domenica 25 novembre 2007

Il mondo è fatto a scale...



...Proprio vero.
Era da molto che non scrivevo e non so perché. Forse non mi andava di sviscerare quel maledetto malessere che puntualmente si ripresenta, sprovvisto -altrettanto puntualmente- di invito.
Non posso esultare per un briciolo di equilibrio raggiunto, che subito il mio umore, la mia condizione mentale cambiano. Sto forse perdendo la testa?
A volte mi chiedo se anche per le altre persone sia così difficile trovare un minimo di stabilità. Guardo i miei e non vedo questo problema. Forse c'è e non lo vedo, forse anche loro a volte si sentono persi, sperduti o semplicemente tristi, ma può darsi anche che non abbiano il tempo o la forza di mettersi lì a rimuginarci sopra. Perché magari hanno altro a cui pensare, incombenze inderogabili che li aspettano.
Mi sono chiesta spesso se potessi vivere meglio senza questi turbinii mentali di pensieri, situazioni del passato, vecchi discorsi, immagini nuove. A volte penso se io non stia diventando pazza. Ma poi penso anche che, finché mi chiedo se lo sto diventando o lo sono già, significa che in realtà non lo sono ancora.
Non so perché sono partita da questo... boh...
A volte non riesco proprio a sopportarmi, a volte ho davvero poca stima di me, per gli atteggiamenti di chiusura che ho, per le porte sprangate che mi ostino a interporre tra me e gli altri, anche quando mi sembra che le cose vadano meglio.
Mi urta essere una debole, ma non debole sul alto della sensibilità, dell'essere accorti o premurosi, ma debole nel senso di vigliaccheria. Di codardia. Di terrore puro delle cose. Di paura nel provare a buttarsi a capofitto in cose nuove.
Ho paura dei miei più grandi desideri e questo mi blocca, mi porta a restare in un eterno e perpetuo limbo d'indecisione. Quando mi dico "ok, chiudo gli occhi e vado", la volontà ed il desiderio di un cambiamento vengono spazzati via dalla paura dell'inadeguatezza, dalla preoccupazione di non essere al livello richiesto.
Io vorrei trovare la mia strada, ma noto come anche in questo, io riesca a tirare il culo indietro, permettetemi il termine.
Mi piace la musica... Avevo iniziato a suonare la chitarra. Quando ho scoperto di saperla strimpellare non ho fatto nulla per fare quel salto di qualità per distinguermi, per passare da un livello base ad uno avanzato.
Vorrei imparare a cantare, ma non ho il coraggio di prendere lezioni, nascondendomi magari dietro la preoccupazione del loro costo.
So cucinare, ma spesso faccio le cose un po' così, "a gettar via", quando ho persone che mi guardano nel lavoro, come se sabotando il mio lavoro o la mia creazione riuscissi a stare tranquilla e a non dovermi sentire imbarazzata nel ricevere complimenti.
E tutto perché? Tutte queste fottute paure, perché?
Perché ho paura di essere brava in qualcosa, di ricevere complimenti per qualcosa di ben fatto, per paura di avere un talento, per paura d'avere qualcosa che mi possa dare soddidsazioni o, per l'altro verso, per la paura che, approfondendo quella che sento essere una mia inclinazione, io non possa essere sufficientemente brava.
Ma chi se ne frega se non sono brava!!!! Mi soddisfa? Farlo mi rende felice? Ed allora dovrebbe bastare, no? Dovrei farlo per me, is it right?

Ed invece no... Sia mai che la signorina in questione possa dirsi "Good job, dear!". Nunca.
Sono scossa sì. Sto lavorando su cose molto pesanti, e stavolta mi sa proprio che un mese non basterà ad assorbire tutto questo malloppone di sensazioni.

Stasera serata con la mia amica D.
Cinema e cena, almeno parleremo un po'.
Ora vi lascio. Io e Giuly sempre sulla stessa lunghezza d'onda, abbiamo aggiornato il blog quasi insieme...
Buona serata

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ieri una signora inglese non sapeva che olive comperare al mercato e faceva aspettare tutti quelli che erano dietro di me. L'ho aiutata a prender la decisione dicendo che se é per sentirsi imbarazzati o colpevoli tanto vale scielgliere subito che aspettare mezzora. Il suplizio dura di meno...Poi m'ha anche detto che le olive non erano per lei...Moralità: Ci si pone spesso troppe domande prima di agire.Meglio motivarsi con l'idea che una volta fatta, la cosa da fare sparisce nel passato.

Rainwoman ha detto...

sempre utile il nostro corrispondente estero... Thanks! =)