mente come lì io abbia realizzato il tuo potere di lungimiranza... "Secondo me questo è un hotel per appuntamenti... Guarda tutti questi uomini d'affari che arrivano solo per il weekend e portano con sè solo un beauty con il minimo indispensabile per un cambio". E poi... puff... si materializzavano alla reception delle belle donne, stranamente sole, che parlavano un attimo con il receptionist e poi salivano alle stanza...

Oppure quei due al bar dell'hotel... padre e figlio, almeno sembravano... Tu mi fai, in friulano, ovviamente " Quei due lì sono qui perchè il padre o lo zio, lo sta ammaestrando..." E...tac! Chi ti arriva? Una bella ragazza... Lui tutto impacciato, mentre il "maestro" lo guarda divertito...

Uah uah uah uah! Ma aspettaaaaaaaa!!! Non sei tu quella che è rimasta chiusa fuori dalla stanza, perchè la tua coinquilina svampita ha lasciato la chiave dentro nella serratura ed ha chiuso poi la porta? Uh Signur! Quanto ho riso!!!

Ed il cappuccino -acqua sporca annacquata...- ? Mamma mia... Guardando i film americani mi sono sempre chiesta come potessero bere tazze su tazze di caffè, quando qui dopo 3 o 4 caffè, rischi di dover essere sedato cusa iperattività... Poi a Berlino ho scoperto il magico caffè non italiano, e luce fu!!! Allora se dovessi berne di quel caffè, sarei peggio di Lorelay Gilmore -famosa per la sua dipendenza da caffeina-! Per far circolare la quantità di caffeina cui sono abituata, sarei sempre con la tazza in mano...

Giuly, sai che pensavo che questo fine settimana vorrei andare a farmi un giro a Lignano? Ci ho pensato l'altro giorno e ci volevo andare da sola, ma se vuoi venire, andiamo insieme...

Io ci sono andata una sola volta d'inverno, e la sensazione che mi ha lasciato, di pace, di dialogo, di complicità con quelli che erano lì come me, mi è rimasta dentro. Voglio tornarci e forse ora sarebbe il momento giusto. Adoro il freddo, e questa opposizione all'idea del mare, collegata al caldo e all'estate, con il freddo invernale la adoro.

Respirare l'aria pulita, fermarsi a pensare un po', senza distrazioni esterne, senza sguardi indiscreti o commenti e facce da culo che ti giudicano, è splendido... Se tornassi indietro, a quel giorno che siamo andate insieme a Lignano e che avevamo quella tipa davanti a noi, ora avrei la determinazione per andare da lei, con passo lento, ed esordire con un "C'è qualche problema?", con voce calma, e non me ne andrei fino a che lei non mi dice che cazzo voleva dire con quegli sguardi e quelle smorfie.

Giuly, che flash! E i due pallavolisti? Che rrrridere! Scif, e sciaf.... con i tuffi "perchè io gioco da Libero"! Uah uah uah! A pensarci ora, mi viene da sorridere per le mille cose che ci succedono quando siamo insieme. Siamo come delle calamite, e la gente probabilmente percepisce che ci divertiamo, che insieme riusciamo a ridere e sorridere della vita, che riusciamo a parlare seriamente dei massimi sistemi come quanto riusciamo a sparare cagate!

Mi sei mancata ultimamente, ma so che quando ci vedremo sarà bello come sempre. L'attesa la sento sempre come la preparazione ad un appuntamento importante, perchè SEI importante.
E questa cosa di riuscire ad essere in sintonia nonostante non ci sentiamo sempre o ci vediamo poco, mi lascia sempre a bocca aperta... E' bello sapere che siamo cambiate per certi versi, che siamo migliorate, che abbiamo vinto certe paure, che abbiamo spazzato via alcuni fantasmi, ma è altrettanto bello sapere che fondamentalmente siamo rimaste le stesse.
Con la stessa voglia di vivere i nostri 20 anni che pensavamo di avere perso per sempre, con la stessa carica inreriore, con la stessa voglia di realizzarci e di risalire la china nonostante tutti i nostri crolli emotivi o i nostri ruzzoloni.
Il valore di una persona non si vede dal fatto che non cade mai, ma da come, dopo una caduta, riesce a rialzarsi. Ed io mi permetto di dire che stiamo facendo davvero un buon lavoro.
A te la parola, un bacio grande! Ti lascio questa canzone che stamani ho risentito e che mi andava di dedicare a te ed al tuo love...

Amare Veramente -Laura Pausini-
Pioggia di settembre cade giù
Cambia dimensione alla città
Nuove sensazioni e nuove riflessioni nella mente
La storia si ripete, sì lo so
E la mia mano sfiora quella tua
Trovo convinzioni nuove perché adesso so
Sei nella mia vita più che mai
Un colore nuovo nei giorni miei
In ogni adesso in ogni corri via
Dalla noia e dalla malinconia
Come un treno in corsa verso me
Tra le mie emozioni e i mille se
Il tuo sguardo, una carezza in più
Sai portare pace ai giorni miei
Tutto va veloce intorno a noi
Ora mi appartieni ed io lo so
Prima avevo il cuore spento
Per amare veramente
Spostare l´attenzione su di te
Al bene elementare che mi dai
Sposo le tue mani e i tuoi perché e che sia per sempre
Sei nella mia vita più che mai
Oltre il muro dei silenzi miei
Un respiro di serenità
L´alba di una nuova libertà
Quello che non ho capito mai
Ora è cosi chiaro agli occhi miei
Guardami per sempre come sai
Giura che rimani come sei
Se poi ti perdi negli occhi grandi di un bambino
Non è impossibile sai
Amare veramente
Veramente
Quello che non ho capito mai
Ora è cosi chiaro agli occhi miei
Sai amare veramente e sai
Arrivare dove nessun altro è stato mai

martedì 4 dicembre 2007

Hay sueños...




Buongiorno a tutti!
Oggi la sveglia ha suonato in orario, ma sono stata io a non essermi svegliata secondo la sceglia... Caspita! Qualcuno ha stregato il mio letto, una specie di sortilegio che non mi dà modo di lasciare il mio piumone. In più ho anche messo le lenzuola morbide morbide, quindi... Anche se vero è che prima delle 2, sonno zero, anche se mi si chiudevano gli occhi. Non so se lo avete mai provato, ma è da un po' che, anche se i miei occhi si chiudono per la troppa stanchezza, la mente continua a lavorare... vrrrr... vrrrr... come un piccolo motore in perenne attività.

Domani sera i miei santoli vengono a cena, così si metteranno d'accordo per bene con i miei, su quando andare dai miei zii a Latina. In teoria dovrebbero partire la prossima settimana, per un paio di giorni, e io non vedo l'ora per loro che arrivi, ne hanno bisogno tutti e quattro.
Se da un lato sono contenta, dall'altro sono preoccupata perchè so già che mia nonna non ci darà pace, ma da quanto ho capito, verrà da noi la nipote di mia nonna, così almeno quando siamo a scuola, mia nonna non resta da sola.

Per la cena credo che prepareremo il risotto con radicchio e salsiccia, delle scaloppine con praga, verdura cotta e cruda, e oggi pomeriggio farò il tiramisù, così per domani sarà super buono.

Domani ho anche il mio amico "bio"... E come sempre provo un po' di repulsione all'idea di andarci, anche se poi sto bene... Sarà sempre così?
Avrò tante cose da dire, e spero ci sia abbastanza tempo, anche se quello non è mai stato un problema.
Ora vi lascio, corro a studiare.
Un bacio a Giuly, ed un saluto a chi si presterà a proclamare il giuramento di Ippocrate =)

lunedì 3 dicembre 2007

Tal dopodimisdì...




Eccomi di nuovo. Oggi proprio ho bisogno di scrivere. Cosa non lo so, ma resta il fatto che sento il bisogno di farlo. Alla fine sono corsa come una pazza dopo le ripetizioni, per tornare a lezione, per poi scoprire che non c'era... Uff...

Vabbè, alla fine mi fa comodo perchè così posso studiare e fare altro, però se l'avessi saputo prima, almeno non avrei fatto casa-del-bimbo-piazza-primo-maggio in meno di 10 minuti...
Oggi era abbastanza propenso a studiare per cui le due pre sono volate. Gli ho detto che deve presentarsi agli esami con il buono in almeno il 75 per cento delle materie ... e contando che ora è tutto insufficiente... lascio a voi i pensieri. La questione è solo la sua mancanza di impegno. E' molto intelligente e credo abbia bisogno di fiducia in se stesso, di trovare la chiave giusta perchè quello che è un suo dovere, diventi anche un piacere. Staremo a vedere. Io ce la sto mettendo tutta. E farò in modo che lo faccia anche lui.

Cambiando discorso... di cosa voglio parlare?
Mah... Avrei un milione di cose da dire, ma non so proprio da dove iniziare. Beh, potrei dire che forse sono proprio un'arpia.
Non riesco a sopportare molto chi scrive le cose in modo sbagliato. mi è capitato di tutto... Leggere messaggi PROPIO sbagliati, o credere che questo LO fatto proprio io... uh Signur! Mi fa male il cuore, davvero. Ok, se sei di fretta, può capitare di digitare male, ma se lo fai sistematicamente significa che sei davvero convinto che si scriva così...
Perchè nessuno legge? Perchè nessuno perde tempo a scrivere su carta? Perchè nessuno usa più la brutta copia, e consegna quei pochi scritti a mano, pieni di correzioni e sbavature?

Sono sconcertata dalla mancanza di vocabolario e di sinonimi dei ragazzi. Non solo persone come il ragazzino a cui faccio ripetizioni, o a mio fratello che magari escono dallo stesso tipo di esperienza scolastica. Ma mi riferisco anche a quelle persone che hanno la mia età o sono addirittura più vecchiette.

Sconcertante e per me deludente. Io mi metto in prima fila, tra le persone che non sanno molte ma molte cose, ma insomma. Io dico il minimo per non parlare proprio terra terra. Uff... Magari mi direte che anche qui sono una rompi...

Però io credo che tutto faccia brodo e conoscere qualche parolina in più, non credo faccia male, anche perchè se fossimo dei bravi lettori, potremmo perfino partecipare a "Chi vuol essere Milionario", no? =)

Maldita soy...


Lunedì si ripresenta, portando con sè un leggero maltempo. Nuova settimana. Nuovo mese.
Dicembre mi fa sempre uno strano effetto. Mi rende felice nell'attesa del natale, ma allo stesso tempo nostalgica. Nostalgia di cosa, però, non lo so ancora.
E' come un vivere in assenza, come sentire che al tuo corpo manca un pezzettino e non sapere quale. Non so se avete mai provato questa sensazione.

Comunque sia, quest'anno voglio passare le feste a casa. Il Natale, ovviamente, ma anche il capodanno. Non ho mai capito questa foga nel voler trovare il posto "fashion" per il cenone, quest'ansia di divertimento che su di me non ha mai sortito alcun effetto, se non quello contrario di non farmi proprio divertire, ed anzi facendomi vivere ogni cosa come una costrizione.
E festeggiare un anno che avanza... Auguriiii! Auguriiii! Come degli invasati andiamo in giro ad augurarci che l'anno appena arrivato sia meglio di quello appena terminato, quando sappiamo benissimo che nulla cambierà se noi non cambieremo.
Sarò fuori "cun le gamele" ma non riesco proprio a provare divertimento. Magari la compagnia è anche buona, ma è la festività che proprio non digerisco.
Mio fratello mi aveva chiesto di andare con lui dai nostri parenti a Latina, ma non so, nemmeno quest'idea mi alletta. Pur magari volendo fare un viaggio con lui.
Qualcosa mi disturba nell'idea di andare giù. E ieri nella discussione su questo, sia mio fratello che mia madre mi hanno chiesto con aria circospetta "Perchè non vuoi andare?". Mamma mia! E che ne so?!? So solo che non mi dà una sensazione positiva il pensiero di andare giù ,anche se solo per pochi giorni... Mah, sarò da ricovero.
Non so da dove parta questa mia avversione per il nuovo anno che arriva... Sarà che è per me sempre tempo di bilancio (insieme alle altre 1500 volte durante l'anno), e che non ne esco mai bene. Non sono mai abbastanza orgogliosa o contenta di ciò che ho fatto. Mi dico sempre che avrei potuto fare di più, così alla fine probabilmente non mi godo nemmeno le cose belle che ho fatto o detto.
E forse questo mio risentimento verso l'anno nuovo è dato dal fatto che vivo prevalentemente "nel passato" e quindi, questo futuro che arriva, lo percepisco come un qualcosa che mi vuole privare dei miei ricordi.
Invece di vederlo come un'occasione per vivere cose nuove -come poi è in realtà-, per migliorarmi, mettercela tutta per fare in modo che il prossimo bilancio sia finalmente in attivo, a credito per il mio spirito.
Ieri sera mi sono goduta "Il diario di Bridget Jones". Già visto in verità, ma avevo voglia di una storia di quelle che io amo, di quelle che mi fanno sperare, di quelle che toccano le mie corde; di quelle che, durante la visione, ti fanno sognare ad occhi aperti e sperare che una cosa così possa accadere anche a te.
Adoro Bridget, per il suo essere goffa, per il suo renderesi a volte ridicola. E' umana. Non è la superdonna, con un superfisico, con dei auperocchi ed un eterno supertrucco, di cui è impossibile non innamorarsi. Lei è normale. Ed adoro quando Colin Firth -nei panni di Marc Darcy- le dice in segreto che le piace molto, da molto tempo. E soprattutto, io direi, che le piace così com'è.
Non più magra, più bella, più alta, meglio vestita, più colta.
Ma COSI' COM'E'.
Fantascienza? Beh, spero di no.



sabato 1 dicembre 2007

...O ai vidût un leon

Oggi è sabato ed un'altra settimana sta finendo.
il tempo mi vola letteralmente, e la cosa è positiva. Sono ritornata attiva e devo dire che la crisi di metà mese è pasata. La durata è sempre più ridotta, ma persiste nell'esistenza.
Mercoledì avrò molte cose da chiarire e spero di riuscirci... Quante cose a cui pensare, mame mè!
Mattinata dedicata a dare una mano alla mamma col radicchio, poi preparazione pranzo e pomeriggio a mettere in ordine. Capatina qui al pc ed ora vado a far compagnia un po' a mia nonna. Meno male che oggi non c'è la D'Eusanio su rai2... Non la sopporto proprio mentre mia nonna l'adora, così come Costanzo e Maria " che di costancio" (la Z diventa CI o GI... tipo giangiariera o giangiara ih ih ih ).
Domattina a casetta così ma i miei vanno a vedere mio fratello giocare ed io e mia nonna pranziamo insieme, poi alle 5 qui fanno un concerto con la filarmonica di... ops.. non ricordo...mi pare una delegazione di quella viennese, ma è da vedere di sicuro.
Baci a tutti. Me voy, oggi poca voglia di scrivere ma lo stesso voglio di aggiornare.
Un saluto particolare a chi si dedica alla salute degli altri... =) Ce semo capiti?

giovedì 29 novembre 2007

Suspîr da l'anime...


Cara Giuly,
ho molte cose da spedirti, già scritte, ma oggi preferisco usare il blog per parlare solo a te.
Non so come sia possibile, ma ogni volta mi sorprendi, ogni volta ti sono grata per il fatto di riuscire a toccare le mie corde, di essere capace di tirare fuori quello che io cerco di nascondere.
A volte, come dici tu, mi sento davvero uno schifo... Vorrei andarmene da tutto e da tutti, come se così facendo risolvessi qualcosa, e come dice Accorsi in Radiofreccia, scappare da un paese con 20mila abitanti vuol dire voler scappare da se stessi...
Cercando aiuto ho scoperto molte cose belle, sto iniziando solo ora a conoscermi, sto ribaltando le mie convinzioni (-da stabilire se fossero le mie o le proiezioni dei pensieri altrui nella mia mente-) ed è dura imparare a vedere sè stessi dopo così tanto tempo.
Il cibo è per me amore e odio. Adoro gustare cose nuove, particolari, mi piace un sacco muovermi tra i fornelli, in quel rito sublime che è la preparazione di un piatto. Tagliare le verdure, preparare tutto davanti a me, in modo da averlo a disposizione al momento opportuno...
All'altro angolo del ring, abbiamo il vincitore in carica. Il cibo come appendice del mio cuore, abile stratega nel duro gioco della sopravvivenza, anestetico per il malessere che porto dentro.
E come te, Giuly, spesso e tutt'ora, mi sono sentita ingrata verso la vita, verso chi soffre di mali peggiori, e perchè io credo di avere vicino una bella famiglia e degli amici.
Purtroppo questo male di vivere, questo senso di inadeguatezza, mi porta a voler allontanare tutti. Sento che nessuno capisce come si possa stare, convivendo con un corpo che non si sente proprio.
Non è superficialità la mia, perchè nella mia scala di valori, ciò che si ha dentro è sempre più importante del fuori. Ma se l'involucro non è in armonia con il cuore della mia anima, vedo come le cose mi risultino impossibili.
Per la mia altezza, struttura fisica e forza, ho sempre assunto ruoli non miei. O meglio, sono stati gli altri ad avermeli assegnati. Smetterla di stare in braccio a mamma e papà "perchè ormai sei grande" (anche se solo in altezza), nei giochi a scuola essere sempre quella che inseguiva e che non veniva mai seguita, quella che doveva badare agli altri della classe -identici per età, ma più piccoli di statura-, sentirsi dire dagli amici di casa "braccia rubate all'agricoltura" facendomi sentire ancora meno adeguata, meno femminile, nonostante io con i miei ci lavori da sempre...
Anche ora, solo al seguire questo mio filo di pensieri, sento come di avere qualcosa dentro che spinge, che smania dalla voglia di uscire, e sento come sempre io lo rispedisca al mittente, giù giù in fondo a me, deglutendolo a fatica.
E' come se stessi negando me stessa. Lo sto facendo, perchè nessuno crederebbe ancora ad una mia uscita del tipo "da domani dieta!".
Non ci credo nemmeno io, perchè mi deludo ogni volta e fa male non essere all'altezza di sè stessi...
Quando gli altri mi dicono "E fai qualcosa se così non ti piaci, no?", non capiscono che per me è peggio che ricevere uno schiaffo, perchè mi mette di fronte al fatto che non riesco a fare qualcosa per me. Sento il fallimento.
Tutte le volte che il miracolo del dimagrimento è sceso su di me, era dovuto ad agenti esterni (un'innamoramento o una malattia) ed ogni volta mi dicevo "bene, ora rimaniamo così"... Hai voglia, come no!
Quanto volte ho aperto le porte della dispensa, del frigo, e di qualsiasi cosa si potesse aprire, alla ricerca di cibo, alla ricerca di quel qualcosa che mi potesse "riempire", sensazione che ormai conosco molto bene.
Quante volte mi sono detta di lasciar perdere, e quante volte, quelle stesse volte, finchè non avevo quella cosa tra le mie mandibole, non riuscivo a pensare ad altro, non riuscivo a concentrarmi su niente. Quante volte prendere le cose dalla dispensa furtivamente, per non farmi scoprire da chi bazzicava per la cucina in quel momento, a mangiare qualcosa fuori pasto dopo abbondanti pranzi o cene che fossero. Come una ladra, come se potessi nuocere a qualcuno se non a me stessa.
Quante volte mi sono odiata per non aver saputo resistere a quello che era un richiamo all'autodistruzione, per non aver saputo mantenere la lucidità e riuscire a passare oltre. Quante volte ho ingurgitato cibo fino a stare male, quasi fino a non riuscire a respirare? Quante lacrime di coccodrillo poi, per avere in corpo tutti quei carboidrati, grassi o proteine che fossero, senza fare nulla per espellerli... A dire la verità qualche volta ci ho provato, ma per fortuna il terrore di poter cadere in un vortice inverso rispetto a quello di adesso, mi ha sempre fermato in tempo.
A volte ho pensino desiderato di poter essere anoressica. Ma mi sto rendendo conto dell'abominevole bestemmia che ho appena scritto? Voler essere malata all'inverso, pur di rientrare nei cànoni di questa cazzo di società che mi fa sentire così inadeguata, così fuori schema e che io dichiaro sempre di non voler seguire.
Eppure, mi provoca malessere. E' come se la mia mente, attraverso le forme del mio corpo, tenesse fede ai propositi della mia mente di non adeguarmi alle mode, al modello scheletrico... Sono d'accordo che stando nel peso forma si stia meglio, sia chiaro. L'ho sperimentato, ma non per questo si deve discriminare chi, per volontà o per natura, si porta dietro qualche chilo in più.
Vai in un negozio e le 38 sono le nuove 40, le 48 le nuove 50...
Per cercare un qualcosa da mettersi addosso senza sembrare una rispettabile donna di mezz'età, devo ricorrere a negozi dove le cose costano 2 volte tanto, per 5 centimetri di stoffa in più.
Il senso di frustrazione che provo nell'andare per negozi con mia madre è unico. "Guarda che carino! Bello! Bello questo modello!"...
Ed io sempre lì a chiedermi "Per me?". Oppure a dirmi che mi ci vorrebbe vicino almeno un altro mezzo paio di jeans per non sembrare un insaccato.
Io so che devo fare qualcosa per me, per stare in forma, e ci lotto ogni santo giorno. a volte ne esco vincitrice, la maggior parte delle volte, sconfitta amaramente, con un notevole distacco per giunta.
Però di questo malessere nessuno ne parla. Ovvio. Siamo tutti felici, stiamo tutti bene, siamo tutti contenti.
Quando mi sveglio la prima cosa che penso è "Non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare", e prima di addormantarmi mi dico "Sei una perdente, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato".
Quanti pianti che andavano al di là della scena vista alla tivù, quante volte quelle lacrime nate da una commozione televisiva, sono diventate disperato tentativo di far uscire qeul dolore che mi porto dentro. qualcosa che và oltre il fatto fisico, che scava nel passato... Come la goccia che cade sulla roccia, costante, e che corrode quella stessa roccia, all'apparenza forte ed indistruttibile.
E' qualcosa di così radicato in me, che non sempre riesco a trovare il bandolo della matassa, non sempre riesco a capire qual sia il punto. Cosa sia, cara Giuly, quella cosa che mi rende infelice.
Io non voglio vivere per essere felice, ma vorrei essere felice di vivere.
Vorrei potermi svegliare serena... Ma non serenità nel senso di mancanza di preoccupazioni, ma serenità d'animo, con me stessa. Riuscire a mettere a tacere quella voce che non mi perdona, riuscire ad affrontare i miei fantasmi, vivere un po' più leggera, lasciarmi trasportare di più dagli eventi, invece di cercare un motivo ed un ragionamento dietro ad ogni cosa. Cercare di essere meno intransigente forse, meno dura con me stessa, amarmi un po' di più, cercare di capire chi voglio essere e fare il possibile per poterlo diventare. Non voglio rinunciare ai miei sogni, per poi diventare un'adulta che ha più rimpianti che soddisfazioni.
Il destino fa il suo corso, ma forse è proprio vero che dobbiamo fargli un cenno, per dirgli che noi ci siamo, che siamo pronti ad affrontare gli eventi, i cambiamenti.
In un sogno ci si può rifugiare finchè resta tale: saremo sempre i migliori in quella cosa, perchè nessuno mai l'avrà provata e potremo così crogiolarci nell'idea di poter essere dei fuoriclasse nella realizzazione di quel progetto "se e quando un giorno lo farò".
A volte vorrei essere diversa... Spesso ho detto ai miei -dopo aver trasportato grandi carichi o aver fatto lavori pesanti- che probabilmente la natura ha voluto che io avessi questa struttura fisica per poter essere d'aiuto alla mia famiglia, ai miei, che vedo invecchiare... ma è il mio solito modo di trovare una scusa...
L'idea che mia madre possa stare male nel non vedermi felice mi fa commuovere tutt'ora. Io vorrei essere felice, davvero. Ma qualcosa me lo impedisce. Ed ho scoperto una cosa che non pensavo nemmeno di poter partorire nella mia mente, e che riguarda proprio lei. Non riesco nemmeno a scriverlo, perchè mentre mi soffio il naso, mi risulta difficile poterlo trasmettere alle dita. E mi odio anche per il fatto di poter fare di questi pensieri. Ma sto prendendo questo pensiero cercando di capire, anche se forse un mese non sarà sufficiente.
Io voglio crescere, voglio imparare a non nascondere la testa sempre sotto la sabbia, come gli struzzi, come tu dicevi cara Giulia...
Voglio imparare a cavarmela, a cercare di essere concludente, ad imparare a perdonare, me stessa in primis, gli altri poi.
Vorrei non amare così tanto mio padre, da scontrarmici ogni volta che iniziamo a parlare. Vorrei non si sentisse sempre attaccato, forse debole nel suo non sapere certe cose, vorrei non si sentisse inferiore per importanza rispetto a mia madre. Vorrei riavere indietro mio padre.Vorrei non si indurisse su certe posizioni, col passare del tempo. Vorrei potergli parlare di tutto, invece di finire sempre entrambi a difendere le nostre azioni...
Vorrei fosse meno schiavo di un legame che riesce a comandarlo a bacchetta "perchè è sempre stato così". Vorrei che mia madre e mio padre fossero una coppia felice, non solo marito e moglie. Sono felice che siano uniti, ovvio, ma vorrei che si parlassero di più, che si andassero incontro più spesso. Vorrei che qualche volta vincessero la pigrizia e facessero qualcosa per loro, vorrei che avessero la forza di prendere delle posizioni e che le mantenessero. Amare a volte significa dare all'altro solo ciò che sappiamo essergli necessario, e non dare tutto ciò che chiede.
Cambiare si può, questo lo so da me...
Non so perchè questo discorso sui miei, ma Giuly sai che i miei pensieri vanno semrpe a mille, e seguirne il filo a volte mi risulta difficile, perchè quasi sempre le mani non hanno la stessa velocità dei pensieri.
Resta il fatto che a volte è proprio dura uscire dal letto, trovare la forza di affrontare una nuova giornata, che per me si traduce in lotta continua con me stessa.
Penso a chi sta peggio, a chi ha accanto una persona molto ammalata, a chi è quella persona malata, che darebbe in cambio qualsiasi cosa per poter essere al mio posto. Ma sappiamo che gli esseri umani sono egoisti, ed io non da meno. Penso a me, a me soltanto, immolandomi sull'altare delle sofferenze come se fossi l'unica...
A volte proprio non capisco perchè sono così dura, tanto da risultare indecifrabile a chimi sta vicino... Giuly, ti capisco e non sai quanto.
Pensavamo che il problema fosse avere qualcuno da amre, una realizzazione professionale, ma sappiamo che non è così. Sappiamo che è qualcosa in noi, sappiamo che siamo noi a non voler sentire, a non dare alle nostre emozioni lo spazio ed il tempo che gli spettano. Siamo noi a voler mandare giù bocconi amari, invece di cercare di capirli. Siamo noi a soffrire per la stupidità degli altri, siamo noi a cercare di passare sopra a quella stessa stupidità e cattiveria che quelli della nostra generazione sanno manifestare quando un qualcosa non è affar loro o non li tocca direttamente.
Non siamo martiri, non vogliamo vestire i panni delle incomprese, ma i panni delle persone di cuore, sensibili, che sanno amare le cose belle della vita, che ringraziano Dio ogni giorno di aver regalato loro il primo respiro, ma che allo stesso tempo vorrebbero godere di quella stessa esistenza, sperando di non chiedere troppo.
Cerchiamo di non fare come la maggior parte delle persone, che fanno man bassa di tutto, razzia di premi e ricompense. Vivono una vita fuori dalle regole, commettono delitti -con atti o con parloe- e rimangono illesi. Noi cerchiamo di stare al mondo in modo coerente con i nostri princìpi, cerchiamo di rimanere genuine, ma nessuno se ne accorge e finiamo per perdere interesse per noi stesse...
Non si può. Valiamo, Giulia, e se qualcuno vuole farci del male cercando di mettere in dubbio la nostra integrità, il nostro animo, basta cambiare strada. Fermiamoci un attimo per lasciar chiudere le ferite, ma poi via! Andiamo, proponiamo, facciamo, ascoltiamo, parliamo, urliamo, ma facciamoci sentire. Non rimaniamo sole con noi stesse. Coltiviamoci... Con amore e dedizione, al natura fa in modo che la costante presenza del giardiniere dia i suoi frutti... A volte qualche tempesta o una gelata ci coglierà di sorpresa, ma dentro c'è ancora una linfa che vive, che aspetta solo il primo raggio di sole, per poter dare a quella pianta vita nuova.
Un abbraccio, e perdona tutte queste idee confuse, ma non vedendoti spesso, avevo bisogno di dirtelo e condividere queste cose con te.

mercoledì 28 novembre 2007

Rivedendo Radiofreccia...

Credo nelle rovesciate di Bonimba
e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa,
che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più,
ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che,
il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro,
le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso,
e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merx.
Credo che non sia giusto giudicare la vita degli altri,
perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.

martedì 27 novembre 2007

Mordimi l'anima

Pretende il cuore di essere semplice,
toglie ogni maschera che copre il dolore
se di passione colpiamo è semplice
se chiudi gli occhi senti fin dove puoi arrivare
più di ogni cosa ti voglio vivere
rabbia e rancore adesso non ci appartengono se
se questo letto si infiamma al buio lo vedi bruciare
mi muovo piano perchè è piano che si scioglie

Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore.
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Non sono sbagli non sono rimorsi
pelle su pelle sento il tuo cuore respirare
quanta passione le nostre voglie a tempo che
se questo letto si infiamma al buio lo vedi bruciare
mi muovo piano perchè è piano che si scioglie
il gelo che tra me e te sembrava dividere
le mani calde che ora sanno dove andare
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
-2cento2-

"Niebla" -Miguel de Unamuno-


Oggi giornata strana. Il mio cervello è avvolto da una fitta nebbia, quasi come quella che i giorni scorsi avvolgeva il mio paese...
Avete presente quella leggerezza dei pensieri, quel non pensare a nulla, ma allo stesso tempo sentire la propria testa pesante, pesante, pesante? Ecco, così va oggi.
Non so nemmeno perchè scrivo, alla fine non c'è molto da dire se non i miei soliti giri di parole, le mie frasi sconclusionate che hanno un inizio, ma vanno a finire sempre altrove.
Sto allontanando tutti, come sempre. Tutto mi rende intollerante, tutto mi dà fastidio, ogni cosa mi rende insofferente. Madonna, certo che è proprio difficile strami vicino, me ne rendo conto. Tutto questo perchè? Per non rendersi deboli agli occhi degli altri?
Ora basta, se mi chiederanno come va dirò loro "Bene, grazie!" invece del mio solito "Abbastanza". Tanto alla fine quello di avere delucidazioni sul mio stato di salute è solo una formalità comunicativa, per iniziare un discorso e, risolta la formalità, poter parlare di sè stessi.
Alla fine siamo tutti un po' egoisti. Vogliamo sempre essere il centro dei pensieri degli altri: dell'amica, del fidanzato, del marito, del proprio direttore... Siamo esseri umani e l'egoismo, dalla notte di tempi, fa parte di noi, nonostante tutti i nostri sforzi di renderci disponibili agli altri, attenti e premurosi verso il prossimo. Se le nostre fatiche non vengono riconosciute pubblicamente, siamo capaci anche di prendercela con le persone che abbiamo aiutato. Mia nonna mi ha sempre detto che "A fa dal ben no si a mai mâl", ma poi vedo come anche lei si la menti del fatto che le persone che ha aiutato, ora non si facciano mai vive... E mi fa pensare che alla fine tutti facciamo le cose per un tornaconto personale... Sentirsi apprezzati, ricevere complimenti, mettere a tacere la propria coscienza, ognuno ha il suo movente, ma alla fine riguarda sempre e solo il proprio IO.
A volte sento proprio il bisogno di andarmene. Di prendere e partire, lasciare tutto e tutti, non portare con me nulla e ricominciare altrove, dove nessuno mi conosce, dove le cose passate possano rimanere solo dentro me e non nella mente delle persone attorno a me. Rinascere come individuo, ricominciare l'università altrove lasciando che questa esperienza si trasformi in qualcosa d'intelligente, non rimandare le cose ad un domani, vivere gli attimi senza rimuginarci troppo sopra, realizzare quelle emozioni che mi divorano, essere più leale, imparare a crescere piano piano, ma farlo, invece di lottare per rimanere sempre uguali a sè stessi.
Mmm... Utopia, ma sarebbe la cosa da fare, anche se mi rendo conto che i tormenti che avverto mi seguirebbero... Ma almeno non avrei il condizionamento esterno ad intossicarmi, a rendere un'impresa ardua ogni minima cosa che devo fare.
Se uno la mattina non ha nemmeno voglia di uscire dal letto, sente di non avere uno scopo, è una persona finita? Come poter rinascere, per far sì che ogni giorno valga la pena di essere vissuto, invece che farlo passare ed esultare perchè la notte finalmente è arrivata e metterà a tacere tutto non appena ci si coricherà?
Credo che la voglia di non uscire da sotto le coperte, la sensazione di protezione che danno, sia sintomo di qualcosa che non funziona. E' il voler rimanere protetti da qualcosa che ci spaventa, dalla paura di prendersi le proprie responsabilità... Io!?! Proprio io che mi sono sempre ritenuta una persona responsabile, giudiziosa... Mi sa che ho proprio toppato. Mi sa prorpio che non mi conosco e mi sa che devo ricominciare tutto da capo, per l'ennesima volta. Mi sa proprio che la strada per l'uscita da questo labirinto che ho scelto, porta ad un vicolo cieco. Ancora. E ancora. E ancora.
Armandomi di pazienza e coraggio, devo tornare indietro e scegliere un'aòtra via. Questa sembrava quella giusta, ma è evidente che non lo è.
C'est la vie...

domenica 25 novembre 2007

Il mondo è fatto a scale...



...Proprio vero.
Era da molto che non scrivevo e non so perché. Forse non mi andava di sviscerare quel maledetto malessere che puntualmente si ripresenta, sprovvisto -altrettanto puntualmente- di invito.
Non posso esultare per un briciolo di equilibrio raggiunto, che subito il mio umore, la mia condizione mentale cambiano. Sto forse perdendo la testa?
A volte mi chiedo se anche per le altre persone sia così difficile trovare un minimo di stabilità. Guardo i miei e non vedo questo problema. Forse c'è e non lo vedo, forse anche loro a volte si sentono persi, sperduti o semplicemente tristi, ma può darsi anche che non abbiano il tempo o la forza di mettersi lì a rimuginarci sopra. Perché magari hanno altro a cui pensare, incombenze inderogabili che li aspettano.
Mi sono chiesta spesso se potessi vivere meglio senza questi turbinii mentali di pensieri, situazioni del passato, vecchi discorsi, immagini nuove. A volte penso se io non stia diventando pazza. Ma poi penso anche che, finché mi chiedo se lo sto diventando o lo sono già, significa che in realtà non lo sono ancora.
Non so perché sono partita da questo... boh...
A volte non riesco proprio a sopportarmi, a volte ho davvero poca stima di me, per gli atteggiamenti di chiusura che ho, per le porte sprangate che mi ostino a interporre tra me e gli altri, anche quando mi sembra che le cose vadano meglio.
Mi urta essere una debole, ma non debole sul alto della sensibilità, dell'essere accorti o premurosi, ma debole nel senso di vigliaccheria. Di codardia. Di terrore puro delle cose. Di paura nel provare a buttarsi a capofitto in cose nuove.
Ho paura dei miei più grandi desideri e questo mi blocca, mi porta a restare in un eterno e perpetuo limbo d'indecisione. Quando mi dico "ok, chiudo gli occhi e vado", la volontà ed il desiderio di un cambiamento vengono spazzati via dalla paura dell'inadeguatezza, dalla preoccupazione di non essere al livello richiesto.
Io vorrei trovare la mia strada, ma noto come anche in questo, io riesca a tirare il culo indietro, permettetemi il termine.
Mi piace la musica... Avevo iniziato a suonare la chitarra. Quando ho scoperto di saperla strimpellare non ho fatto nulla per fare quel salto di qualità per distinguermi, per passare da un livello base ad uno avanzato.
Vorrei imparare a cantare, ma non ho il coraggio di prendere lezioni, nascondendomi magari dietro la preoccupazione del loro costo.
So cucinare, ma spesso faccio le cose un po' così, "a gettar via", quando ho persone che mi guardano nel lavoro, come se sabotando il mio lavoro o la mia creazione riuscissi a stare tranquilla e a non dovermi sentire imbarazzata nel ricevere complimenti.
E tutto perché? Tutte queste fottute paure, perché?
Perché ho paura di essere brava in qualcosa, di ricevere complimenti per qualcosa di ben fatto, per paura di avere un talento, per paura d'avere qualcosa che mi possa dare soddidsazioni o, per l'altro verso, per la paura che, approfondendo quella che sento essere una mia inclinazione, io non possa essere sufficientemente brava.
Ma chi se ne frega se non sono brava!!!! Mi soddisfa? Farlo mi rende felice? Ed allora dovrebbe bastare, no? Dovrei farlo per me, is it right?

Ed invece no... Sia mai che la signorina in questione possa dirsi "Good job, dear!". Nunca.
Sono scossa sì. Sto lavorando su cose molto pesanti, e stavolta mi sa proprio che un mese non basterà ad assorbire tutto questo malloppone di sensazioni.

Stasera serata con la mia amica D.
Cinema e cena, almeno parleremo un po'.
Ora vi lascio. Io e Giuly sempre sulla stessa lunghezza d'onda, abbiamo aggiornato il blog quasi insieme...
Buona serata

lunedì 19 novembre 2007

Oggi proprio... sciopero!

Oggi proprio ho deciso che sciopero d'immagini. Non mi va di cercare qualcosa che rappresenti il mio stato d'animo, per altro pessimo.
Ma si può passare un weekend di merda così? Certo che no, ma invece io ho lasciato che accadesse. non avevo la forza morale, e di conseguenza nemmeno fisica, di ribaltare il mio stato d'animo e quel mio comportamento un po'... tedioso. E' una parola che ben esprime cosa provavo. Disinteresse per tutto, per qualsiasi cosa.
Non ho aiutato in casa, non ho aperto libro, non sono uscita. Mi vergogno ora a pensare a come sono potuta stare così tanto tempo sul divano, nascondendomi dietro una coperta mai troppo spessa per coprirmi dal mondo.
Son bastate poche frasi per farmi regredire, per far tornare in me l'incubo di tanti mesi passati ad odiarsi.
Io sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma non potevo credere che avesse questa portata. E per cosa poi? Per un paio di frasi?
Questo mi ha fatto riflettere su quanto ancora io possa essere fragile e su quanto la mia autostima sia ancora a livelli davvero bassi...

E tutto questo mi porta poi a pensare alle frasi di certe persone. Non è mai bello sentirsi dire che non si piace ad una persona, anche se di questa persona non ci importa davvero un fico secco. Il fatto di poter lasciare indifferenti o di rendere negativo il pensiero dell'altro su di noi, mi disturba.
Ok, ok, non si può andare a genio a tutti. Ma dire le cose così, nude e crude... Caspita un bel colpo.
Anche se mi sono sempre fatta paladina del motto "meglio una brutta verità , che una bella bugia".
Che palle... Perdonate il mio lessico scurrile oggi, ma quando ce'vò, ce'vò!

Giuly, dove sei finita?
Scappo ora. Non mi va di toccare altri tasti e temi. Questo basta.

giovedì 15 novembre 2007

A veces...



Eccomi qui finalmente... Avevo bisogno di un po' di tempo per buttare giù qualche pensiero sulla mattinata...
Stamattina ho incontrato la mia amica di università, quella con cui avevo litigato e con cui avevo chiuso i rapporti da due anni ormai. E' sempre rimasta un chiodo fisso, e quando ho visto che mi ha risposto alla mail, ero incredula.
Dopo varie mail mi ha detto che oggi sarebbe venuta ad Udine e che se volevo potevamo trovarci al bar. Ed io ci sono andata.
All'inizio c'era dell'imbarazzo, come è ovvio, ma poi io, forse anche per la tensione, son partita a ruota libera. Le ho porto nuovamente le mie scuse per come mi sono comportata, le ho spiegato un po' le cose e come ho cercato di cambiare l'andamento delle cose stesse.
Lei era un po' "legata" però non credo di essermi sbagliata nel sentirse una piacevole sensazione. In diversi momenti ero sul punto di commuovermi, perchè è una persona che in questi due anni mi è mancata molto, ma so anche che non si può cancellare tutto con un colpo di spugna.
Le ho detto che si prenda tutto il tempo che vuole, e che se non mi ha parlato di certe cose, oggi, per me va bene.
Non posso pretendere che la confidenza che avevamo ritorni così, schioccando le dita.
Le ho detto che aspetto, che se vuole chiudere andrà bene, ma che almeno avrò avuto la possibilità di confrontarmi con le a quattr'occhi e non tramite le parole di altri, che oggi ho scoperto essere la cosa peggiore. Da un loro pensiero di come stanno le cose, le hanno fatto diventare realtà, spacciando per realtà cose che non lo erano.
Dalla tensione mi facevano perfino male le gambe, come dopo una lunga corsa, ma quando ci siamo lasciate mi veniva da piangere dalla gioia. Ho sentito come se un nodo, un conflitto irrisolto, si fosse sciolto. Magari non del tutto, ma almeno allentato.

La nostra amicizia era speciale, ai tempi. Era la prima persona con ui mi confidavo DAVVERO, a cui dicevo tutto, anche quello che alle amiche di paese non dicevo mai.
Era bello poter contare su qualcuno che non mi giudicava se magari andavo a scuola vestita normalmente, quasi scazzata; capiva le mie questioni e i miei continui conflitti col mio fisico perchè li aveva sperimentati; mi dava forza perchè pensavo alla sua condizione familiare ed al modo con cui lo affrontava e ci vedevo una donna forte.
Queste cose di lei mi mancano, ed anche se so che spesso le corde tese troppo si spezzano e mai potranno essere resistenti come prima, io spero di poter riprendere questa nostra amicizia. Io credo che qualcosa di importante ci sia, altrimenti io non avrei continuato a cercarla dopo tutto questo, e lei non mi avrebbe risposto.
So che dovrò aspettare, che dovrò dare tempo al tempo, però io sono già contenta così.

un saluto veloce...

e rimando le novità a quando avrò un attimo di tempo per fare meglio il punto della situazione...
Bacino a tutti

mercoledì 14 novembre 2007

Attesa...


Domattina mi aspetta un incontro atteso, ma che allo stesso tempo mi spaventa.
Rivederla sarà strano dato che sono quasi due anni che le cose non vanno bene.
Spero di non dire cose a sproposito, ma soprattutto ricucire quello che si era strappato.
Cambio discorso, perchè l'attesa m'inquieta.
Ho letto da giuly che manca poco alla consegna della nuova scheggia, e sono super contenta per lei. Vorrei proprio veder la faccia di R. quando vedrà sfrecciare quella macchina, chiedendosi di chi possa essere. dato che l'ultima volta non avete nemmeno avuto il tempo di parlare decentemente... Ih ih ih sarà bello saperlo impegnato a scervellarsi per capire a chi appartiene!
Da quanto leggo l'amore fa miracoli =) Passa ogni dolore, ogni turbamento, ogni pensiero... =)
Beata te, ma io intanto mi godo la mia libertà, tranquilla tranquilla.
Oggi è una buona giornata. Stamani ho stirato, messo a stendere, solita routine. Poi mi sono messa a veder un film molto carino "Nanny McPhee - Tata Matilda" con il bel Colin Flirth (insieme a Hughino in Il diario di Bridget jones) , Emma Thompson e c'è anche l'inconfondibile Angela Lansbury (alias Signora Fletcher, della serie La signora in giallo... che io vedevo sempre e che adoravo... e che vedo ancora a volte su sky!).
Proprio carino, mi ci voleva un'iniezione di sentimental-positivismo.
Ora a studiare.
Un besito a todos y ¡hasta luego!

lunedì 12 novembre 2007

Un lunes que desaparece...


Ecco che un'altra giornata se ne va, senza lasciarmi molto.

Avevo pensato di smettere di scrivere sul blog, ma alla fine mi sono convinta che non sia giusto censurarmi. Chi legge può avere delle proprie opinioni, giustamente, e l'opzione "commento" ha l'apposita funzione di permettere alle persone di lasciare le proprie opinioni o di chiedere delucidazioni.
Se una persona scrive, probabilmente è perchè non vuole usare la voce, o perchè, come spesso accade a me, ha bisogno di chiarire alcune cose che sente.
Seguire, con carta e penna o virtualmente, il filo dei propri pensieri è utile per fermare alcune cose, dare peso ad altre e comunque cercare di fare chiarezza e vedere meglio dentro se stessi.

Io lo faccio da una vita, da sempre a quanto ricordo. quando qualcosa mi tormenta, quando qualcosa mi dà dispiacere o mi addolora, ma anche quando qualcosa mi rende felice, anche se a volte preferisco tenere certe cose per me, perchè magari so che sono pensieri che lasciano il tempo che trovano.
Il mio non vuole essere esibizionismo, non vuole essere richiesta di attenzione. Quest'idea era partita con Giulia, perchè così potevamo sentirci più vicine e dare un profilo meno anonimo ai nostri scritti rispetto a delle semplici mail. Sicure di questo luogo virtuale sconosciuto, siamo sempre state sincere, senza censure. Qualcuno ci ha scoperto, anche se per caso, e la cosa non ci ha disturbato.
Quando invece ho saputo che nella mia famiglia qualcuno leggeva ciò che scrivo mi ha provocato un, nemmeno tanto leggero, senso di fastidio. "Ma li hai messi su internet e tutti li possono leggere". Non posso ribattere a questo perchè è vero, e proprio per questo non chiudo il blog e non mi censurerò.

Gli scrittori, quelli veri, scrivono storie di fantasia, storie inventate, ma scrivono anche di loro stessi, delle proprie vicende, delle proprie emozioni. Non è un atto di presunzione il mio, quello di paragonarmi a grandi scrittori, ma semplicemente, se voglio provare ad addentrarmi in questo mondo, devo bandire ogni forma di censura fine a se stessa, o dettata dai miei retaggi culturali.
Non si condivide ciò che dico? Bene, potete farmelo sapere. Volete spiegazioni? Sono qui.
Certo è, che se le spiegazioni vengono chieste in tono strano, facendo trasparire già dal tono della voce, che se lo stato di cose è in un certo modo, di sicuro la colpa è della sottoscritta, allora no. Non voglio controbattere o dare spiegazioni in merito alle cose.

Io sto cercando di crescere, ed a volte è proprio dura. Come spesso ti ho detto, Giuly, se avessi saputo che crescere era così difficile, un'impresa così ardua...

Ho letto che spesso la cosa che più desideriamo è la cosa di cui abbiamo paura. Noi umani siamo così scontati, così semplicemente scontati, che a volte basterebbe fare un passo indietro per vedere le cose con chiarezza, ed avere il quadro completo. Io ci sto provando. Sto cercando di mettere a posto un bel po' di cose. Anzi più che riordinare, io direi che sto cercando di dare il giusto peso alle cose.
Altro duro compito. Certo è che se poi serve per vivere meglio, serenamente, mi ci metto anima e cuore.

Oggi a pranzo, ennesimo scontro con mia nonna. Stavo per scrivere un'imprecazione, ma vi lascio la libertà di pensare alla peggiore. A volte proprio non ce la faccio. A volte mi chiedo come sarebbe la nostra vita se la serenità, quella vera, ci fopsse. Se la PACE esistesse davvero, se le anime tormentate non ci fossero, se le persone ascoltassero davvero quello che hai da dire, se le persone guardassero Te e non loro stessi, riflesse nei tuoi occhi... Siamo sempre così egoisti, così egocentrici. Vogliamo sempre guadagnare il centro del palco, esibirci e sentire lo scroscio di applausi del pubblico. Ma agli altri chi ci pensa?
Io non dico il dare soldi o vestiti in beneficenza -che sono atti comunque utili- od invitare un povero solo al pranzo di Natale per non farlo sentire solo, ma io parlo degli Altri, quelli che ci stanno vicino. Sempre preoccupati ad occuparsi di se stessi, o al contrario, annullarsi totalmente, dandosi agli altri al cento per cento per non pensare al proprio deserto interiore.
Come si arriva a questi estremi? Perchè non ci si può fidare degli altri? Perchè non ti amano per come sei... Perchè non ti accettano per come sei diventato... Per come le tue vicende ti hanno anche cambiato.
Tutto cambia e niente rimane immutabile, per fortuna. Ed allora, perchè non cercare di capire ogni giorno, alba dopo alba, come siamo diventati, CHI siamo diventati?
Ci si addormenta accanto ad una persona, passa la notte, e ci si sveglia con accanto una persona ognigiorno diversa. Cambiamo noi, ma cambiano anche gli altri. E non sempre si può pretendere che le persone che conoscevamo o che credevamo essere in un certo moco, l'indomani siano le stesse.
E non è detto che i cambiamenti siano sempre in peggio. Non è detto che cercare di scoprire come sia l a nuova persona, sia tempo sprecato.

Io il tempo lo sto usando a mio modo, ma per le mie convinzioni.


domenica 11 novembre 2007

Quando manca l'ispirazione...



Domenica pomeriggio e io mi riposo.

Ieri ho lavorato tutto il giorno con mia madre, per preparare le cose per il mercato, domani.
E la sera ho avuto la bella idea di fare la pizza... Ero stanca morta, ma mi è venuta bene e la family ha apprezzato.


Mi è giunta la news di Giuly che vedrà finalmente arrivare il suo nuovo bolide! Evvaaaaiiiii!!!


Venerdì sera sono andata a Monfalcone, da D.
Siamo andati al cinema, a vedere "Lo spaccacuori" con Ben Stiller. Pernsavo fosse un filmetto così, invece l'ho trovato carino, anche se il finale ti lascia un po' di cacchina...

Poi ci siamo mangiati mezza pizza ai peperoni a testa, parlando di diverse cose, ma soprattutto dei rapporti. Del come a volte, a lui sembri di dare troppo, e di vedere comunque la ragazza di turno scappare, o comunque allontanarlo.
Lui è una persona davvero in gamba, ed io credo, come gli ho detto, che se sino ad ora nessuno ha apprezzato a pieno ciò che è, è perchè non erano le persone giuste. Questo lo penso anche per me. La Speranza non deve lasciarci, l'idea che ci sia qualcuno per noi... mi ero fatta un cd per tirarmi un po' su di morale, e gliene ho fatto una copia, così magari può far stare meglio anche lui.
Poi, prima di andare a casa, ci siamo dati un lungo abbraccio... Ed è stato molto bello, specie per me, che considero i contatti fisici molto difficili.
Mi ha trasmesso molto, non so, una strana energia, un'energia positiva. Non mi sarei staccata. Ne avevo bisogno.
Ed anche se so che l'affetto e l'amore in genere, non devono essere assenza, o bisogno, io di quell'abbraccio ne avevo bisogno. Avevo bisogno di sentirmi accettata incondizionatamente, di poter avere un po' d'affetto senza nessuno a chiedermi qualcosa in cambio. Avevo bisogno di sentire qualcuno della mia età vicino a me...
A volte credo proprio di avere qualcosa che non va... Io cerco di non dubitare di me stessa, ma è difficile. Ho paura di rientrare nei miei vecchi schemi, ho paura di sbagliare, di poter essere ripresa. Mi sento come una bambina che muove i suoi primi passi.

Vedo le altre ragazze, all'università, crescere, diventare, anche nell'aspetto delle donne... Mentre io mi sento una bimba, una sedicenne. Mi sembra di essere cresciuta in fretta, di non aver dato spazio alla parte giocosa, alla parte spensierata, alla parte adolescenziale, cercando sempre o cose più grandi di me, ingestibili, o cercando di diventare quello che non ero, credendo così di fare contenti gli altri. Così ora non so ce sono. Ma mi sono accorta che lo facevo inconsciamnete. Come se avessi stretto un silenzioso patto col resto del mondo: essere sempre diligente, irreprensibile, con la testa sulle spalle... E tutto per cercare di riparare. Ora la testa detiene il potere, ed ora posso spiegarmi il perchè di molte mie azioni.
Io ci metto il cuore nelle cose, ci metto tutta me stessa, tutta la mia disponibilità; quando si tratta degli altri, sono pronta, disposta a tutto. Quando invece si tratta di me, dimentico ogni gentilezza, ogni accortezza. Mi privo delle cose che magari potrebbero rendermi felice, anche solo per poco. Ho paura del mio desiderio più grande.
Ci metto in mezzo sempre la testa, la razionalità fa da padrona, e probabilmente a volte mi perdo molte cose. Ulimamente però, mi sono scoperta capace di prendermi una cosa, se la desidero. Mi sono scoperta capace di sentire col cuore me stessa, senza metterci troppo di mezzo la testa. Anche se questo non significa che l'ho fatto con facilità.

Si può stabilire il valore di una cosa, da quanto si debba rinunciare per ottenerla.

Basta parole sono troppo pensierosa stesera.
Un bacio a Giuly, ed una canzone per tutti.

L'IMMENSITA' -Mina-

Io son sicura che
per ogni goccia
per ogni goccia che cadrà
un nuovo fiore nascerà
e su quel fiore una farfalla volerà.

Io son sicura che
in questa grande immensità
qualcuno pensa un poco a me
non mi scorderà.
Io lo so tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò un pò d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità.

Io lo so tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò un pò d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità

giovedì 8 novembre 2007

...



Piantagioni Di Spezie

Senti il buio i colori e la luce che c’è
vedi tutto è più bello ma non so se poi morirò
sentili tutti parlano bene di noi
sembra che il mondo intero la pensi come noi
oggi si domani no
non svegliarmi soffrirò
il tempo con le sue ali
l'ho visto lui è stato qui


dicono che sognare non ci servirà
che sono tutti più forti e che Dio poi ci punirà
ma perchè i bigotti ce l'hanno con noi
noi che viviamo d'amore di pace e di stenti
non cerchiamo quello che
può comprarsi o toccare
noi cerchiamo l'immenso tutto ciò che non si può


non ho mai, mai pensato a quel che sarò
vivrò quello che possopoi il resto io lo regalerò
certo è che non va tutto bene perchè
troppa gente sta male e il potere non sente
piantagioni di spezie dove il tempo si perde
e lì che nasce e che cresce la voglia di vivere
e lì che nasce e che cresce la voglia di vivere
e lì che nasce e che cresce la voglia di vivere
nessun commento. sono rivoltata come un calzino, perchè ci sentiamo presto

Appuntamento...


Eccomi qui... pausa studio, e capatina al mio oramai amato luogo di perdizione virtuale...
Che dire? Oggi giornata strana. Sono ancora tutta dolorante, tanto che mia madre mi ha detto, ridendo come una matta, che la prossima volta sarà certa che non stra-farò...
Non pensavo di poter tornare fisicamente così indietro, ma evidentemente non ero allenata, come io credevo.
Ma provvederò anche a questo.

Ieri sera mi sono addormentata sul divano e mi sono sveglaiata all'una e mezza, grazie a mio fratello, ed ero tutt'incriccata! Ok, su quel divano si sta bene, ma vuoi mettere il letto, col piumino morbidone? Oh.... Paradiso!

Oggi sono un pochino in ansia, per il mio solito appuntamento, e giulia lo sa.
giuly, ma quanto coccolini siete in quella foto? Ih ih ih ih ih ihih ihihihihihihihihihihihihih!!!!!!

Tra poco infatti andrò a casa e mi farò una doccia e andrò su presto in modo da non arrivare in ritardo; l'altra volta ho rischiato, perchè mi ero dimenticata che ormai la gente rientrata dalle vacanze, sarebbe uscita dagli uffici a quell'ora.
Avrei tante cose da dire, ma nemmeno oggi ne ho tanta voglia.
Ora vado.
P.S. x giuly: grazie x i consigli di ieri sera e sperin ben! non fare accenni sul tuo blog di questo ok? vorrei rimanesse tra noi! Thanks stele, ti vuei ben!

mercoledì 7 novembre 2007

Al ordenador, por la tarde...




Serata tranquilla... Fisicamente sono distrutta, ma questo significa che in palestra l'altro giorno ho lavorato sul serio! Finalmente qualcosa dove potersi ammazzare di fatica! Non so, ma se non sento la fatica, mi sembra di non aver fatto molto....


Teri sera sono andata al cinema con la mia amica K. Le cose tra noi stanno riprendendo una buona onda, ma so che sarà difficile tornare come prima... Così come con E.

Mah... Voglio vedere come sarà ora la cosa.

comunque, tornando al cinema, siamo andate a vedere "Giorni e nuvole" con Antonio Albanese e Margherita Buy, che a me piace molto.

Mi è piaciuto molto, e mi è piaciuta la lentezza che aveva a volte la storia. E soprattutto mi ha dato la certezza di avere una paura fottuta della povertà. Ma non dell'avere pochi soldi, ma della vera povertà. Il dover vendere tutto, la casa, la macchina, gli oggetti che hanno fatto parte di una vita che poi non ti puoi più permettere... E soprattutto mi ha colpito come questo possa influenzare i rapporti, come possa portare a litigi, a ripicche... Nel momento della difficoltà una persona si rivela per com'è... C'è chi nasconde la testa sotto la sabbia aspettando che tutto si risolva da sè, e c'è chi, come la Buy nel film, si rimbocca le maniche, rinuncia ad un suo progetto -per la quale non veniva pagata perchè sperimentale- ed inizia a fare 2 lavori...

La cosa che mi ha dato da pensare è il comportamento dei due protagonisti con gli amici... Li tengono all'oscuro dei loro problemi economici, per non provare vergogna... mah...


Lasciamo il film, và.... Devo ancora assorbire un paio di cose.


Oggi giornata non da albo d'oro, ma ce ne son state di peggiori...

Vi lascio... stasera un post un po' così. Troppe cose per la testa, ma non tutte negative

martedì 6 novembre 2007

Ancjimò un pensiar...



Eccomi qui, con un mal di gambe unico, dopo la palestra di ieri. Dato che oggi fitbox era al completo, e non volendo restare ferma per troppo tempo, mi sono detta "Proviamo questa cosa, và". E Totalbody sia! Allenare tutto con l'aiuto di step, barre dai pesi diversi, elastici... Mazza, che fatica, fatica, fatica, ma dalla condizione odierna delle mie gambe, direi che ho lavorato bene... Avete presente quel tremolìo post-sforzo? Ecco, ieri le mie gambe erano così. Siccome io sono una che negli esercizi dà sempre tutto e non riesco a giocare al risparmio, alla fine ero stremata, ma contenta... Anche se ancora non c'è nulla che mi abbia dato quelle emozioni e quelle soddisfazioni che mi dava giocare a pallavolo, e sto pensando seriamente di ricominciare, anche perchè piano piano il mio spirito sta guarendo... Non pretendo nulla, anzi, pensavo di iscrivermi alla squadra dell'università, dopo aver letto un manifesto qui in bacheca... Mi prendo ancora qualche attimo per pensarci su...


Oh Signore, tra due giorni ho la mia "visita" e non mi sento per niente tranquilla, all'idea. Non so nemmeno cosa dirgli quando probabilmente mi domanderà "Allora, che mi vuoi raccontare?"... paura come sempre... Uff!


Stavo pensando a te Giuly, e da come mi racconti so che ti tratta bene. Credo di non averti mai vista così, e sono contenta che il detto "Chi va piano va sano e lontano" in qualche modo stia entrando nelle nostre piccole menti bacate... =)

Ricordo che le altre volte avevi sempre un "ma..." o un "anche se..." per le persone che incontravi, invece vedo che questa volta sei concentrata sulle cose positive.

A me è capitato una volta sola, con V. Lo dico, ed è così... Giuly, ricordi?

Se ci penso, se penso a come le mie gambe cedevano, a come a volte mi faceva girare la testa solo avvicinandosi a me, alle telefonate alle 3 di notte, dopo il lavoro, per fare progetti...

Oh Signore... Non lo starò perdonando? Forse sì, dato che mi viene un'improvvisa voglia di piangere. Non di dolore... Ma di malinconia... Pensare che ero arrivata, per la prima volta, a dire ai miei, a mio padre, di essere innamorata... Dopo il mio passato poi... Ed invece la sua reazione mi ha lasciata senza parole. Mi ha solo chiesto meglio chi fosse e mi ha dato un buffetto sulla guancia. Io so che era preoccupato, come del resto mia madre.

Oh, che flash... Quando V. mi dice che è meglio fare un passo indietro... Mi ricordo solo che ho pianto tutta la notte, addormentandomi per lo sfinimento. Per poi ricominciare quando mia madre viene in camera, la mattina dopo, per svegliarmi. Senza dire nulla, sono riuscita solo a protendere le braccia verso di lei, per chiedere aiuto, perchè lei potesse sollevare un po' il mio cuore da quel dolore che solo un'altra volta in vita mia ho sentito, anche se per motivi diversi.

V. è stato l'unico a farmi stare così male. Ha tirato fuori il meglio ed il peggio di me. Ho fatto delle vere pazzie per lui, proprio io, sempre così assennata, razionale e a mio modo codarda. Mi sono resa conto che ne ero attratta, non solo fisicamente, e credo innamorata. Non sono certa che sia stato Amore, proprio quello con la A maiuscola, e finchè non lo troverò non avrò metro di paragone. So, però, che era qualcosa di davvero grande, per lo meno quello che io provavo. E se pesno a quanto ci ho messo per farmelo uscire dalla testa...

So che per lui avrei fatto qualunque cosa... E' stato un vero uragano: aveva spazzato via qualunque mio precedente pensiero. Per lui avrei, come si suol dire, scalato la montagna più alta
E forse lui, nella fase finale del nostro percorso, sapeva di avermi in pugno.

All'inizio io credo sia stato davvero interessato. Non posso credere che, nel modo in cui mi baciava, stesse fingendo. So riconoscere un bacio falso da uno vero, mio malgrado... E, almeno all'inizio, quelli non erano falsi. Poi, però la differenza di età si è fatta sentire.

Se penso a quanto l'ho rincorso... e forse lui era un sostenitore del motto "In amore vince chi fugge". Certo è che NON rimpiango di aver vissuto questa esperienza. A suo modo, mi ha fatta crescere. E l'amore, nelle sue forme, non è mai una questione negativa.


E se penso alla sua faccia stupita, un mese fa, quando mi ha vista per caso in Tana... Premesso che non ci vado mai, ero lì con un'amica e mi stavo divertendo davvero, mi sentivo in forma. E probabilmente si doveva vedere perchè l'enorme punto di domanda che aveva stampato in viso, mi ha dato da pensare un attimo... «Che pensi, diavolo di un uomo? Non pensavi che potessi stare bene, eh? ...Non mi conosci, non sai che ho imparato a rialzarmi, non sai che dopo aver mangiato diversa polvere per motivi anche peggiori, ho imparato... pardon... sto imparando a prendermi cura di me... senza te... ». Siamo tutti unici ma nessuno indispensabile, ed una relazione non equilibrata non può andare lontano. Non ci può essere chi dà meno e chi di più; si deve rischiare allo stesso modo, ci si deve dare con la stessa intensità dell'altro, altrimenti sarà sempre un rapporto in deficit... E le ciambelle, senza buco, non si possono definire tali...
Basta eccessi, anche emotivi. Sognare sì. Ma vivere le situazioni per quello che sono. Non seguire per forza i film che ti proietti nella mente. Non farla tragica per forza, rovinando le cose belle. La vita non è una fiction!


Sono troppo insicura per stare con qualcuno. Troppo attenta all'altro, a che fa, che dice, che pensa, per fermarmi a coltivare il mio "io" nella coppia e rendermi conto che, a volte esagero... Anche se a dire la verità non so com'è stare in coppia, dato che le mie esperienze sono sempre state strane... Faccio riferimento a quelle che conosco... Ed anche il modello dei miei, seppur straordinariamente straordinario, mi incute qualche timore e la paura di non trovare qualcosa del genere, per me.

Quasi aspiro ad un amore adolescenziale... Gli sguardi timidi, quasi di sottecchi, di chi ti ha notato da un po' ma che non ha il coraggio di scambiare qualche parola con te, le passeggiate, le serate davanti ad un buon film, le chiacchierate sui massimi sistemi come delle cavolate più inutili, lo stare insieme e bene, così, senza pretese, senza isterismi, senza ansia di possesso, e soprattutto, essendo se stessi... Non vergongnandosi di mostrarsi deboli , o "difettosi", senza il timore dell'opinione dell'altro; avere la piena fiducia di e in una persona,poter condividere con essa molte cose, arrivare alla vera complicità... Giuly, mi sa che sono già partita per la tangente, quindi è meglio che lascio la tastiera... Dopo questo, ho già fin troppo cui pensare...

Un bacio