sabato 2 gennaio 2010

Anno nuovo... Vita vecchia...


Come ogni anno, ho odiato il Capodanno.
L'unica cosa diversa, in questi due ani, è che per fortuna la persona che amo era con me.

Verso le 5 del 31 dicembre, mi sono presa davvero male: un'angoscia unica, un senso di inadeguatezza che non mi lasciava.
forse scatenata nel pomeriggio da dei commenti di una mia amica, su un giro per i negozi fatto con la sorella, dove mi diceva di non aver trovato niente. Proprio lei che pesa 60 kg credo.

Ecco. Ho realizzato tutto.
Che così non posso andare avanti.
Questi due giorni li ho passati rifugiandomi nei libri regalatimi a Natale. Il primo, divorato in 3 sere (Sophie Kinsella, "Ti ricordi di me?"), in cui ho potuto apprezzare il pensiero che essere sè stessi è l'unica cosa che possiamo fare per capirci prima di tutto, e poi per decidere chi vogliamo essere e con chi vogliamo stare.

Ieri sera poi ho iniziato "Il tempo che vorrei", di Fabio Volo. So che molti non lo ritengono uno "scrittore". Per me, invece, è LO scrittore.
Senza pretese, racconta delle storie, o ciò che sente, che vede, che ha vissuto e lo trovo straordinariamente affine al mio, di vissuto.
Spunti, idee e ragionamenti che ho fatto pure io, anche se magari a qualche anno di distanza.

Ci sono molti passi che vorrei citare, e credo che lo farò.

Mi ha colpito particolarmente il motivo della rottura con la sua "lei", come lui la chiama nel libro.
Lasciato perchè lui non le ha permesso di amarlo.

E subito sono stata percorsa da un brivido di paura. Vedere nel libro le parole che temo sentirmi dire "Ti lascio, perchè non mi permetti di amarti".

Perchè so che, a lungo andare, anche la persona più innamorata del mondo si può arrendere, se ha un muro dinnanzi.

1 commento:

Unknown ha detto...

Nue pôre, par tignî un omp a tu âs di scjampâ...Cussí al cji cour daûr:-)
Mandi