venerdì 27 giugno 2008

Via di fuga...

Oggi non so proprio che succede... Questa strana sensazione di negativo non mi lascia, tanto che oggi mangerei qualsiasi cosa. Solo che il dispiacere di farmi del male è più grande della volontà di affogare questa sensazione spiacevole che sento, nel cibo. Quindi potrebbe essere una cosa di cui andare fiera. Per il gruppo di self-help, dico loro che anche se si raggiunge una buona autonomia, a volte la voglia di ricadere nei soliti circoletti viziosi è forte. Farsi del male buttando tutto all'aria, tutti i progressi fatti. Quando poi mi rendo conto che ilmotivo che mi spinge a ciò non è irrisolvibile, mi calmo e riesco ad essere più lucida.
Il benessere provato con la giornata al mare di ieri con Giulia, se n'era già andato la sera. Credo di aver sbagliato io a non aver apprezzato abbastanza la giornata che mi sono concessa via da tutto e da tutti.
Anche ora, c'è questa cosa che non mi lascia.
Sono ingrata, lo so. Ho molte cose per cui essere felice, ma oggi proprio non ci riesco.
Non riesco a togliermi dal petto questa pesantezza, questo senso do soffocamento... Tanti pensieri per la testa, desideri inespressi, voglia di poter essere me stessa al cento per cento senza tener conto dei giudizi altrui.
"La gente troverà sempre qualcosa per cui criticarti" e so, mia amata Giulia, che hai ragione. Ma nelle mie battaglie, spesso la mente vince. E nulla può il resto.

Mi limito in tutto... Non credo in me e questo so che non è bene. Nella vita si è soli, e prima si impara ad essere autonomi e forti delle proprie forze, prima si impara a stare a questo mondo. Io, più passa il tempo, più mi sento spaesata. So che il tempo stringe, so che dovrei decidermi a cercare di capire che voglio fare, chi voglio diventare, ma è come se riguardasse qualcun'altro.
Non mi piango addosso e non mi compatisco. Cerco di afre il punto per avere qualcosa da cui riprendere il lavoro su me. Io non voglio essere un'adulta insicura, un'adulta con rimpianti, un'adulta che non sa dove sta andando.
Come dicevo ieri a Giulia, alcune cose dell'infanzia o dell'adolescenza, per via del mio carattere e del destino, non le ho avute. E ieri ci siamo ritrovate a provare quasi invidia per gli adolescenti che vedevamo divertirsi in spiaggia. Io ho provato quasi un dolore. Perchè so che non è colpa di nessuno, e che il passato non si può cambiare. Ci si può solo costruire il presente.
E come mi ha detto Giulia, so che dovrei viverlo spensieratamente, con quella spensieratezza che forse non ho mai avuto. Perchè c'era sempre qualcosa che andava a turbare i miei pensieri. Penso troppo... questo è certo.
In questi momenti, quando mi prende così, vorrei solo mettermi a letto, chiudere gli occhi e lasciare che tutto passi. Ma l'ho già fatto in passato e so che non funziona. Al risveglio trovi tutto ciò da cui volevi scappare, lì, seduto davanti a te, che ti aspetta tranquillo.
Nemmeno fuggire altrove serve, perchè mentre sei via stai abbastanza bene, ma quando torni, tutto t'investe come prima.
Posso solo armarmi di volontà, pazienza e coraggio per sciogliere, uno dopo l'altro, ogni nodo che sento stringere...
E pensare che non merito molto non mi aiuta. Però questi pensieri a volte sono più forti della mia volontà di sorridere.
E' più difficile essere felici. La posta in gioco è alta, e basta poco a minare la serenità. Ci vuole impegno continuo, costante. Io non so se ne sono capace. A lungo.
Non so se sono capace di amare uan persona, visto che anche con me non faccio un gran buon lavoro. Come poter condividere sè stessi con qualcuno, se non lo si fa nemmeno per sè?
Come lasciare che qualcuno abbatta le proprie difese, se non si ha il coraggio di accettare sè stessi?
Come permettere alla gioia di una bella parola, detta al momento giusto, di sciogliere un po' di quel ghiaccio che si può avere attorno al cuore?
Come lasciarsi andare?
Io non so come si fa. Non credo di essere fatta per queste cose. Credo di dover avere ancora molta strada da fare. E di essere ancora molto lontana da un qualche traguardo.
Dove sentirsi davvero liberi, pieni di orgoglio per come si è. Amati.








3 commenti:

Unknown ha detto...

Chestis rôbis a van e a vegnin. Culchi vôlte a restin di plui ma a s'in van simpri.Al baste pôc, magari un rai di sorêli e a tu tornis come prime:-) Bon WE

Anonimo ha detto...

Sai Chiara, spesso ho provato queste sensazioni. Sprazzi di lucidità in cui mi rendo conto che il tempo procede inesorabile e il battito del cuore che si fa sentire, per l'ansia e la paura di essere "indietro", di non essere pronto e di non aver combinato un bel niente. Questa è la logica della vita in funzione del tempo, schematizzata e ridotta in fasi e scadenze, nell'ansia e nella corsa. C'è un'altra vita però: è quella che si racchiude nell'aria che entra ed esce dalle nostre radici, che ci dà la possibilità di gustare con gli occhi e con la mente quanto ci sta attorno, che ci regala sensazioni ed emozioni eterne o quasi, e sempre nuove. La vita è un grandissimo dono e dovremmo cercare di mantenerla pulita, limpida, lontana dalle dinamiche del mondo che col suo caos altro non fa che arrecarci stress e insicurezze. La vita, almeno per come la vedo io, è una bella giornata passata al mare con la propria amica, o puo' anche essere la consapevolezza di uno sbaglio. Nessuno di noi, per fortuna, è perfetto. E lo sbaglio rientra nella scoperta quotidiana della vita e della crescita. Lo so, sono stato logorroico. Spero solo che ti arrivi, attraverso le mie parole, il mio sorriso per te. Un abbraccio :)

Rainwoman ha detto...

@jaio: grazie, il ragjo di soreli lui ai viodût e si sta miôr... =) une busade
@JustWalter: non sei logorroico, e sapere che qualcun'altro sis ente così, mi fa sentire meno sola e meno strana.. il tuo abbraccio ed il tuo sorriso mi sono arrivati, e me li godo tutti!