domenica 25 novembre 2012

Ain't no sunshine...

E' da un sacco di tempo che non scrivo...e mi manca... Dall'ultimo post sono successe un sacco di cose: ho raggiunto l'agognato traguardo della laurea, ho preso e perso una macchina (anche se di terza mano) causa incidente, di cui risento ancora, nonostante sia passato un mese, ho terminato il mio contratto di lavoro in un negozio di vestiti per bimbi dopo la sostituzione maternità, ho iniziato a giocare seriamente a pallavolo -quest'anno serie C- e da un mese sto frequentando quessto master on-line tramite un'universita spagnola, che mi risucchia energie e tempo. Oggi sono proprio in fase DOWN: non riesco ad avere lo spagnolo think positive che i miei compagni di corso cercano di farmi assorbire tramite email e messaggi, e andrei volentieri letto, dato che per il colpo di frusta non riesco a tener su la testa... Ora come ora vorrei solo una vasca piena di acqua calda, un buon mix di sali progumati, qualche candela accesa a borso vasca, e lasciarmi andare a qualche nota musicale che il sottofondo suggerisce...

giovedì 28 giugno 2012

Paura...


Invece di pensare che martedì finalmente mi laureerò, che finalmente potrò dire di avercela fatta, mi lascio trasportare dall'insicurezza.
Dalla paura instillatami dalla relatrice nel parlare in lingua. Mi vuole sentire prima per come espongo, ma riuscendo a farlo solo lunedì, se andrà male mi impanicherò ancora di più il giorno dopo.
LA mia tesi è in italiano con riassunto in spagnolo, perciò dovrò anche parlare nella lingua che tanto amo.

Perchè sentirmi così male?
Che nervoso.

lunedì 11 giugno 2012

Attesa...



Sono ina tessa della mail della prof con la tesi definitiva da stampare... Svegliata almeno ogni ora... Che Dio me la mandi buona.

martedì 15 maggio 2012

Disturbi...

http://affaritaliani.libero.it/cronache/gb_malissa_obesa_anoressica90611.html ------------------------------- Questa storia mi ha colpita. Anche se forse in un modo poco sano. Mi sono ritrovata ad invidiare questa persona. Per il fatto di essere dimagrita così tanto. Mi rendo conto che sia insano il fatto di passare oltre la visione di quel corpo martoriato dall'operazione, ma il mio cervello continua a dirmi "Vedi? Lei è dimagrita". nche ieri sera, guardando la trasmisisone "Grassi contro magri - Kids", mi son ritrovata ad invidiare un ragazzino che con la forza di volontà, si sta lasciando morire di fame. Un alito di vento, e sarebbe potuto volar via. Aveva le gambette magre magre, e sembrva davvero che si potesse rompere da un momento all'altro. Io non riesco a vedermi bella. -Non riesco ad essere contenta dei 10 kg persi, ma penso sempre ed unicamente a quelli che non ho perso. Certo, in dieci anni, averne messi su più di 20 è stato facile. E non averli persi subito, li rende più difficilmente "allontanabili". E' paradossale, ma ho paura di dimagrire, di poter attirare lo sguardo di qualcuno, di poter ritornare apprezzabile agli occhi di un uomo "esterno". Per fortuna il mio moroso è molto delicato e dice di apprezzarmi molto, ma non sempre gli credo. Non che io non creda che lui sia sincero, anzi; ma sono io a non credere a quelle parole, perchè non mi sembra che rispecchino la realtà. Spesso, troppo spesso mi ritrovo ad invidiare le persone anoressiche, che (diamine!) sono persone malate. Questo proprio lo bypasso. Vado dritta al risultato. Non a come ci sono arrivate. Certo, non c'è pericolo che io lo diventi, perchè non ho una forza di volontà così forte, non ho il controllo che hanno quelle persone... Dimagrire è il mio desiderio ed allo stesso tempo la mia paura più grande. Vedere che il corpo rifiorisce, che può essere "apprezzato" da altri occhi, mi fa tornare indietro e riporta a galla "il buio". Mai più.

venerdì 4 maggio 2012

Sogni...

Ho sognato che ero rimasta incinta. E la cosa non mi piaceva. Ne ero terrorizzata, anche perchè perdevo tutto: i lavoro, lo studio, gli amici. L'unica ad essere felice era mia madre. Ed il mio moroso non faceva alto che dirlo ai quattro venti, quando io avrei voluto tenerlo un pochino per me, e provasvo questa sensazione di sentirmi incastrata in qualcosa che non volevo. Adesso... non vorri dire... ma mi sa che ho un problemna con questo aspetto della vita femminile. Non è la prima volta che faccio sogni su di una mia ipotetica gradvidanza, ed ogni volta mi lascia sensazioni di angoscia. Sarà perchè sto vivendo un momento particolare in cui le mie amiche sono alle prese con i loro pupi, sarà che da piccola io volevo essere subito mamma, mentre ora credo che pian pianino io stia cambiando idea... fatto sta che la cosa mi preoccupa. Anche ieri pensavo: sarei n grado di annullarmi per un figlio? Sarei in grado di essere la persona equilibrata che gli serve per crescere? Le risposte non erano mai affermative. C'è qualcosa che non va. Invece di andare avanti, tono indietro. come i gamberi. Brutta storia.

lunedì 16 aprile 2012

Cosa succede?

Cosa succede in me?
Non so... Sarà che due delle mie amiche hanno avuto un bimbo, sarà il desiderio d'indipendenza, la voglia di una casa mia, di costruirmi una vita, che mi fa sentire triste.

Mi sembra di non aver la forza per iniziare un mio percorso.
Poi, dopo ieri, sento ancora il dolore.

Dopo una settimana in cui non ho fatto allenamento per via del lavoro, ieri mi sono presentata alla partita di pallavolo, ben sapendo che non mi avrebbe fatta scendere n campo, per rispetto anche di chi ha fatto allenamento tutta la settimana.
Era l'ultima occasione di riuscire a raggiungere i play-off, ma abbiamo fallito.
Dopo aver perso due set, il coach ha deciso di mettermi dentro, e non so perchè, ma l'aria era diversa. Incitavo, correvo a destra e a manca, e quasi mi fa sentire superba scriverlo. Ma a quanto mi han detto dagli spalti, ho fatto la differenza.
Ho dato il mille per mille, anche perchè questo sport non solo mi piace, ma lo amo proprio.
Il dolore che ho oggi ai quadricipiti, non è solo di stanchezza fisica, ma credo sia anche adrenalina non ancora scaricata.
All'ultima partita prima della pausa pasquale, c'era un'osservatrice: un'allenatrice che qui in zona ha una squadra di C e di B2.
Finita la partita, dove ho giocato fino all'ultimo tutte le mie forze, il mio moroso mi fa: "Vedi quella signora là? Miha chiesto chi sei". Ed io, dato che giocavamo in un paese dove mio padre ha dei parenti, faccio "Ah, sarà la mamma di Pinca-pallina. Ma non so he faccia abbia". Poi la guardo bene e mi pare che abbia un viso che ho già visto...

La moglie del mio accompagnatore mi dice "Hai visto? C'è la XXXX. Sai chi è?". Ora ricordavo. Era un'allenatrice rinomata già ai tempi di quando ho lasciato la pallavolo.
Il mio moroso contnua, dicendomi che voleva sapere cosa facessi, se io lavorassi e come mai avessi lasciato la pallavolo per dieci anni... Lui, diplomaticamente ha detto che c'erano stati degli attriti con la società... se così si può chiamare un tentato adescamento...

Anyway...tornando a ieri sera, sentire le persone apprezzare il mio gioco mi ha fatta quasi piangere. Ieri mi sono sentita come quando giocavo dieci anni fa: scariche di adrenalina, la voglia di fare il tutto e per tutto per provare a portare a casa il risultato.
Ed oggi, a partita conclusa, sento pervadermi da una tristezza infinita. Da una malinconia e un dispiacere per la ragazzina che ero e per ciò che sarei potuta essere. Ok, magari sarei tornata a casa dopo un mese, ma non sapere se il mio cammino sarebbe potuto essere diverso, mi logora. Anche perchè adesso, a quasi 27 anni, non sono vecchia, ma forse per avere una carriera sportiva più "in alto" sì. Io, poi, che anche quando faccio un bel punto non esulto come dovrei, perchè penso che potrei fare sempre meglio... mi risulta difficile avere la presunzione di presentarmi a qualche squadra di livello e chiedere di allenarmi con loro...

La cosa che non mi piace è che poi divento cattiva. vorrei vederlo soffrire, poco a poco, nel tempo. Un dolore lento e costante, come è stato per me.
E questa cosa proprio non mi piace.
Perchè non sono una persona cattiva e non voglio che la vendetta sia parte del mio essere.
Dovrei augurargli del meglio, e che nella vita possa provare ad essere genitore, e vedere come sia soffrire per un figlio che soffre, e non sapere cosa fare.

Voglio chiudere.
Pensavo persino di fare un rito, un falò, un qualcosa che s'imprima nella mia mente e prenda il posto del passato. Una specie di tranfer: associare nuove emozioni positive a qualcosa che mi ha segnata a vita.
Io, che non riesco a gettare l'unica prova tangibile che ho di questa storia, come se temessi che, facendolo, nessuno mi possa credere che è davvero successo. Come a voler tenere aperto un legame con qualcosa che un giorno potrei pensare di aver vissuto solo nella mia mente.

non lo rimpiango, anzi. Lo schifo. E se non fosse stato per l'amore e la pazienza del mio moroso, non so dove sarei ora. Molto probabilmente, non ci sarei più.

lunedì 27 febbraio 2012

Non so...

Non so...
mi sembra di non andare da nessuna parte. Dormo male, ho avuto una settimana infernale al lavoro, dove ero praticamente da sola, con decisioni da prendere. E sappiamo che non è proverbiale la mia capacità di farlo.
Sto andando avanti conla tesi: mancano due settimane alla consegna e non so ancora di che morte devo morire, ovvero se la prof accetterà di farmi presentare a marzo o no. A me non cambierebbe molto, a dire la verità: l'unico che piangerebbe sarebbe il mio conto in banca, perchè vorrebbe dire sborsare 1500 euro in un botto per pagare la rata univesitaria...
Senza mettere in conto dover dire ai miei "Sorry, ma io vado al prossimo giro".
Frusrazione.
Sento che qualcosa mi sta spingeno verso un abisso nero di cui non vedo la fine.

martedì 21 febbraio 2012

Sono arrabbiata...


Sono arrabbiata...
Con il mondo.
Il mio santolo, che è come un secondo padre per me, h scoperto di avere qualcos di brutto. In quattro mesi è dimagrito 20 kg, il che non è buono. Sono andata a trovarlo finalmente, e sono rimasta stupìta di me stessa: non ho pianto.
Io, che spargo lacrime anche per un bimbo che mi sorride, sono riuscita a trattenere tutto, per non angustiarlo ed intristirlo, per non scatenare le lacrime della mia santola.

Un uomo che "si è fatto da solo", che nella vita ha lavorato, ma ha sempre ringraziato Dio per ciò che ha avuto: due figli, il lavoro nella sua amata campagna e dei nipoti meravigliosi.
Io qui, come quando il papà del mio moroso è venuto a mancare, non ci trovo davvero un senso.

E mentre sono qui al pc a cercare di scrivere questa dannata tesi, mi sento estremamente irritata da me stessa, perchè mi sento a pezzi, e stupida nel pensare che il mio modno finirà se non mi laureo a marzo.
Mi sento stupida ad arrabbiarmi con una prof che non mi risponde, quando ci sono persone che pensano che domani inizieranno una cura così pesante, che gli devasterà il fisico e l'anima, e che non necessariamente gli salverà la vita.

Perchè non cresco?
Perchè non la smetto di cullarmi nel mio egoismo?
Perchè non imparo ad essere adulta?
Mi odio.