mercoledì 22 agosto 2007

...finalmente....

...finalmente posso aggiornare il mio piccolo blog.
purtroppo non riesco ad essere produttiva quanto la mia amica giuly, ma ora che ne ho la possibilità, eccomi qui.

Il mio compleanno non è stato un granchè perchè passato al lavoro, ma ciò che per me era importante era chiarire le cose con i miei.
la mattina del mio compleanno, sono tornata dal lavoro alle 3 di mattina ed ho trovato un foglio sul mio cuscino. A colpo d'occhio avevo visto già che la scittura era di mia madre, ed il mio stomaco ha fatto un "salto" un po' come quando si percorre in macchina un sottopasso....
Ho fatto tutto con calma: mi sono cambiata, sono andata in bagno, mi sono messa a letto ed ho preso in mano il foglio. Volevo essere concentrata solo su quelle parole ed assorbirle del tutto...

"anche se tu non ci credi o non lo pensi, noi ti vogliamo bene. siamo tutti con te qualunque cosa tu voglia fare, l'importante è che tu sappia cosa vuoi e ne parli invece di scappare. buon compleanno, mamma papà Teo e Miki"

Vi dico solo che al rileggerla mi sto commuovendo. Quella sera, arrivata al primo punto ero già come una fontana...
Tutto questo perchè il 30 luglio non ho dato l'esame, ed essendo molto indietro a causa del mio lavoro che mi fa fare orari assurdi e che mi comporta l'essere assonnata e lo scombussoalmento dell'orologio biologico (avere fame ad orari strani, sonno la mattina e zero sonno fino alle 2 di mattina)
, i miei non l'hanno presa bene.
Mia madre soprattutto... Era, giustamente molto arrabbiata ed ha detto, nel momento così di furia, anche cose che mi hanno portato al mutismo nei 4 giorni seguenti.
In quei giorni ero sempre o al lavoro o a fare ripetizioni po comunque cercavo ogni modo per stare fuori casa perchè non so che avrei fatto, ed il mutismo era reciproco.
Come mi ha scritto lei, scappavo, come sempre.
e' la cosa che so fare meglio e non mi piaccio così.
Il giorno del mio compleanno un abbraccio ha sciolto la tensione
ed io ringrazio davvero i miei genitori per essere così.
So di essere un'ingrata a volte, però secondo me ogni tanto è giusto ricordare ai propri figli che li si ama. Non bastano le parole lo so, valgono molto di più i gesti, ma altrettanto, a volte, al proprio cuore, alla propria anima fa bene sentirsi dire "ti voglio bene", specie se uno si sente poco valido, un pochino fuori posto in questa realtà che va così veloce da non permettermi di starci dietro.
Mi dispiace se ho fatto qualche errore di battitura, ma non vedo niente, nemmeno la tastiera, perchè ormai sto piangendo.

La settimana passata a Tarvisio con Giulia, mia inseparabile amica di (dis)avventure, mi è servita davvero tanto.
All'inizio mi sentivo persino in colpa di essere là, sapendo che i miei avevano lavoro, sapendo che stavo spendendo soldi, poi però mi sono detta (sostenuta da Giuly), che probabilmente anche loro erano contenta che fossi lì, non uscendo praticamente mai durante l'anno per via del lavoro.

Andare via, anche se solo ad un'ora e mezza da casa, mi è servito a mettere un po' d'ordine.
credo che se fossi rimasta a casa nojn avrei cambiato nulla, presa dal lavoro a casa, dalla perpetua angoscia degli esami non dati per mia negligenza e strascichi del lavoro, dal pensiero di essere sempre al verde o al minimo del sostentamento.
Poi mi sono detta "ok, stai male. Non ti piaci come sei ora, sempre incazzata, sul piede di guerra, con un mal di testa di fondo che non ti lascia mai. Che intendi fare?
La scuola ti piace, e se non riicordi male, anche studiare. Alle superiori te la cavavi bene ed anche il primo anno di università è andato bene. Quando sei cambiata?
Tralasciando le cose private, da quando hai iniziato a lavorare,no?
non hai più i sabati e le domeniche per riordinare gli appuntio e studiare quelli della settimana conclusa. Per la mancanza di tempo hai perso amici, e dì la verità... ti manca anche la messa della domenica alle 8 con i tuoi; quello svegliarsi sempre, con il frescolino sul viso che d'inverno toglie tutti i residui del sonno che fino ad un secondo prima pensavi di avere.
Ti manca avere tempo, anche solo per rimanere a leggere un libro o a scrivere il tuo diario, i tuoi pensieri.
Ti manca essere Chiara.
Ti manca la possibilità di poterti costruire come persona.

Ti disgusta la malignità delle persone che incontri al lavoro, e che ti trascinano nel loro vortice di niente, di discorsi inutili, di pettegolezzi, di pugnalate alle spalle, di facce toste, di pochi riconoscimenti.
Disprezzi certi clienti che ti fanno sentire una nullità con un solo sguardo, per la sola colpa di non essere nata ricca.
Non sopporti dover sorridere alla gente quando hai una giornata no e vorresti stare con i tuoi e magari parlare.
Detesti il Natale, la Pasqua per cadere in giorni in cui la gente vuole solamente strafogarsi al ristorante, quando vorresti essere come sempre a casa pronta per andare alla messa, per poi pranzare tutti insieme, senza tv, con la tovaglia "buona" e con i bicchieri che fremono, perchè sanno che quello è il loro giorno.

Ti dà fastidio avere mal di stomaco per fare una cosa che alla fine è un piacere che fai.

Perchè devi stare male?
Lo so, lo so che tu ti senti in dovere di aiutare in casa, però forse lo stai facendo nel modo sbagliato.
Quindi, ora credo tu sappia ciò che devi fare."

Come ho realizzato questo, nel mio stomaco ho sentito una piacevole sensazione di relax, anche se minuscola.
Evidentemente ho sciolto solo il primo dei tanti nodi non sbrogliati che porto dentro.

Giulia è stata la mia compagna di viaggio e rileggendo i nostri giorni sul suo blog, non ho fatto altro che ridere.
Il giorno di ferragosto, prima di cena, trovo un biglietto per me sul tavolo... Indovinate di chi?
<> Apro il foglio e leggo <ci sono cose che non abbiamo mai avuto e che per sempre sogneremo.
ci sono cose invece che sognamo e un giorno avremo, basta crederci.>> Giulia Ti voglio bene

Credo basti a dire quanto bene sono stata con TE.
Quanto ho riso (per i tipi del bar, il ragazzo col suo trattor-bolide, per i romani, e la guest.star, ovvero il vicino di casa...) e pianto (teatro in friulano su Telefriuli comico, ma con finale commovente a tradimento; per la bellezza della natura; per le nostre chiacchierate e riflessioni mentre arrancavamo in salita, spompate e quasi senza respiro).
Io ti dico solamente GRAZIE per avermi permesso di stare con te in quel magnifico posto che il Friuli ci permette di vivere e respirare.
Io spero proprio che il tuo scritto si avveri,e spero di essere stata una buona compagna di viaggio. Prometto che migliorerò.

E ricorda di tenere sempre nella memoria le parole del tuo medico, ha ragione e lo sappaimo entrambe.
La genuinità, la semplicità, la bontà e la dolcezza, quando scoperte, diventano cindispensabili come l'aria. Ed io sono contenta di aver "respirato" con te.
Ora ti lascio perchè le incombenze mi richiamano all'ordine, anche se starei qui a lungo. Prometto di tornare presto.
Semplicementi, ti vuei un gran ben


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