domenica 16 maggio 2010

Discriminazione...



So che forse qualcuno non lo riterrà giusto come termine, ma ogni giorno ne vedo un po'.
Dal colore della pelle, allo stile di vita, persino ai vestiti nei negozi, fino ad arrivare allo sguardo delle commesse.
Perchè, un corpo che quarant'anni fa era ritenuto in salute, bello, rigoglioso, genuino, morbido, con connotazioni positive perchè indicava un buon partito per una futura moglie o madre, ora viene messo al bando?
Chi ha qualche chilo in più (rispetto a chi poi???), vive gni giorno la discriminazione.
Sono d'accordo sul fatto che il troppo stroppia, e che quindi bisogna tenere sotto controllo il proprio IBM (l'indice di massa grassa nel corpo), ma perchè per le persone più in carne si devono creare delle collezioni e dei marchi a parte? E perchè questi abiti dvono costare il 20-30% in più di una marca "normale"???

Sto andando alla ricerca di un abito per 3 matrimoni -il vestito sarà lo stesso, le persone che parteciperanno invece no- e colgo negli sguardi delle commesse quel fastidio nel dover "lavorare" per me.
Nemmeno in un negozio di abiti da sposa e da cerimonia mi sono trovata bene.
La commessa imbattibile è quella del negozio di Fiorella Rubino. Quando mi vede, sa già cosa darmi, e coglie sempre il mio gusto e lo stile che voglio.
Mi fa osare, mi fa sentire bella e NORMALE.

Non mi fa sentire a disagio, aiuta a nascondere ciò che io voglio non si veda e mi fa "mostrare" anche quello che io penso che dovrei nascondere, e che invece noto riscuotere successo. =)

Ecco, le donne dovrebbero potersi sentire bene sempre.
Trovare le proprie taglie sempre, e non sentirsi escluse. Ghettizzate per avere il dono delle fomre.

La settimana scorsa ho accompagnato un'amica a fare delle spese giusto oltre confine, in Austria.
Con mia sorpresa, la mia taglia era di due o tre in meno rispetto a quelle italiane. La commessa mi ha spiegato che lì le taglie sono quelle europee.

E mi sono chiesta, Italia capitale della moda, o di falsi dettami di magrezza?

6 commenti:

Kylie ha detto...

Molte commesse ti guardano dall'alto in basso per come sei vestita, per le scarpe che indossi, per i capelli che hai.
Indipendentemente dalla taglia.
Ultimamente sono andata anch'io in un negozio per acquistare un abito per un matrimonio e ti assicuro che non vedevo l'ora di uscirci.
Eppure io ho la taglia 40-42!

Credo ci sia troppa attenzione all'apparenza.

Buona domenica!

Anonimo ha detto...

Chiara, con la mia 56 me ne frego. Vorrei solo che il mondo fosse un po' diverso, non per sentirmi meglio, ma solo per il fatto che, fermandosi all'apparenza, le persone si perdono molto, ma molto e molto.

Un abbraccio e scusami se la sfiga vuole che io non ci sia sabato mattina, mi dispiace davvero tanto.

Unknown ha detto...

La catalogozione delle taglie varia da paese a paese.Ció che é grande da noi, da loro é kleine:-) Dunque, da brava friulana sei a mezza strada tra i tedeschi e gli italiani medi:-)

Unknown ha detto...

Cjape sù il to murôs e anin acà da nô a fâ un zîr:-) A tu sâs che a 'nd é simpri puest e nol coste nuie:-)

Unknown ha detto...

Mai trê cence quatri:-) Il timp al é biel,l'amôr al é fuart,i bêz a no contin: Al é il moment di maridâsi:-)
Daspó a tu vens in viaç di gnocis da barbe Jaio:-)

Unknown ha detto...

E parcé no, Le setemane ch'a ven o sin in Spagne ma dopo o sin achi fint in setembar. O vin juste di lâ in Svizare doi trê dîs. Mandimi un mail parcé che no soi simpri atîf sul blog.