giovedì 11 settembre 2008

Groviglio ingarbugliato di pensieri attorcigliati...

Questa è proprio una giornata in cui vorrei chiudere i battenti ed andarmene dalla vita per un po'. Chiudere le porte a tutto e lasciarmi sola con il pc, o meglio se ne possedessi una, la macchina da scrivere.
Ho letto il post di Giuly, e mi trova d'accordo.
A volte a notte fonda sento il desiderio di scrivere, e non potendo accedere al pc, lo faccio su carta, su un quadernetto iniziato anni fa, e che non aggiorno perchè di solito con il pc è più veloce.
Oggi è uno di quei giorni in cui, tra mal di testa, pensieri assordanti, tristezza, vorrei solo mettermi a letto e aspettare domani. Ma non posso.
Non posso farmi vedere così, non posso destare preoccupazione, non voglio che nessuno si preoccupi per me.
Voglio vedermela da sola. Voglio vedere se per una volta riesco a non nascondermi dietro qualsiasi scusa.
Per un po' voglio restare da sola, con i miei pensieri. Vedere se riesco a cavarci qualcosa di buono.
Cercare di capire come mai, per ogni cosa buona che faccio, ce n'è una meno buona che mi investe, e ritorna a farmi sentire male come in passato.
La sicurezza e il credere in se stessi è una cosa fragilissima. Non ha basi solide e per quanto mi riguarda, basta sempre pochissimo per far sì che io mi ritrovi col sedere a terra. Un'altra volta.
Credo che io abbia ancora molto, molto, molto da imparare prima di riuscire a stare anche solo in piedi a questo mondo.
Io non ci so stare. Non ancora, per lo meno.

C'è sempre qualche prova per me, qualche test, qualche esame da superare. E io voglio mettercela tutta.
Voglio uscirne orgogliosa di me, più forte e consapevole che posso avere un certo valore.
Avevo letto sulle domande del Trivial Pursuit che si impiegano meno muscoli a sorridere che non in un'espressione triste...
Potrei farlo per la mia economia facciale... ma oggi non ci riesco.

Non so di cos'avrei bisogno, ma lo avverto. E mi infastidisce avere bisogno di qualcosa.
vorrei essere emotivamente indipendente.
Dai giudizi e considerazioni altrui. Dai giudizi della mia testa. Dal pensiero che far felice chi mi sta attorno mi basta, anche se lo faccio con piacere.

Io devo crescere. Smetterla di restare nel guscio.
Ma c'è sempre qualcosa che mi fa desistere.
C'è sempre qualcosa che mi fa dire che la prossima volta lo farò.
E la prossima volta non arriva mai.

Io voglio fiorire, non appassire senza aver mostrato al mondo i miei colori.
Voglio dimostrare a me stessa che posso tornare quella che ero... Anzi, come ero no, perchè ormai è passato, ma riprendere quelle cose buone che mi piacevano di me...
Non so se la frase funziona, ma è genuina, come sempre quando batto sforsennatamente sui tasti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e ce la farai!

Anonimo ha detto...

Ciao.. mentre passavo ho trovato il tuo blog..

scrivere forse sia ina delle migliori cose che hanno inventato in questo mondo, perchè possiamo esprimere tramite le parole tutto ciò che c'è dentro...

:)

Lillo ha detto...

Direi che è ora di farlo e basta, mica di aspettare la prossima volta.

Vedrai come ti sentirai sollevata dopo. Vedrai!

-L.