mercoledì 15 ottobre 2008

Certe volte...

A volte è proprio così che mi sento...
Quando penso a tutto ciò che ho da fare, a tutto ciò cui devo star dietro... Mi manca il fiato, e quasi quasi me la faccio addosso dalla fifa.

Perchè ho sempre preteso molto da me, ed ora che le mie capacitàBARRAvolontàBARRAsolo questione di eventi mi hanno portato ad una battuta d'arresto, per iniziare solo da pochi giorni una lenta risalita (per chi non avesse capito la frase, tranquilli...) che mi fa stare ancora peggio.

Perchè a me succede sempre lo stesso... Sia mai che le cose che funzionano nella mia seppur breve vita coincidano in un dato spazio temporale!
Sia mai che io possa dirmi "Ok, per un po' possiamo tirare i remi in barca". Eh, no! C'è sempre una corrente che mi viene contro, contro il quale io devo remare.
So che starete pensando che forse basta girare la barca a favore della corrente, ma io non ne sono capace...
Macino troppi chilometri cerebrali per poter essere "normale", elementare... Sempre le cose "a pîs" (coi piedi) devo fare.
Quando leggo il gioprnale inizio sempre dalla fine, e mio padre ogni volta mi guarda sconsolato...

Sono iperattiva oggi... Ho paura di non riuscire a fare ciò che mi sono preposta.
Il mio oroscopo ieri mi deiceva che in ambito lavorativo mi devo sì organizzare, ma non pressare le situazioni, e lasciare che le cose prendano la loro forma.
forse aveva ragione il povero stagista di giornalismo, costretto ad occuparsi della pagina dell'oroscopo, scaricata da qualche sito...
Devo aspettare, impresa per me alquanto ardua, perchè io vorrei poter vedere tutto subito.
La reazione delle persone alle belle notizie, ai regali, gli effetti di una dieta, di un taglio di capelli, di una crema nuova nemmeno scartata dal cellophane... di un programmo lavorativo...

Vorrei a volte poter partire, per una mèta "ics" e ricominciare da zero. Ripartire. Tracciare una linea di saldo conto ed iniziare a pagina nuova, memore degli sbagli del passato.
Anche se, ora che ci penso, probabilmente rifarei gli stessi errori, e allora ci vorrebbe un'altra destinazione, un'altra riga per i conti...
Io non so dove stia la felicità. che più che felicità, a me basterebbe la Serenità per vivermi come sono. Per on aver paura delle mie idee. Per non temere ancora il giudizio degli altri. Per non lasciarmi ancora condizionare, quando qualcosa in me prende forma e vorrebbe essere espresso in una danza, in un disegno, in un oggetto, in una canzone.

Invece no... Sto sempre lì a dirmi "Ma dai, questo no sta bene, questo no si fa..." e mi nego di vivere i miei 20 anni, rimpiangendo una parte della mia adolescenza... E così facendo, quando sarò ormai trent'enne, avrò i miei 20 anni da reclamare.

Non mi ricordo nemmeno da che punto son partita per questo monologo, fatto sta che oggi mi sento così.
E' una di quelle sere in cui avrei l'energia per fare mille cose, dall'imparare a ballare, ad una lezione di fit-boxe, ad una lettura intensa, ad una serata di karaoke -nonostante sia quasi senza voce-.
Invece no... Perchè come ogni volta, mi trancio le gambe da sola.

In questi due giorni di lezione mi sono sentita molto diversa, ed è per me molto positivo. Spero di smetterla di usare troppo il cervello, perchè potrei rovinare anche quello che di buono è presente ora nella mia vita.
E so che quando penso troppo, ogni cosa poi viene rovinata dalla mia mente che si dimostrerebbe per l'ennesima volta bacata.

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