martedì 9 giugno 2009

Quando parte un angelo...


Quando un angelo parte, si porta sempre via un pezzetto di noi.
Ci lascia qui, a combattere con i nostri perchè, con i nostri "chissà se...", con l'idea di non aver fatto abbastanza per quella persona.
Una comunità in lutto. Una famiglia duramente colpita.
E anche se è un argomento duro, io sento il bisogno di far fare qualcosa alle mie mani.
Di esternare il buco che sento dentro. Questo sconvolgimento che mi rimescola lo stomaco.

Mi fa pensare a quante persone stiano soffrendo allo stesso modo.
A quanto, a volte, certe malattie infide, s'insinuano nella ragione, e ti portano su di una strada che mai avresti scelto di percorrere.

Nell'omelia oggi ho sentito delle parole che mi hanno dato molto... Non dobbiamo sforzarci di capire il perchè, il per come... Ma dobbiamo metterci in cammino.
Raccogliere le nostre forze, e metterci in cammino, con la speranza.

Il mio amico, oggi, insieme ai suoi fratelli, mi ha insegnato cosa significhi crescere, anche se l'ha dovuto fare in un giorno solo.
Mi ha insegnato che si può sorridere anche nel dolore e trovare uno sgurado carico d'amore per chi ti viene vicino, e parole di conforto non ha, perchè tutto sembrerebbe fuori luogo.
Io a lui ho detto solo che le parole che ha detto alla fine della cerimonia sono state bellisime, e che per lui, e per loro noi amici ci siamo. E non li molliamo.

L'altra sera ero a letto, e leggevo, come di consueto, prima di dormire...
Mi sono imbattuta in queste parole che vi lascio.
L'unica cosa che voglio aggiungere è che, anche se dal cuore il dolore non se ne andrà mai, fuori il sole tornerà a sorgere e a splendere, anche per quei quattro ragazzi, che noi terremo sotto la nostra ala.

"[...] Ci sono dolori che non hanno tempo, immobili, enormi, mille volte più forti della nostra capacità di soffrire, mile volte più forti della nostra capacità di sopportarli. Dolori che restano lì, inesorabili come pugnali nel cuore, dolori che non danno tregua, che ogni giorno si svegliano quando ci svegliamo e che di notte non ci fanno dormire. Vengono vinti soltanto dalla necessità fisiologica del sonno, ma non del tutto perchè il dolore non dorme mai e spesso s'impossessa dei sogni, e li trasforma in incubi, a volte, e a volte in inganni, bellissimi dolcissimi inganni che si svelano ogni mattina e ci trafiggono ancora... e ancora e ancora."

Lorenzo Licalzi,"Che cosa ti aspetti da me?" Rizzoli romanzo


1 commento:

Kylie ha detto...

Se ne va sempre una parte di noi con le persone che amiamo e che perdiamo.
La vita è fatta anche di questi dolori che non riusciamo a comprendere.

Un abbraccio forte