giovedì 29 novembre 2007

Suspîr da l'anime...


Cara Giuly,
ho molte cose da spedirti, già scritte, ma oggi preferisco usare il blog per parlare solo a te.
Non so come sia possibile, ma ogni volta mi sorprendi, ogni volta ti sono grata per il fatto di riuscire a toccare le mie corde, di essere capace di tirare fuori quello che io cerco di nascondere.
A volte, come dici tu, mi sento davvero uno schifo... Vorrei andarmene da tutto e da tutti, come se così facendo risolvessi qualcosa, e come dice Accorsi in Radiofreccia, scappare da un paese con 20mila abitanti vuol dire voler scappare da se stessi...
Cercando aiuto ho scoperto molte cose belle, sto iniziando solo ora a conoscermi, sto ribaltando le mie convinzioni (-da stabilire se fossero le mie o le proiezioni dei pensieri altrui nella mia mente-) ed è dura imparare a vedere sè stessi dopo così tanto tempo.
Il cibo è per me amore e odio. Adoro gustare cose nuove, particolari, mi piace un sacco muovermi tra i fornelli, in quel rito sublime che è la preparazione di un piatto. Tagliare le verdure, preparare tutto davanti a me, in modo da averlo a disposizione al momento opportuno...
All'altro angolo del ring, abbiamo il vincitore in carica. Il cibo come appendice del mio cuore, abile stratega nel duro gioco della sopravvivenza, anestetico per il malessere che porto dentro.
E come te, Giuly, spesso e tutt'ora, mi sono sentita ingrata verso la vita, verso chi soffre di mali peggiori, e perchè io credo di avere vicino una bella famiglia e degli amici.
Purtroppo questo male di vivere, questo senso di inadeguatezza, mi porta a voler allontanare tutti. Sento che nessuno capisce come si possa stare, convivendo con un corpo che non si sente proprio.
Non è superficialità la mia, perchè nella mia scala di valori, ciò che si ha dentro è sempre più importante del fuori. Ma se l'involucro non è in armonia con il cuore della mia anima, vedo come le cose mi risultino impossibili.
Per la mia altezza, struttura fisica e forza, ho sempre assunto ruoli non miei. O meglio, sono stati gli altri ad avermeli assegnati. Smetterla di stare in braccio a mamma e papà "perchè ormai sei grande" (anche se solo in altezza), nei giochi a scuola essere sempre quella che inseguiva e che non veniva mai seguita, quella che doveva badare agli altri della classe -identici per età, ma più piccoli di statura-, sentirsi dire dagli amici di casa "braccia rubate all'agricoltura" facendomi sentire ancora meno adeguata, meno femminile, nonostante io con i miei ci lavori da sempre...
Anche ora, solo al seguire questo mio filo di pensieri, sento come di avere qualcosa dentro che spinge, che smania dalla voglia di uscire, e sento come sempre io lo rispedisca al mittente, giù giù in fondo a me, deglutendolo a fatica.
E' come se stessi negando me stessa. Lo sto facendo, perchè nessuno crederebbe ancora ad una mia uscita del tipo "da domani dieta!".
Non ci credo nemmeno io, perchè mi deludo ogni volta e fa male non essere all'altezza di sè stessi...
Quando gli altri mi dicono "E fai qualcosa se così non ti piaci, no?", non capiscono che per me è peggio che ricevere uno schiaffo, perchè mi mette di fronte al fatto che non riesco a fare qualcosa per me. Sento il fallimento.
Tutte le volte che il miracolo del dimagrimento è sceso su di me, era dovuto ad agenti esterni (un'innamoramento o una malattia) ed ogni volta mi dicevo "bene, ora rimaniamo così"... Hai voglia, come no!
Quanto volte ho aperto le porte della dispensa, del frigo, e di qualsiasi cosa si potesse aprire, alla ricerca di cibo, alla ricerca di quel qualcosa che mi potesse "riempire", sensazione che ormai conosco molto bene.
Quante volte mi sono detta di lasciar perdere, e quante volte, quelle stesse volte, finchè non avevo quella cosa tra le mie mandibole, non riuscivo a pensare ad altro, non riuscivo a concentrarmi su niente. Quante volte prendere le cose dalla dispensa furtivamente, per non farmi scoprire da chi bazzicava per la cucina in quel momento, a mangiare qualcosa fuori pasto dopo abbondanti pranzi o cene che fossero. Come una ladra, come se potessi nuocere a qualcuno se non a me stessa.
Quante volte mi sono odiata per non aver saputo resistere a quello che era un richiamo all'autodistruzione, per non aver saputo mantenere la lucidità e riuscire a passare oltre. Quante volte ho ingurgitato cibo fino a stare male, quasi fino a non riuscire a respirare? Quante lacrime di coccodrillo poi, per avere in corpo tutti quei carboidrati, grassi o proteine che fossero, senza fare nulla per espellerli... A dire la verità qualche volta ci ho provato, ma per fortuna il terrore di poter cadere in un vortice inverso rispetto a quello di adesso, mi ha sempre fermato in tempo.
A volte ho pensino desiderato di poter essere anoressica. Ma mi sto rendendo conto dell'abominevole bestemmia che ho appena scritto? Voler essere malata all'inverso, pur di rientrare nei cànoni di questa cazzo di società che mi fa sentire così inadeguata, così fuori schema e che io dichiaro sempre di non voler seguire.
Eppure, mi provoca malessere. E' come se la mia mente, attraverso le forme del mio corpo, tenesse fede ai propositi della mia mente di non adeguarmi alle mode, al modello scheletrico... Sono d'accordo che stando nel peso forma si stia meglio, sia chiaro. L'ho sperimentato, ma non per questo si deve discriminare chi, per volontà o per natura, si porta dietro qualche chilo in più.
Vai in un negozio e le 38 sono le nuove 40, le 48 le nuove 50...
Per cercare un qualcosa da mettersi addosso senza sembrare una rispettabile donna di mezz'età, devo ricorrere a negozi dove le cose costano 2 volte tanto, per 5 centimetri di stoffa in più.
Il senso di frustrazione che provo nell'andare per negozi con mia madre è unico. "Guarda che carino! Bello! Bello questo modello!"...
Ed io sempre lì a chiedermi "Per me?". Oppure a dirmi che mi ci vorrebbe vicino almeno un altro mezzo paio di jeans per non sembrare un insaccato.
Io so che devo fare qualcosa per me, per stare in forma, e ci lotto ogni santo giorno. a volte ne esco vincitrice, la maggior parte delle volte, sconfitta amaramente, con un notevole distacco per giunta.
Però di questo malessere nessuno ne parla. Ovvio. Siamo tutti felici, stiamo tutti bene, siamo tutti contenti.
Quando mi sveglio la prima cosa che penso è "Non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare, non devo mangiare", e prima di addormantarmi mi dico "Sei una perdente, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato, hai mangiato".
Quanti pianti che andavano al di là della scena vista alla tivù, quante volte quelle lacrime nate da una commozione televisiva, sono diventate disperato tentativo di far uscire qeul dolore che mi porto dentro. qualcosa che và oltre il fatto fisico, che scava nel passato... Come la goccia che cade sulla roccia, costante, e che corrode quella stessa roccia, all'apparenza forte ed indistruttibile.
E' qualcosa di così radicato in me, che non sempre riesco a trovare il bandolo della matassa, non sempre riesco a capire qual sia il punto. Cosa sia, cara Giuly, quella cosa che mi rende infelice.
Io non voglio vivere per essere felice, ma vorrei essere felice di vivere.
Vorrei potermi svegliare serena... Ma non serenità nel senso di mancanza di preoccupazioni, ma serenità d'animo, con me stessa. Riuscire a mettere a tacere quella voce che non mi perdona, riuscire ad affrontare i miei fantasmi, vivere un po' più leggera, lasciarmi trasportare di più dagli eventi, invece di cercare un motivo ed un ragionamento dietro ad ogni cosa. Cercare di essere meno intransigente forse, meno dura con me stessa, amarmi un po' di più, cercare di capire chi voglio essere e fare il possibile per poterlo diventare. Non voglio rinunciare ai miei sogni, per poi diventare un'adulta che ha più rimpianti che soddisfazioni.
Il destino fa il suo corso, ma forse è proprio vero che dobbiamo fargli un cenno, per dirgli che noi ci siamo, che siamo pronti ad affrontare gli eventi, i cambiamenti.
In un sogno ci si può rifugiare finchè resta tale: saremo sempre i migliori in quella cosa, perchè nessuno mai l'avrà provata e potremo così crogiolarci nell'idea di poter essere dei fuoriclasse nella realizzazione di quel progetto "se e quando un giorno lo farò".
A volte vorrei essere diversa... Spesso ho detto ai miei -dopo aver trasportato grandi carichi o aver fatto lavori pesanti- che probabilmente la natura ha voluto che io avessi questa struttura fisica per poter essere d'aiuto alla mia famiglia, ai miei, che vedo invecchiare... ma è il mio solito modo di trovare una scusa...
L'idea che mia madre possa stare male nel non vedermi felice mi fa commuovere tutt'ora. Io vorrei essere felice, davvero. Ma qualcosa me lo impedisce. Ed ho scoperto una cosa che non pensavo nemmeno di poter partorire nella mia mente, e che riguarda proprio lei. Non riesco nemmeno a scriverlo, perchè mentre mi soffio il naso, mi risulta difficile poterlo trasmettere alle dita. E mi odio anche per il fatto di poter fare di questi pensieri. Ma sto prendendo questo pensiero cercando di capire, anche se forse un mese non sarà sufficiente.
Io voglio crescere, voglio imparare a non nascondere la testa sempre sotto la sabbia, come gli struzzi, come tu dicevi cara Giulia...
Voglio imparare a cavarmela, a cercare di essere concludente, ad imparare a perdonare, me stessa in primis, gli altri poi.
Vorrei non amare così tanto mio padre, da scontrarmici ogni volta che iniziamo a parlare. Vorrei non si sentisse sempre attaccato, forse debole nel suo non sapere certe cose, vorrei non si sentisse inferiore per importanza rispetto a mia madre. Vorrei riavere indietro mio padre.Vorrei non si indurisse su certe posizioni, col passare del tempo. Vorrei potergli parlare di tutto, invece di finire sempre entrambi a difendere le nostre azioni...
Vorrei fosse meno schiavo di un legame che riesce a comandarlo a bacchetta "perchè è sempre stato così". Vorrei che mia madre e mio padre fossero una coppia felice, non solo marito e moglie. Sono felice che siano uniti, ovvio, ma vorrei che si parlassero di più, che si andassero incontro più spesso. Vorrei che qualche volta vincessero la pigrizia e facessero qualcosa per loro, vorrei che avessero la forza di prendere delle posizioni e che le mantenessero. Amare a volte significa dare all'altro solo ciò che sappiamo essergli necessario, e non dare tutto ciò che chiede.
Cambiare si può, questo lo so da me...
Non so perchè questo discorso sui miei, ma Giuly sai che i miei pensieri vanno semrpe a mille, e seguirne il filo a volte mi risulta difficile, perchè quasi sempre le mani non hanno la stessa velocità dei pensieri.
Resta il fatto che a volte è proprio dura uscire dal letto, trovare la forza di affrontare una nuova giornata, che per me si traduce in lotta continua con me stessa.
Penso a chi sta peggio, a chi ha accanto una persona molto ammalata, a chi è quella persona malata, che darebbe in cambio qualsiasi cosa per poter essere al mio posto. Ma sappiamo che gli esseri umani sono egoisti, ed io non da meno. Penso a me, a me soltanto, immolandomi sull'altare delle sofferenze come se fossi l'unica...
A volte proprio non capisco perchè sono così dura, tanto da risultare indecifrabile a chimi sta vicino... Giuly, ti capisco e non sai quanto.
Pensavamo che il problema fosse avere qualcuno da amre, una realizzazione professionale, ma sappiamo che non è così. Sappiamo che è qualcosa in noi, sappiamo che siamo noi a non voler sentire, a non dare alle nostre emozioni lo spazio ed il tempo che gli spettano. Siamo noi a voler mandare giù bocconi amari, invece di cercare di capirli. Siamo noi a soffrire per la stupidità degli altri, siamo noi a cercare di passare sopra a quella stessa stupidità e cattiveria che quelli della nostra generazione sanno manifestare quando un qualcosa non è affar loro o non li tocca direttamente.
Non siamo martiri, non vogliamo vestire i panni delle incomprese, ma i panni delle persone di cuore, sensibili, che sanno amare le cose belle della vita, che ringraziano Dio ogni giorno di aver regalato loro il primo respiro, ma che allo stesso tempo vorrebbero godere di quella stessa esistenza, sperando di non chiedere troppo.
Cerchiamo di non fare come la maggior parte delle persone, che fanno man bassa di tutto, razzia di premi e ricompense. Vivono una vita fuori dalle regole, commettono delitti -con atti o con parloe- e rimangono illesi. Noi cerchiamo di stare al mondo in modo coerente con i nostri princìpi, cerchiamo di rimanere genuine, ma nessuno se ne accorge e finiamo per perdere interesse per noi stesse...
Non si può. Valiamo, Giulia, e se qualcuno vuole farci del male cercando di mettere in dubbio la nostra integrità, il nostro animo, basta cambiare strada. Fermiamoci un attimo per lasciar chiudere le ferite, ma poi via! Andiamo, proponiamo, facciamo, ascoltiamo, parliamo, urliamo, ma facciamoci sentire. Non rimaniamo sole con noi stesse. Coltiviamoci... Con amore e dedizione, al natura fa in modo che la costante presenza del giardiniere dia i suoi frutti... A volte qualche tempesta o una gelata ci coglierà di sorpresa, ma dentro c'è ancora una linfa che vive, che aspetta solo il primo raggio di sole, per poter dare a quella pianta vita nuova.
Un abbraccio, e perdona tutte queste idee confuse, ma non vedendoti spesso, avevo bisogno di dirtelo e condividere queste cose con te.

mercoledì 28 novembre 2007

Rivedendo Radiofreccia...

Credo nelle rovesciate di Bonimba
e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa,
che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più,
ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che,
il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro,
le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso,
e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merx.
Credo che non sia giusto giudicare la vita degli altri,
perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.

martedì 27 novembre 2007

Mordimi l'anima

Pretende il cuore di essere semplice,
toglie ogni maschera che copre il dolore
se di passione colpiamo è semplice
se chiudi gli occhi senti fin dove puoi arrivare
più di ogni cosa ti voglio vivere
rabbia e rancore adesso non ci appartengono se
se questo letto si infiamma al buio lo vedi bruciare
mi muovo piano perchè è piano che si scioglie

Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore.
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Non sono sbagli non sono rimorsi
pelle su pelle sento il tuo cuore respirare
quanta passione le nostre voglie a tempo che
se questo letto si infiamma al buio lo vedi bruciare
mi muovo piano perchè è piano che si scioglie
il gelo che tra me e te sembrava dividere
le mani calde che ora sanno dove andare
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
Mordimi l'anima
più forte come fossi neve che scivola giù dalle tue mani
mordimi l'anima
più forte quasi fosse l'ultima volta che avrai il mio cuore
-2cento2-

"Niebla" -Miguel de Unamuno-


Oggi giornata strana. Il mio cervello è avvolto da una fitta nebbia, quasi come quella che i giorni scorsi avvolgeva il mio paese...
Avete presente quella leggerezza dei pensieri, quel non pensare a nulla, ma allo stesso tempo sentire la propria testa pesante, pesante, pesante? Ecco, così va oggi.
Non so nemmeno perchè scrivo, alla fine non c'è molto da dire se non i miei soliti giri di parole, le mie frasi sconclusionate che hanno un inizio, ma vanno a finire sempre altrove.
Sto allontanando tutti, come sempre. Tutto mi rende intollerante, tutto mi dà fastidio, ogni cosa mi rende insofferente. Madonna, certo che è proprio difficile strami vicino, me ne rendo conto. Tutto questo perchè? Per non rendersi deboli agli occhi degli altri?
Ora basta, se mi chiederanno come va dirò loro "Bene, grazie!" invece del mio solito "Abbastanza". Tanto alla fine quello di avere delucidazioni sul mio stato di salute è solo una formalità comunicativa, per iniziare un discorso e, risolta la formalità, poter parlare di sè stessi.
Alla fine siamo tutti un po' egoisti. Vogliamo sempre essere il centro dei pensieri degli altri: dell'amica, del fidanzato, del marito, del proprio direttore... Siamo esseri umani e l'egoismo, dalla notte di tempi, fa parte di noi, nonostante tutti i nostri sforzi di renderci disponibili agli altri, attenti e premurosi verso il prossimo. Se le nostre fatiche non vengono riconosciute pubblicamente, siamo capaci anche di prendercela con le persone che abbiamo aiutato. Mia nonna mi ha sempre detto che "A fa dal ben no si a mai mâl", ma poi vedo come anche lei si la menti del fatto che le persone che ha aiutato, ora non si facciano mai vive... E mi fa pensare che alla fine tutti facciamo le cose per un tornaconto personale... Sentirsi apprezzati, ricevere complimenti, mettere a tacere la propria coscienza, ognuno ha il suo movente, ma alla fine riguarda sempre e solo il proprio IO.
A volte sento proprio il bisogno di andarmene. Di prendere e partire, lasciare tutto e tutti, non portare con me nulla e ricominciare altrove, dove nessuno mi conosce, dove le cose passate possano rimanere solo dentro me e non nella mente delle persone attorno a me. Rinascere come individuo, ricominciare l'università altrove lasciando che questa esperienza si trasformi in qualcosa d'intelligente, non rimandare le cose ad un domani, vivere gli attimi senza rimuginarci troppo sopra, realizzare quelle emozioni che mi divorano, essere più leale, imparare a crescere piano piano, ma farlo, invece di lottare per rimanere sempre uguali a sè stessi.
Mmm... Utopia, ma sarebbe la cosa da fare, anche se mi rendo conto che i tormenti che avverto mi seguirebbero... Ma almeno non avrei il condizionamento esterno ad intossicarmi, a rendere un'impresa ardua ogni minima cosa che devo fare.
Se uno la mattina non ha nemmeno voglia di uscire dal letto, sente di non avere uno scopo, è una persona finita? Come poter rinascere, per far sì che ogni giorno valga la pena di essere vissuto, invece che farlo passare ed esultare perchè la notte finalmente è arrivata e metterà a tacere tutto non appena ci si coricherà?
Credo che la voglia di non uscire da sotto le coperte, la sensazione di protezione che danno, sia sintomo di qualcosa che non funziona. E' il voler rimanere protetti da qualcosa che ci spaventa, dalla paura di prendersi le proprie responsabilità... Io!?! Proprio io che mi sono sempre ritenuta una persona responsabile, giudiziosa... Mi sa che ho proprio toppato. Mi sa prorpio che non mi conosco e mi sa che devo ricominciare tutto da capo, per l'ennesima volta. Mi sa proprio che la strada per l'uscita da questo labirinto che ho scelto, porta ad un vicolo cieco. Ancora. E ancora. E ancora.
Armandomi di pazienza e coraggio, devo tornare indietro e scegliere un'aòtra via. Questa sembrava quella giusta, ma è evidente che non lo è.
C'est la vie...

domenica 25 novembre 2007

Il mondo è fatto a scale...



...Proprio vero.
Era da molto che non scrivevo e non so perché. Forse non mi andava di sviscerare quel maledetto malessere che puntualmente si ripresenta, sprovvisto -altrettanto puntualmente- di invito.
Non posso esultare per un briciolo di equilibrio raggiunto, che subito il mio umore, la mia condizione mentale cambiano. Sto forse perdendo la testa?
A volte mi chiedo se anche per le altre persone sia così difficile trovare un minimo di stabilità. Guardo i miei e non vedo questo problema. Forse c'è e non lo vedo, forse anche loro a volte si sentono persi, sperduti o semplicemente tristi, ma può darsi anche che non abbiano il tempo o la forza di mettersi lì a rimuginarci sopra. Perché magari hanno altro a cui pensare, incombenze inderogabili che li aspettano.
Mi sono chiesta spesso se potessi vivere meglio senza questi turbinii mentali di pensieri, situazioni del passato, vecchi discorsi, immagini nuove. A volte penso se io non stia diventando pazza. Ma poi penso anche che, finché mi chiedo se lo sto diventando o lo sono già, significa che in realtà non lo sono ancora.
Non so perché sono partita da questo... boh...
A volte non riesco proprio a sopportarmi, a volte ho davvero poca stima di me, per gli atteggiamenti di chiusura che ho, per le porte sprangate che mi ostino a interporre tra me e gli altri, anche quando mi sembra che le cose vadano meglio.
Mi urta essere una debole, ma non debole sul alto della sensibilità, dell'essere accorti o premurosi, ma debole nel senso di vigliaccheria. Di codardia. Di terrore puro delle cose. Di paura nel provare a buttarsi a capofitto in cose nuove.
Ho paura dei miei più grandi desideri e questo mi blocca, mi porta a restare in un eterno e perpetuo limbo d'indecisione. Quando mi dico "ok, chiudo gli occhi e vado", la volontà ed il desiderio di un cambiamento vengono spazzati via dalla paura dell'inadeguatezza, dalla preoccupazione di non essere al livello richiesto.
Io vorrei trovare la mia strada, ma noto come anche in questo, io riesca a tirare il culo indietro, permettetemi il termine.
Mi piace la musica... Avevo iniziato a suonare la chitarra. Quando ho scoperto di saperla strimpellare non ho fatto nulla per fare quel salto di qualità per distinguermi, per passare da un livello base ad uno avanzato.
Vorrei imparare a cantare, ma non ho il coraggio di prendere lezioni, nascondendomi magari dietro la preoccupazione del loro costo.
So cucinare, ma spesso faccio le cose un po' così, "a gettar via", quando ho persone che mi guardano nel lavoro, come se sabotando il mio lavoro o la mia creazione riuscissi a stare tranquilla e a non dovermi sentire imbarazzata nel ricevere complimenti.
E tutto perché? Tutte queste fottute paure, perché?
Perché ho paura di essere brava in qualcosa, di ricevere complimenti per qualcosa di ben fatto, per paura di avere un talento, per paura d'avere qualcosa che mi possa dare soddidsazioni o, per l'altro verso, per la paura che, approfondendo quella che sento essere una mia inclinazione, io non possa essere sufficientemente brava.
Ma chi se ne frega se non sono brava!!!! Mi soddisfa? Farlo mi rende felice? Ed allora dovrebbe bastare, no? Dovrei farlo per me, is it right?

Ed invece no... Sia mai che la signorina in questione possa dirsi "Good job, dear!". Nunca.
Sono scossa sì. Sto lavorando su cose molto pesanti, e stavolta mi sa proprio che un mese non basterà ad assorbire tutto questo malloppone di sensazioni.

Stasera serata con la mia amica D.
Cinema e cena, almeno parleremo un po'.
Ora vi lascio. Io e Giuly sempre sulla stessa lunghezza d'onda, abbiamo aggiornato il blog quasi insieme...
Buona serata

lunedì 19 novembre 2007

Oggi proprio... sciopero!

Oggi proprio ho deciso che sciopero d'immagini. Non mi va di cercare qualcosa che rappresenti il mio stato d'animo, per altro pessimo.
Ma si può passare un weekend di merda così? Certo che no, ma invece io ho lasciato che accadesse. non avevo la forza morale, e di conseguenza nemmeno fisica, di ribaltare il mio stato d'animo e quel mio comportamento un po'... tedioso. E' una parola che ben esprime cosa provavo. Disinteresse per tutto, per qualsiasi cosa.
Non ho aiutato in casa, non ho aperto libro, non sono uscita. Mi vergogno ora a pensare a come sono potuta stare così tanto tempo sul divano, nascondendomi dietro una coperta mai troppo spessa per coprirmi dal mondo.
Son bastate poche frasi per farmi regredire, per far tornare in me l'incubo di tanti mesi passati ad odiarsi.
Io sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma non potevo credere che avesse questa portata. E per cosa poi? Per un paio di frasi?
Questo mi ha fatto riflettere su quanto ancora io possa essere fragile e su quanto la mia autostima sia ancora a livelli davvero bassi...

E tutto questo mi porta poi a pensare alle frasi di certe persone. Non è mai bello sentirsi dire che non si piace ad una persona, anche se di questa persona non ci importa davvero un fico secco. Il fatto di poter lasciare indifferenti o di rendere negativo il pensiero dell'altro su di noi, mi disturba.
Ok, ok, non si può andare a genio a tutti. Ma dire le cose così, nude e crude... Caspita un bel colpo.
Anche se mi sono sempre fatta paladina del motto "meglio una brutta verità , che una bella bugia".
Che palle... Perdonate il mio lessico scurrile oggi, ma quando ce'vò, ce'vò!

Giuly, dove sei finita?
Scappo ora. Non mi va di toccare altri tasti e temi. Questo basta.

giovedì 15 novembre 2007

A veces...



Eccomi qui finalmente... Avevo bisogno di un po' di tempo per buttare giù qualche pensiero sulla mattinata...
Stamattina ho incontrato la mia amica di università, quella con cui avevo litigato e con cui avevo chiuso i rapporti da due anni ormai. E' sempre rimasta un chiodo fisso, e quando ho visto che mi ha risposto alla mail, ero incredula.
Dopo varie mail mi ha detto che oggi sarebbe venuta ad Udine e che se volevo potevamo trovarci al bar. Ed io ci sono andata.
All'inizio c'era dell'imbarazzo, come è ovvio, ma poi io, forse anche per la tensione, son partita a ruota libera. Le ho porto nuovamente le mie scuse per come mi sono comportata, le ho spiegato un po' le cose e come ho cercato di cambiare l'andamento delle cose stesse.
Lei era un po' "legata" però non credo di essermi sbagliata nel sentirse una piacevole sensazione. In diversi momenti ero sul punto di commuovermi, perchè è una persona che in questi due anni mi è mancata molto, ma so anche che non si può cancellare tutto con un colpo di spugna.
Le ho detto che si prenda tutto il tempo che vuole, e che se non mi ha parlato di certe cose, oggi, per me va bene.
Non posso pretendere che la confidenza che avevamo ritorni così, schioccando le dita.
Le ho detto che aspetto, che se vuole chiudere andrà bene, ma che almeno avrò avuto la possibilità di confrontarmi con le a quattr'occhi e non tramite le parole di altri, che oggi ho scoperto essere la cosa peggiore. Da un loro pensiero di come stanno le cose, le hanno fatto diventare realtà, spacciando per realtà cose che non lo erano.
Dalla tensione mi facevano perfino male le gambe, come dopo una lunga corsa, ma quando ci siamo lasciate mi veniva da piangere dalla gioia. Ho sentito come se un nodo, un conflitto irrisolto, si fosse sciolto. Magari non del tutto, ma almeno allentato.

La nostra amicizia era speciale, ai tempi. Era la prima persona con ui mi confidavo DAVVERO, a cui dicevo tutto, anche quello che alle amiche di paese non dicevo mai.
Era bello poter contare su qualcuno che non mi giudicava se magari andavo a scuola vestita normalmente, quasi scazzata; capiva le mie questioni e i miei continui conflitti col mio fisico perchè li aveva sperimentati; mi dava forza perchè pensavo alla sua condizione familiare ed al modo con cui lo affrontava e ci vedevo una donna forte.
Queste cose di lei mi mancano, ed anche se so che spesso le corde tese troppo si spezzano e mai potranno essere resistenti come prima, io spero di poter riprendere questa nostra amicizia. Io credo che qualcosa di importante ci sia, altrimenti io non avrei continuato a cercarla dopo tutto questo, e lei non mi avrebbe risposto.
So che dovrò aspettare, che dovrò dare tempo al tempo, però io sono già contenta così.

un saluto veloce...

e rimando le novità a quando avrò un attimo di tempo per fare meglio il punto della situazione...
Bacino a tutti

mercoledì 14 novembre 2007

Attesa...


Domattina mi aspetta un incontro atteso, ma che allo stesso tempo mi spaventa.
Rivederla sarà strano dato che sono quasi due anni che le cose non vanno bene.
Spero di non dire cose a sproposito, ma soprattutto ricucire quello che si era strappato.
Cambio discorso, perchè l'attesa m'inquieta.
Ho letto da giuly che manca poco alla consegna della nuova scheggia, e sono super contenta per lei. Vorrei proprio veder la faccia di R. quando vedrà sfrecciare quella macchina, chiedendosi di chi possa essere. dato che l'ultima volta non avete nemmeno avuto il tempo di parlare decentemente... Ih ih ih sarà bello saperlo impegnato a scervellarsi per capire a chi appartiene!
Da quanto leggo l'amore fa miracoli =) Passa ogni dolore, ogni turbamento, ogni pensiero... =)
Beata te, ma io intanto mi godo la mia libertà, tranquilla tranquilla.
Oggi è una buona giornata. Stamani ho stirato, messo a stendere, solita routine. Poi mi sono messa a veder un film molto carino "Nanny McPhee - Tata Matilda" con il bel Colin Flirth (insieme a Hughino in Il diario di Bridget jones) , Emma Thompson e c'è anche l'inconfondibile Angela Lansbury (alias Signora Fletcher, della serie La signora in giallo... che io vedevo sempre e che adoravo... e che vedo ancora a volte su sky!).
Proprio carino, mi ci voleva un'iniezione di sentimental-positivismo.
Ora a studiare.
Un besito a todos y ¡hasta luego!

lunedì 12 novembre 2007

Un lunes que desaparece...


Ecco che un'altra giornata se ne va, senza lasciarmi molto.

Avevo pensato di smettere di scrivere sul blog, ma alla fine mi sono convinta che non sia giusto censurarmi. Chi legge può avere delle proprie opinioni, giustamente, e l'opzione "commento" ha l'apposita funzione di permettere alle persone di lasciare le proprie opinioni o di chiedere delucidazioni.
Se una persona scrive, probabilmente è perchè non vuole usare la voce, o perchè, come spesso accade a me, ha bisogno di chiarire alcune cose che sente.
Seguire, con carta e penna o virtualmente, il filo dei propri pensieri è utile per fermare alcune cose, dare peso ad altre e comunque cercare di fare chiarezza e vedere meglio dentro se stessi.

Io lo faccio da una vita, da sempre a quanto ricordo. quando qualcosa mi tormenta, quando qualcosa mi dà dispiacere o mi addolora, ma anche quando qualcosa mi rende felice, anche se a volte preferisco tenere certe cose per me, perchè magari so che sono pensieri che lasciano il tempo che trovano.
Il mio non vuole essere esibizionismo, non vuole essere richiesta di attenzione. Quest'idea era partita con Giulia, perchè così potevamo sentirci più vicine e dare un profilo meno anonimo ai nostri scritti rispetto a delle semplici mail. Sicure di questo luogo virtuale sconosciuto, siamo sempre state sincere, senza censure. Qualcuno ci ha scoperto, anche se per caso, e la cosa non ci ha disturbato.
Quando invece ho saputo che nella mia famiglia qualcuno leggeva ciò che scrivo mi ha provocato un, nemmeno tanto leggero, senso di fastidio. "Ma li hai messi su internet e tutti li possono leggere". Non posso ribattere a questo perchè è vero, e proprio per questo non chiudo il blog e non mi censurerò.

Gli scrittori, quelli veri, scrivono storie di fantasia, storie inventate, ma scrivono anche di loro stessi, delle proprie vicende, delle proprie emozioni. Non è un atto di presunzione il mio, quello di paragonarmi a grandi scrittori, ma semplicemente, se voglio provare ad addentrarmi in questo mondo, devo bandire ogni forma di censura fine a se stessa, o dettata dai miei retaggi culturali.
Non si condivide ciò che dico? Bene, potete farmelo sapere. Volete spiegazioni? Sono qui.
Certo è, che se le spiegazioni vengono chieste in tono strano, facendo trasparire già dal tono della voce, che se lo stato di cose è in un certo modo, di sicuro la colpa è della sottoscritta, allora no. Non voglio controbattere o dare spiegazioni in merito alle cose.

Io sto cercando di crescere, ed a volte è proprio dura. Come spesso ti ho detto, Giuly, se avessi saputo che crescere era così difficile, un'impresa così ardua...

Ho letto che spesso la cosa che più desideriamo è la cosa di cui abbiamo paura. Noi umani siamo così scontati, così semplicemente scontati, che a volte basterebbe fare un passo indietro per vedere le cose con chiarezza, ed avere il quadro completo. Io ci sto provando. Sto cercando di mettere a posto un bel po' di cose. Anzi più che riordinare, io direi che sto cercando di dare il giusto peso alle cose.
Altro duro compito. Certo è che se poi serve per vivere meglio, serenamente, mi ci metto anima e cuore.

Oggi a pranzo, ennesimo scontro con mia nonna. Stavo per scrivere un'imprecazione, ma vi lascio la libertà di pensare alla peggiore. A volte proprio non ce la faccio. A volte mi chiedo come sarebbe la nostra vita se la serenità, quella vera, ci fopsse. Se la PACE esistesse davvero, se le anime tormentate non ci fossero, se le persone ascoltassero davvero quello che hai da dire, se le persone guardassero Te e non loro stessi, riflesse nei tuoi occhi... Siamo sempre così egoisti, così egocentrici. Vogliamo sempre guadagnare il centro del palco, esibirci e sentire lo scroscio di applausi del pubblico. Ma agli altri chi ci pensa?
Io non dico il dare soldi o vestiti in beneficenza -che sono atti comunque utili- od invitare un povero solo al pranzo di Natale per non farlo sentire solo, ma io parlo degli Altri, quelli che ci stanno vicino. Sempre preoccupati ad occuparsi di se stessi, o al contrario, annullarsi totalmente, dandosi agli altri al cento per cento per non pensare al proprio deserto interiore.
Come si arriva a questi estremi? Perchè non ci si può fidare degli altri? Perchè non ti amano per come sei... Perchè non ti accettano per come sei diventato... Per come le tue vicende ti hanno anche cambiato.
Tutto cambia e niente rimane immutabile, per fortuna. Ed allora, perchè non cercare di capire ogni giorno, alba dopo alba, come siamo diventati, CHI siamo diventati?
Ci si addormenta accanto ad una persona, passa la notte, e ci si sveglia con accanto una persona ognigiorno diversa. Cambiamo noi, ma cambiano anche gli altri. E non sempre si può pretendere che le persone che conoscevamo o che credevamo essere in un certo moco, l'indomani siano le stesse.
E non è detto che i cambiamenti siano sempre in peggio. Non è detto che cercare di scoprire come sia l a nuova persona, sia tempo sprecato.

Io il tempo lo sto usando a mio modo, ma per le mie convinzioni.


domenica 11 novembre 2007

Quando manca l'ispirazione...



Domenica pomeriggio e io mi riposo.

Ieri ho lavorato tutto il giorno con mia madre, per preparare le cose per il mercato, domani.
E la sera ho avuto la bella idea di fare la pizza... Ero stanca morta, ma mi è venuta bene e la family ha apprezzato.


Mi è giunta la news di Giuly che vedrà finalmente arrivare il suo nuovo bolide! Evvaaaaiiiii!!!


Venerdì sera sono andata a Monfalcone, da D.
Siamo andati al cinema, a vedere "Lo spaccacuori" con Ben Stiller. Pernsavo fosse un filmetto così, invece l'ho trovato carino, anche se il finale ti lascia un po' di cacchina...

Poi ci siamo mangiati mezza pizza ai peperoni a testa, parlando di diverse cose, ma soprattutto dei rapporti. Del come a volte, a lui sembri di dare troppo, e di vedere comunque la ragazza di turno scappare, o comunque allontanarlo.
Lui è una persona davvero in gamba, ed io credo, come gli ho detto, che se sino ad ora nessuno ha apprezzato a pieno ciò che è, è perchè non erano le persone giuste. Questo lo penso anche per me. La Speranza non deve lasciarci, l'idea che ci sia qualcuno per noi... mi ero fatta un cd per tirarmi un po' su di morale, e gliene ho fatto una copia, così magari può far stare meglio anche lui.
Poi, prima di andare a casa, ci siamo dati un lungo abbraccio... Ed è stato molto bello, specie per me, che considero i contatti fisici molto difficili.
Mi ha trasmesso molto, non so, una strana energia, un'energia positiva. Non mi sarei staccata. Ne avevo bisogno.
Ed anche se so che l'affetto e l'amore in genere, non devono essere assenza, o bisogno, io di quell'abbraccio ne avevo bisogno. Avevo bisogno di sentirmi accettata incondizionatamente, di poter avere un po' d'affetto senza nessuno a chiedermi qualcosa in cambio. Avevo bisogno di sentire qualcuno della mia età vicino a me...
A volte credo proprio di avere qualcosa che non va... Io cerco di non dubitare di me stessa, ma è difficile. Ho paura di rientrare nei miei vecchi schemi, ho paura di sbagliare, di poter essere ripresa. Mi sento come una bambina che muove i suoi primi passi.

Vedo le altre ragazze, all'università, crescere, diventare, anche nell'aspetto delle donne... Mentre io mi sento una bimba, una sedicenne. Mi sembra di essere cresciuta in fretta, di non aver dato spazio alla parte giocosa, alla parte spensierata, alla parte adolescenziale, cercando sempre o cose più grandi di me, ingestibili, o cercando di diventare quello che non ero, credendo così di fare contenti gli altri. Così ora non so ce sono. Ma mi sono accorta che lo facevo inconsciamnete. Come se avessi stretto un silenzioso patto col resto del mondo: essere sempre diligente, irreprensibile, con la testa sulle spalle... E tutto per cercare di riparare. Ora la testa detiene il potere, ed ora posso spiegarmi il perchè di molte mie azioni.
Io ci metto il cuore nelle cose, ci metto tutta me stessa, tutta la mia disponibilità; quando si tratta degli altri, sono pronta, disposta a tutto. Quando invece si tratta di me, dimentico ogni gentilezza, ogni accortezza. Mi privo delle cose che magari potrebbero rendermi felice, anche solo per poco. Ho paura del mio desiderio più grande.
Ci metto in mezzo sempre la testa, la razionalità fa da padrona, e probabilmente a volte mi perdo molte cose. Ulimamente però, mi sono scoperta capace di prendermi una cosa, se la desidero. Mi sono scoperta capace di sentire col cuore me stessa, senza metterci troppo di mezzo la testa. Anche se questo non significa che l'ho fatto con facilità.

Si può stabilire il valore di una cosa, da quanto si debba rinunciare per ottenerla.

Basta parole sono troppo pensierosa stesera.
Un bacio a Giuly, ed una canzone per tutti.

L'IMMENSITA' -Mina-

Io son sicura che
per ogni goccia
per ogni goccia che cadrà
un nuovo fiore nascerà
e su quel fiore una farfalla volerà.

Io son sicura che
in questa grande immensità
qualcuno pensa un poco a me
non mi scorderà.
Io lo so tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò un pò d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità.

Io lo so tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò un pò d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità

giovedì 8 novembre 2007

...



Piantagioni Di Spezie

Senti il buio i colori e la luce che c’è
vedi tutto è più bello ma non so se poi morirò
sentili tutti parlano bene di noi
sembra che il mondo intero la pensi come noi
oggi si domani no
non svegliarmi soffrirò
il tempo con le sue ali
l'ho visto lui è stato qui


dicono che sognare non ci servirà
che sono tutti più forti e che Dio poi ci punirà
ma perchè i bigotti ce l'hanno con noi
noi che viviamo d'amore di pace e di stenti
non cerchiamo quello che
può comprarsi o toccare
noi cerchiamo l'immenso tutto ciò che non si può


non ho mai, mai pensato a quel che sarò
vivrò quello che possopoi il resto io lo regalerò
certo è che non va tutto bene perchè
troppa gente sta male e il potere non sente
piantagioni di spezie dove il tempo si perde
e lì che nasce e che cresce la voglia di vivere
e lì che nasce e che cresce la voglia di vivere
e lì che nasce e che cresce la voglia di vivere
nessun commento. sono rivoltata come un calzino, perchè ci sentiamo presto

Appuntamento...


Eccomi qui... pausa studio, e capatina al mio oramai amato luogo di perdizione virtuale...
Che dire? Oggi giornata strana. Sono ancora tutta dolorante, tanto che mia madre mi ha detto, ridendo come una matta, che la prossima volta sarà certa che non stra-farò...
Non pensavo di poter tornare fisicamente così indietro, ma evidentemente non ero allenata, come io credevo.
Ma provvederò anche a questo.

Ieri sera mi sono addormentata sul divano e mi sono sveglaiata all'una e mezza, grazie a mio fratello, ed ero tutt'incriccata! Ok, su quel divano si sta bene, ma vuoi mettere il letto, col piumino morbidone? Oh.... Paradiso!

Oggi sono un pochino in ansia, per il mio solito appuntamento, e giulia lo sa.
giuly, ma quanto coccolini siete in quella foto? Ih ih ih ih ih ihih ihihihihihihihihihihihihih!!!!!!

Tra poco infatti andrò a casa e mi farò una doccia e andrò su presto in modo da non arrivare in ritardo; l'altra volta ho rischiato, perchè mi ero dimenticata che ormai la gente rientrata dalle vacanze, sarebbe uscita dagli uffici a quell'ora.
Avrei tante cose da dire, ma nemmeno oggi ne ho tanta voglia.
Ora vado.
P.S. x giuly: grazie x i consigli di ieri sera e sperin ben! non fare accenni sul tuo blog di questo ok? vorrei rimanesse tra noi! Thanks stele, ti vuei ben!

mercoledì 7 novembre 2007

Al ordenador, por la tarde...




Serata tranquilla... Fisicamente sono distrutta, ma questo significa che in palestra l'altro giorno ho lavorato sul serio! Finalmente qualcosa dove potersi ammazzare di fatica! Non so, ma se non sento la fatica, mi sembra di non aver fatto molto....


Teri sera sono andata al cinema con la mia amica K. Le cose tra noi stanno riprendendo una buona onda, ma so che sarà difficile tornare come prima... Così come con E.

Mah... Voglio vedere come sarà ora la cosa.

comunque, tornando al cinema, siamo andate a vedere "Giorni e nuvole" con Antonio Albanese e Margherita Buy, che a me piace molto.

Mi è piaciuto molto, e mi è piaciuta la lentezza che aveva a volte la storia. E soprattutto mi ha dato la certezza di avere una paura fottuta della povertà. Ma non dell'avere pochi soldi, ma della vera povertà. Il dover vendere tutto, la casa, la macchina, gli oggetti che hanno fatto parte di una vita che poi non ti puoi più permettere... E soprattutto mi ha colpito come questo possa influenzare i rapporti, come possa portare a litigi, a ripicche... Nel momento della difficoltà una persona si rivela per com'è... C'è chi nasconde la testa sotto la sabbia aspettando che tutto si risolva da sè, e c'è chi, come la Buy nel film, si rimbocca le maniche, rinuncia ad un suo progetto -per la quale non veniva pagata perchè sperimentale- ed inizia a fare 2 lavori...

La cosa che mi ha dato da pensare è il comportamento dei due protagonisti con gli amici... Li tengono all'oscuro dei loro problemi economici, per non provare vergogna... mah...


Lasciamo il film, và.... Devo ancora assorbire un paio di cose.


Oggi giornata non da albo d'oro, ma ce ne son state di peggiori...

Vi lascio... stasera un post un po' così. Troppe cose per la testa, ma non tutte negative

martedì 6 novembre 2007

Ancjimò un pensiar...



Eccomi qui, con un mal di gambe unico, dopo la palestra di ieri. Dato che oggi fitbox era al completo, e non volendo restare ferma per troppo tempo, mi sono detta "Proviamo questa cosa, và". E Totalbody sia! Allenare tutto con l'aiuto di step, barre dai pesi diversi, elastici... Mazza, che fatica, fatica, fatica, ma dalla condizione odierna delle mie gambe, direi che ho lavorato bene... Avete presente quel tremolìo post-sforzo? Ecco, ieri le mie gambe erano così. Siccome io sono una che negli esercizi dà sempre tutto e non riesco a giocare al risparmio, alla fine ero stremata, ma contenta... Anche se ancora non c'è nulla che mi abbia dato quelle emozioni e quelle soddisfazioni che mi dava giocare a pallavolo, e sto pensando seriamente di ricominciare, anche perchè piano piano il mio spirito sta guarendo... Non pretendo nulla, anzi, pensavo di iscrivermi alla squadra dell'università, dopo aver letto un manifesto qui in bacheca... Mi prendo ancora qualche attimo per pensarci su...


Oh Signore, tra due giorni ho la mia "visita" e non mi sento per niente tranquilla, all'idea. Non so nemmeno cosa dirgli quando probabilmente mi domanderà "Allora, che mi vuoi raccontare?"... paura come sempre... Uff!


Stavo pensando a te Giuly, e da come mi racconti so che ti tratta bene. Credo di non averti mai vista così, e sono contenta che il detto "Chi va piano va sano e lontano" in qualche modo stia entrando nelle nostre piccole menti bacate... =)

Ricordo che le altre volte avevi sempre un "ma..." o un "anche se..." per le persone che incontravi, invece vedo che questa volta sei concentrata sulle cose positive.

A me è capitato una volta sola, con V. Lo dico, ed è così... Giuly, ricordi?

Se ci penso, se penso a come le mie gambe cedevano, a come a volte mi faceva girare la testa solo avvicinandosi a me, alle telefonate alle 3 di notte, dopo il lavoro, per fare progetti...

Oh Signore... Non lo starò perdonando? Forse sì, dato che mi viene un'improvvisa voglia di piangere. Non di dolore... Ma di malinconia... Pensare che ero arrivata, per la prima volta, a dire ai miei, a mio padre, di essere innamorata... Dopo il mio passato poi... Ed invece la sua reazione mi ha lasciata senza parole. Mi ha solo chiesto meglio chi fosse e mi ha dato un buffetto sulla guancia. Io so che era preoccupato, come del resto mia madre.

Oh, che flash... Quando V. mi dice che è meglio fare un passo indietro... Mi ricordo solo che ho pianto tutta la notte, addormentandomi per lo sfinimento. Per poi ricominciare quando mia madre viene in camera, la mattina dopo, per svegliarmi. Senza dire nulla, sono riuscita solo a protendere le braccia verso di lei, per chiedere aiuto, perchè lei potesse sollevare un po' il mio cuore da quel dolore che solo un'altra volta in vita mia ho sentito, anche se per motivi diversi.

V. è stato l'unico a farmi stare così male. Ha tirato fuori il meglio ed il peggio di me. Ho fatto delle vere pazzie per lui, proprio io, sempre così assennata, razionale e a mio modo codarda. Mi sono resa conto che ne ero attratta, non solo fisicamente, e credo innamorata. Non sono certa che sia stato Amore, proprio quello con la A maiuscola, e finchè non lo troverò non avrò metro di paragone. So, però, che era qualcosa di davvero grande, per lo meno quello che io provavo. E se pesno a quanto ci ho messo per farmelo uscire dalla testa...

So che per lui avrei fatto qualunque cosa... E' stato un vero uragano: aveva spazzato via qualunque mio precedente pensiero. Per lui avrei, come si suol dire, scalato la montagna più alta
E forse lui, nella fase finale del nostro percorso, sapeva di avermi in pugno.

All'inizio io credo sia stato davvero interessato. Non posso credere che, nel modo in cui mi baciava, stesse fingendo. So riconoscere un bacio falso da uno vero, mio malgrado... E, almeno all'inizio, quelli non erano falsi. Poi, però la differenza di età si è fatta sentire.

Se penso a quanto l'ho rincorso... e forse lui era un sostenitore del motto "In amore vince chi fugge". Certo è che NON rimpiango di aver vissuto questa esperienza. A suo modo, mi ha fatta crescere. E l'amore, nelle sue forme, non è mai una questione negativa.


E se penso alla sua faccia stupita, un mese fa, quando mi ha vista per caso in Tana... Premesso che non ci vado mai, ero lì con un'amica e mi stavo divertendo davvero, mi sentivo in forma. E probabilmente si doveva vedere perchè l'enorme punto di domanda che aveva stampato in viso, mi ha dato da pensare un attimo... «Che pensi, diavolo di un uomo? Non pensavi che potessi stare bene, eh? ...Non mi conosci, non sai che ho imparato a rialzarmi, non sai che dopo aver mangiato diversa polvere per motivi anche peggiori, ho imparato... pardon... sto imparando a prendermi cura di me... senza te... ». Siamo tutti unici ma nessuno indispensabile, ed una relazione non equilibrata non può andare lontano. Non ci può essere chi dà meno e chi di più; si deve rischiare allo stesso modo, ci si deve dare con la stessa intensità dell'altro, altrimenti sarà sempre un rapporto in deficit... E le ciambelle, senza buco, non si possono definire tali...
Basta eccessi, anche emotivi. Sognare sì. Ma vivere le situazioni per quello che sono. Non seguire per forza i film che ti proietti nella mente. Non farla tragica per forza, rovinando le cose belle. La vita non è una fiction!


Sono troppo insicura per stare con qualcuno. Troppo attenta all'altro, a che fa, che dice, che pensa, per fermarmi a coltivare il mio "io" nella coppia e rendermi conto che, a volte esagero... Anche se a dire la verità non so com'è stare in coppia, dato che le mie esperienze sono sempre state strane... Faccio riferimento a quelle che conosco... Ed anche il modello dei miei, seppur straordinariamente straordinario, mi incute qualche timore e la paura di non trovare qualcosa del genere, per me.

Quasi aspiro ad un amore adolescenziale... Gli sguardi timidi, quasi di sottecchi, di chi ti ha notato da un po' ma che non ha il coraggio di scambiare qualche parola con te, le passeggiate, le serate davanti ad un buon film, le chiacchierate sui massimi sistemi come delle cavolate più inutili, lo stare insieme e bene, così, senza pretese, senza isterismi, senza ansia di possesso, e soprattutto, essendo se stessi... Non vergongnandosi di mostrarsi deboli , o "difettosi", senza il timore dell'opinione dell'altro; avere la piena fiducia di e in una persona,poter condividere con essa molte cose, arrivare alla vera complicità... Giuly, mi sa che sono già partita per la tangente, quindi è meglio che lascio la tastiera... Dopo questo, ho già fin troppo cui pensare...

Un bacio

lunedì 5 novembre 2007

A volte fa bene...





A volte fa bene leggere un libro che in qualche modo ti rassomiglia, che senti parte di te o per il profilo della protagonista o per le vicende che vive... E' un modo per sentirsi meno sole, per non pensare ancora una volta di essere una mosca bianca in mezzo a questa selezione così spietata... io non so se sono diversa, certo è che nei libri che leggo, spesso mi ci ritrovo...
Mi fa sentire bene, mi lascia la speranza che un giorno, spero non troppo lontano, anche io possa trovare qualcuno "per me".
Oggi il mio amico D. mi ha scritto, dicendomi che si sentiva un pochino solo; che vorrebbe accanto una persona, dopo che la morosa lo ha lasciato da un mesetto, per poter parlare, per condividere le cose di ogni giorno, per sentirsi amati, per avere delle attenzioni...
Io gli ho risposto semplicemente che non deve abbattersi... Gli ho detto che credo che siamo, come anche Giuly, persone che non sono capaci di stare con chiunque, anche se solo per divertimento.


E ci tenevo a dirgli che noi verremo scelti e sceglieremo a nostra volta con chi stare, solo che fino a che non incontreremo la persona giusta, questo non accadrà.
Mi fa " ma secondo te, sono strano?", ed io gli ho detto che no, non lo è. Che è normale... Anormale rispetto alla tendenza di oggi, ma che lui E' normale, e di questo non deve dubitare. Non perchè lo dico io, chiaro, ma perchè è proprio così.


Chissà perchè, quando non ci si adegua all'andamento generale, alle tendenze, ai modi di gestire la vita della maggior parte delle persone, ci si inizia a sentire inadeguati, strani, diversi...


Odio quei momenti in cui dubito di me stessa, non sopporto quando una situazione esterna, una frase di qualcuno non necessariamente importante per me, fa vacillare le mie poche, ma arduamente conquistate sicurezze; certezze non banali, ma raggiunte poco a poco, e per me ancora più importanti.


Per questo quando mi succede, cerco di snocicolare la questione e trovare il motivo di tale insicurezza. Se non è un motivo valido, ma solo il mio antico retaggio pessimista che si fa sentire, lascio perdere... Lascio che la sensazione spiacevole sparisca e riparto.


Tra alti e bassi mi sembra di stare meglio e per fortuna le fasi ascendenti sono via via maggiori e ne sono felice...
Oggi un post un po' così... Pensieri diversi non strettamente collegati... Scappo a studiare un pochino prima della lezione.


domenica 4 novembre 2007

Andrà tutto bene...


Io e te chi l'avrebbe mai detto
io che avevo giurato che non avrei fatto
mai più il mio errore di prendere e via
buttarmi subito a capofitto
In un'altra storia impazzire per la gloria
Io no
mi spiace ho già dato
e l'ho pagato
però sta di fatto che adesso son seduto con te
in un'auto a dirti all'orecchio che
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai
ci sono passato di qua
tante volte tante volte poi
mi son scottato
per poi
riguardandomi tutto allo speccio dirmi dove avrai
così sbagliato
forse non so dire le cose giuste al momento in cui
andrebbero dette
o almeno scritte
così invece di lasciar perdere mi ritrovo qui
mano nella mano dicendoti
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai
però
certe volte ci penso e ho paura di sbagliare ancora tutto quanto
cos’è che rispetto al passato è cambiato così tanto da
esser convinto
questo giro è tutto diverso è che io non finirò
in un altro massacro
da uscir piegato
poi mi basta stare un attimo con te che però
sono sicuro di sapere che so
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai
Andrà tutto bene
non può succedere
niente di male mai a due come noi
andrà tutto bene chi può dividere
quello che siamo non può finire mai


Mi piace tanto ed è in linea con me... e ve la segnalo, mentre rispolvero i miei amati 883

sabato 3 novembre 2007

Saturday morning...



Ho appena avuto l'esito dell'esame... Lo so, lo so che avevo detto che mi bastava passarlo, lo so anche che come esame della "ripresa" va bene, però lo stesso quel 24 mi sta stretto.
Però ho sempre pensato di avere la capacità di vedere le cose per come sono, anche se per molto non tempo non era esattamente così.
Per tanto ora, me lo tengo, anche se mi abbassa la media... Non voglio avere reazioni esagerate... Anche in seno a ciò che ho discusso con H.
Però resta il fatto che un pochino delusa da me stessa sono... Ma posso esserlo solo con me stessa...
Tornerò mai agli "antichi splendori"? Io DEVO tornare a quel livello... Non mollerò l'osso e non mi lascerò abbattere...
Questo esito sarà non l'inizio di un declino, ma un punto di partenza per puntare un po' più in alto. Devo tenere conto che restare concentrata mi risultava difficile e che mi mancava una risposta, quindi, cara Chiara, mò t'attacchi.
Niente isterismi, niente scenate, niente compensazioni con altro... Ci si mette sotto e si va avanti, cercando di essere orgogliosi di avere fatto quel passo avanti che ti mancava!
E adesso, via alle pulizie!

venerdì 2 novembre 2007

These days...


Ieri giornata emotivamente impegnativa...
Dopo la celebrazione della mattina, ho assistito, con la mia famiglia, anche ai Vespri del pomeriggio, con a seguire la processione al Campo Santo... Ieri, come oggi, sento molto queste ricorrenze.
Ho un legame particolare con quel luogo... Io non ci andavo spesso, per paura forse di ricordare o di sentire troppo la mancanza della persona che avevo davanti...
Dopo quest'ultimo anno però, il mio rapporto con tale luogo è andato via via mutando. La morte nello stesso giorno del padre dei miei amici, della nonna della mia amica e del nonno della mia vicina di casa e amica, mi avevano sconvolta...
Quando poi è arrivato l'anniversario dei miei, ero in preda al panico. Continuavo a chiedermi quanto avrei dovuto pagare per quella felicità che provavo nell'avere tutta la mia famiglia... Poi ho pensato ai miei nonni che quel giorno non c'erano... e lo stomaco mi si è rimescolato.
Ieri il parroco ha detto una cosa che mi ha colpito molto... Non avere paura della morte, ma vivere quel luogo come un posto dove giaciono delle persone a noi care, da ricordare sempre, per tutte le cose che ci hanno lasciato, per il sapere che ci hanno trasmesso, per l'amore che ci hanno donato... Avevo la pelle d'oca, mi aveva colta sul vivo, come mi avesse letto nel pensiero.
Ultimamente ho sentito la mancanza delle persone a me care, perchè vorrei far vedere loro con orgoglio quello che hanno seminato con tanta cura e che, con altrettanta cura, piano piano sta dando i suoi frutti...
La cosa che non amo molto di questi giorni è il poco rispetto per chi "sente" queste ricorrenze... Giuly ne sa qualcosa, e credo le sia bastato veder la mia faccia quando, l'altra sera a cena, nel ristorante ha fatto irruzione una famiglia (padre, madre e 2 bimbi) vestita in modo "halloweeniano", urlando "Dolcetto o scherzetto"...
Ammetto che la cosa mi ha urtato molto sì... Io ero in giro solo perchè il giorno dopo avrebbe permesso a giuly del meritato riposo, ma i miei mi hanno insegnato ad avere rispetto di queste giornate...
E poi pensavo, che quei genitori che l'altra sera cercavano di racimolare squisitezze dolciarie in perfetto stile americano, magari sono i primi a vietare ai loro figli di scorrazzare in giro per il paese a Carnevale... Troppe macchine, troppi pericoli, ecc ecc... Togliendo ai figli un'occasione di divertimento, di socializzazione e di crescita, nel dare loro la responsabilità di riportarsi a casa sani e salvi...
So che halloween è una festa pagana partita dall'Europa, e per questo io rispetto chi ha voglia di festeggiarlo, se lui rispetta il mio bisogno di dedicare tempo alla mia ricorrenza.
Lasciamo il discorso...
Giuly!!! Ma quanto contenta sono per te? Le premesse sono buone e guarderò le cose da lontano... Senza smettere di sorridere dalla felicità... Sai che intendo e sai anche che non pronuncio nulla per paura di rovinarlo... In questo la scaramanzia per te fa da padrona! E non ridere che ti vedo! =)
Quanto mi hai fatto sganasciare l'altra sera al ristorante? Uh Signur! E quei due dietro che ci puntavano, nemmeno fossimo piccioni di piazza S. Marco da abbattere? Che ridere... Belli poi... ti dîs jo...
Comunque, la cosa importante è l'esserci aggiornate ed aver riso... Ed in questo, ormai lo sai, per me sei una garanzia!
Bacio stele, spero di rivederti presto, prima che passi un altro mese!